Venditti & De Gregori – RDS Stadium,Rimini – 15 dicembre 2023

Venditti & De Gregori – RDS Stadium,Rimini – 15 dicembre 2023
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Dopo oltre un anno e mezzo di tour in tutta Italia, Venditti e De Gregori fanno tappa a Rimini. Un appuntamento importante che consolida maggiormente due visioni artistiche che hanno scritto la colonna sonora di intere generazioni. Uno palazzetto gremito all’inverosimile ha assistito ad un evento memorabile.

La data di Rimini fa parte del tour nei palasport, location scelte per il gran finale che si terrà il 23 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma. Un tour, organizzato e prodotto da Friends & Partners, iniziato il 18 giugno 2022 e che è proseguito nei più prestigiosi teatri e anfiteatri. Un evento eccezionale che riunisce Antonello Venditti e Francesco De Gregori, due artisti che hanno contribuito enormemente ad arricchire la musica d’autore in Italia.

Due leggende

E infatti queste due leggende sono consapevoli della loro portata, sennò non si capirebbe perchè hanno utilizzato l’introduzione dell’opera “Also Spracht Zaratustra”. Eccoli lì, come ce li siamo sempre immaginati. Insieme alternano le loro voci sulle note di Bomba o non bomba come primo brano. Due personalità diverse che si intersecano e si incontrano. De Gregori col suo indistinguibile piglio da intellettuale sprigiona, da sempre, una profondità che non lascia indifferenti. Venditti con la sua voce indistinguibile, più diretto ma che ha sempre carisma e capacità di coinvolgimento.

Si denota così un equilibrio che si arricchisce nell’esecuzione di brani che hanno segnato la nostra vita e i nostri ricordi. Non solo, sono amici di vecchia data. Da ragazzi condividevano ideali di libertà in quegli anni 70, a Roma. Venditti veniva già da una famiglia “bene” ma frequentava volentieri due ragazzi un pò squattrinati come Francesco e un certo Salvatore detto Rino Gaetano. E poi gli anni del Folkstudio e le prime canzoni scritte insieme. Da lì nasce il primo album scritto a quattro mani, quel “Theorius Campus” inciso per necessità “perché così risparmiavano la metà dei soldi.”

Un pò di..storia dell’arte

E quei ricordi del sodalizio non possono mancare nel concerto. I due eseguono una versione di Dolce signora che bruci tratta dal disco. Sorridono raccontando che la copertina non invitava molto all’acquisto perchè raffigura il quadro Ofelia, di John Everett Millais, meno invitante delle copertine di Baglioni. Venditti però raccomanda al pubblico la visione del quadro in una veloce e suggestiva lezione di storia dell’arte.

Il vero motore del concerto di Rimini, ci teniamo a dirlo, è la super band che accompagna i due artisti. Oltre alla bravura dei singoli musicisti stupisce la precizione degli stacchi e la capacità di creare la giusta atmosfera nei brani intimi e la spinta in quelli più coinvolgenti. Musicisti in grado di muoversi a loro agio nei generi. Il finale di Sotto il segno dei pesci è un gran finale rock ad esempio. La pedal steel inconfondibile di Alessandro Valle che accompagna De Gregori da molti anni. E ancora il violino energico di Roberta Palmigiani, la robusta batteria di Alessandro Canini e gli assoli ispirati di Paolo Giovenchi alle chitarre e Amedeo Bianchi al sax come nel brano Modena.

L’omaggio a Lucio Dalla

Nel finale del brano Santa Lucia spiccano le note di Com’è profondo il mare. Sarà l’introduzione all’unica cover della serata: Canzone di Lucio Dalla. Niente discorsi, niente malinconie, sopratutto da parte di De Gregori che non è solito abbandonarsi a questo genere di uscite. Ricordiamo che con Lucio Dalla ha collaborato per molti anni con canzoni storiche e concerti in duo, una sorta di “prova d’autore” di quello che sarà l’operazione con Venditti. Ma sarà lo stesso Venditti invece a ricordarlo e ringraziarlo con un racconto della sua dannata estate del 1982, anno di rinascita culturale per la città di Roma. Infine la dedica al lucio col brano Dimmelo tu cos’è.

Altro bravo musicista della band Carlo Gaudiello al piano. De Gregori lo prende un pò in girò sul peso delle note al piano e presenta poi una delle mie poche hit che mi fa avere tanti soldi della SIAE ogni sei mesi. Gaudiello aprirà così, con grande sensibilità e mestiere, La donna cannone.Il resto del repertorio va avanti con arrangiamenti particolari ( una Pablo con chiari riferimenti pinkfloydiani) fino a Buonanotte fiorellino dove De Gregori si improvvisa gran cerimoniere ( “a volte mi chiamano maestro ma io mi definisco un preside“) invitando il pubblico di Rimini a ballare come sanno fare bene.

Romanità

La romanità è una cosa che accomuna i due artisti da sempre. De Gregori fa una toccante introduzione a una delle sue canzoni più belle e particolari: San Lorenzo. Una sintesi in canzone del tragico bombardamento avvenuto a Roma nel 1943. Anche qui De Gregori sembra emanare un carisma particolare, una profondità non comune che riesce a trasmettere anche interpretando le canzoni di Venditti. Poi finale corale col pezzo romano per eccellenza,ricordo di quel disco Theorius Campus realizzato insieme: Roma capoccia.

In definitiva il concerto di Rimini ha cementato un suono grandioso creato da una band di professionisti e l’incontro-abbraccio col pubblico. Una dimostrazione, in maniera semplice e diretta, di aver scritto canzoni che hanno accompaganto la vita di molti italiani. Loro malgrado, sono stati artefici di sogni, speranze, amori cantati, pene e sofferenze tradotti in canzoni cementate nella memoria.

a cura di
Beppe Ardito

foto di
Emmanuele Olivi

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Beppe Ardito

Da sempre la musica è stata la mia "way of life". Cantata, suonata, scritta, elemento vitale per ridare lustro a una vita mediocre. Non solo. Anche il cinema accompagna la mia vita da quando, già da bambino, mi avventuravo nelle sale cinematografiche. Cerco di scrivere, con passione e trasporto, spinto dall'eternità illusione che un mondo di bellezza è possibile.

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