La Storia e Io: Amy Hempel, maestra e dea

La Storia e Io: Amy Hempel, maestra e dea
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Di Amy Hempel, Chuck Palahniuk dice: “Ogni frase non è solo cesellata, è torturata. Ogni frase è battuta… è qualcosa di divertente o di così profondo che te la ricorderai per anni“.

Lo scrittore in una frase racchiude l’essenza dei suoi racconti. Hempel nasce a Chicago nel 1951 e inizia a scrivere a New York a partire dalla metà degli anni ’70. Allieva e pupilla di Gordon Lish, ha insegnato in varie università e college. Ha scritto e pubblicato esclusivamente racconti. Piccole perle che in poche pagine riescono a racchiudere universi schietti e concisi.

Palahniuk la definisce ancora la dea degli scrittori e la sua prosa è facilmente assimilabile a quella di alcune “maestre”, come Cynthia Ozick e Grace Paley. I suoi personaggi vagano nella vita – feriti – senza farsi distruggere dagli avvenimenti e dalle scelte sbagliate, ma senza peccare di tragicità.

Ci sono i piccoli trionfi quotidiani di umorismo e ironia utili a far diventare le cicatrici in ragioni per continuare a vivere. Vibrano di animo femminile, di sincerità e di capacità di emozionare. Si mettono in relazione con le persone ma anche con il mondo animale e vegetale.

Amy Hempel – Edan Lepucki October 26, 2009, The Millions
Le ragioni per vivere

Le ragioni per vivere è uscito a gennaio del 2019 per SEM ed è un esempio perfetto di minimalismo e short story.

Il mio cuore – credevo si fermasse. Così ho preso la macchina e sono andata a cercare Dio. Ho superato due chiese con qual¬che auto parcheggiata davanti. Mi sono fermata alla terza per¬ché non c’era nessuno. Era pomeriggio presto, a metà settimana. Ho scelto una panca nella fila centrale. Episcopale o metodista, non aveva importanza. Era silenziosa come una chiesa. Ho pensato a quel battito mancato, e ai successivi che si precipitavano a colmare il vuoto. Sono rimasta seduta – nel su¬blime abbraccio del silenzio e dei vetri istoriati – e ho ascoltato.

Faccio sempre difficoltà con i racconti, mi rimane dentro l’eco di ciò che avrebbero potuto essere. L’incompletezza del loro potenziale inespresso, le voci che avrebbero potuto esprimersi un po’ di più e la profondità che ho paura di non riuscire mai davvero a toccare.

Hempel riesce però a trascinarti dentro le sue storie. non ci sono giri di parole e l’essenziale riesce così ad esprimersi pienamente. Le vicende raccontate in prima persona, eventi assurdi e non logici, inizialmente ti fanno sorridere per poi trascinarti senza sosta nell’ironia triste e cruda della realtà.

Riesce a sedurre con la sua scrittura priva di fronzoli e la capacità di farti intuire tra le righe il suo pensiero, raccontando però la vita in maniera del tutto neutra e distaccata e illudendoti che l’unico giudizio reale sia il tuo. Fino a farti perdere percezione di dove finisca il suo pensiero e inizio il tuo da lettore.

a cura di
Andrea Romeo

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Andrea Romeo

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