Tedua – Unipol Arena – 8 dicembre 2023
Ieri sera Tedua ha realizzato il proprio record di spettatori paganti mandando l’Unipol Arena soldout. Dopo tantissimi anni Tedua ritorna con un tour spettacolare sotto diversi punti di vista
Se l’album “La Divina Commedia” di Tedua nella nostra recensione ci era piaciucchiato, ma con una nota critica sul concept che poteva essere affrontato più approfonditamente, la data di ieri sera ha compensato questa “mancanza”.
La scenografia è stata una delle più assurde e curate a cui abbiamo mai assistito. Facciamo riferimento in particolare al portale led rappresentante le porte dell’inferno che assieme allo schermo posteriore ha mandato grafiche pazzesche e di un’elaborazione assurda durante tutto il concerto. Per non parlare poi dell’allestimento dove erano posizionati i vari musicisti in questo scenario simil infernale e contornati da questa nebbiolina per ricreare un po’ l’atmosfera dell’Ade.
So che ci ho messo tanti anni per il disco, penso di aver dato a me stesso e a voi un insegnamento. Non importa nella vita quanto ci si mette per fare una cosa, l’importante è farla al meglio.
Dobbiamo poi confessare che l’inizio del concerto è stato uno dei più incredibili a cui abbiamo assistito di sempre, sulle note di “Intro La Divina Commedia” che è caratterizzata da un inizio soft per poi “esplodere” Tedua ha decisamente saputo come inaugurare il proprio concerto. Uno spettacolo creato ad hoc con il rapper che non ha sbagliato una scelta nei vari brani e nella loro interpretazione.
Se non fosse stato per il fatto di voler riprendere il concerto con il telefono, spezzando un po’ la magia dello spettacolo, sembrava quasi di essere immersi in un film dal vivo. Tedua ha decisamente elevato il proprio livello artistico e anche la teatralità tipica del suo stile oggi torna utile per portare uno show così spaventosamente dignitoso.
Una volta il rapper genovese era uno di quelli più presi in giro per il proprio stile e ora invece ha un pubblico interamente dedito alla sua musica.
Momenti
Negli intermezzi dello spettacolo da 2 ore e mezza (!!!) Tedua ha deciso di mettere dei mashup di video tributo a suoi vecchi brani che comunque hanno fatto parte del suo percorso artistico. Un modo “romantico” di celebrare i tempi andati che i fan hanno comunque apprezzato accompagnando i vari brani cantando anche senza l’artista sul palco.
Un altro momento del concerto è stata la levata di magliette e la conseguente sventagliata durante il brano “Wasabi 2.0” facendo alzare il livello di testosterone a picchi altissimi in un palazzetto già caldissimo che ha visto vari svenimenti con Tedua a fare quasi da operatore della Croce Rossa segnalando agli operatori vari casi e interrompendo lo spettacolo per tutelare il benessere dei propri spettatori ed eseguire i brani solo una volta tutti stavano bene.
È una pratica ormai diffusa, ma la levata di luci durante il brano “Malamente” vedendola dalla prospettiva di Tedua, ha mostrato un cielo stellato, manco fossimo al planetario, dentro al palazzetto bolognese in questo periodo dell’anno molto cupo e grigio.
Auguro a tutti voi che la vostra umità non si
trasformi in insicurezza
E che la vostra sicurezza non si trasformi in
arroganza
Outro
Durante “Outro Purgatorio” questo brano molto emozionale oltre a destreggiarsi in trazioni come piccolo flex, è sceso nel parterre per salutare, duettare e sentirsi abbracciato dai fan in prima fila, dando il suo arrivederci mentre si approcciava a tornare nel backstage. Di positivo c’è anche da dire che l’artista ha eseguito tutti e diciamo TUTTI i brani del nuovo album, pratica poco diffusa dato che molti eseguono i brani più ascoltati dell’ultimo disco per poi rifugiarsi nella propria discografia passata.
Tedua dopo il flop degli ultimi progetti “non ufficiali” aveva sicuramente bisogno di uno show così potente e di un’affermazione così forte. Oltre al suo stile “fuori tempo”, aveva bisogno di trovare effettivamente una propria collocazione nel panorama rap. Al momento attuale è sicuramente paragonabile a Lazza e Salmo come livello, potenza e stile.
Dopo questo tour Tedua si può ergere tra i rapper al momento più forti nel game, come si dice nel gergo. È uno dei pochissimi che ha dato un concept concreto a un progetto sia nell’album che nel proprio spettacolo dal vivo; che l’ha abbracciato così tanto da regalare una caratterizzazione così forte.
Confrontando i primi anni di trap e il livello attuale è immancabile affermare che c’è stata una scalata di maturazione artistica davvero importante. Ora non ci tocca che aspettare il prossimo tour, se ci scappa una data, e vedere se il progetto successivo rappresenterà un “nuovo” Tedua.
La scaletta
- Intro La Divina Commedia
- Angelo All’Inferno
- Lo sai
- Inferno
- Lo-fi Drill
- Paradiso Artificiale
- Lo-fi For U
- Volgare
- Mancanze Affettive
- Diluvio A Luglio
- Redlight
- Soffierà
- OC (California)
- Il fabbricante di chiavi
- 2020 Freestyle
- Intro Orange County
- I Will Always Love You (cover)
- Scala Di Milano
- Sangue Misto
- La legge del più forte
- Buste della spesa
- Blueface
- Purple
- Acqua (Malpensandonti)
- Anime libere
- Dimmi che c’è
- La Verità
- Parole Vuote (La Solitudine)
- Lingerie
- Hoe
- Malamente
- Bagagli (Improvvisazione)
- Wasabi 2.0
- Vertigini
- Outro
foto di
Moris Dallini
a cura di
Luca Montanari
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