Mannarino – Teatro Arcimboldi, Milano – 6 dicembre 2023

Mannarino – Teatro Arcimboldi, Milano – 6 dicembre 2023
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Concerto meraviglioso quello di mercoledì 6 dicembre all’Arcimboldi di Milano che ha visto come protagonista sul palco una delle personalità più interessanti del panorama musicale italiano e non: Mannarino

Il concerto inizia con circa mezz’ora di ritardo, il sipario si apre e un fascio di luce illumina Mannarino e i suoi numerosi musicisti, che hanno il merito di rendere la musica del cantante romano ancora più sofisticata. Nel buio del teatro intonano la prima canzone: “Fiume nero”, un brano tenebroso ma che in sé racchiude la frizzantezza della musica popolare. La sua voce, inoltre, rustica ma ingentilita dalla profondità dei testi, si presta molto bene all’interpretazione di brani oscuri come questo.

Seguono altri pezzi sull’impronta della canzone precedente, ma i brani più interessanti sono sicuramente stati quelli in cui le coriste prendevano il centro del palco. E’ questo il quid in più della musica di Mannarino: la grandezza delle sue voci femminili.

Il concerto, per la prima parte, ha catturato l’attenzione del pubblico attraverso la raffinatezza degli strumenti a corde e l’interpretazione sommessa dei testi amorosi , dopodiché esplode con i brani più famosi e tutto il pubblico si alza in piedi per ballare.

Io stessa, che ero da sola, mi sono sentita accolta come in una famiglia, come da amici che con un bicchiere di vino brindano nel tepore della taverna, come se ci conoscessimo tutti da sempre.

A parte i momenti dedicati all’incredibile voce delle coriste, poi, ciò che è stato possibile apprezzare maggiormente sono stati quelli in cui Mannarino, illuminato da un fascio di luce, ci ha divertiti con il suo teatro canzone, in particolare con “Il pagliaccio” e “Il bar della rabbia”. Mannarino, oltre ad avere una voce a parer mio intensa, e ad avere un gruppo di musicisti di alto livello, ha una carica interpretativa quasi attoriale. A me, che in genere sono sempre stata diffidente, Mannarino ha assolutamente convinta dalla prima parola che ha detto, ovvero “mamma”.

Conclusioni

È stato, senza dubbio, uno dei concerti più interessanti a cui abbia mai partecipato. Un po’ perché adoro gli eventi a teatro, quindi godere della musica seduta comodamente su una sedia di velluto, un po’ perché Mannarino ha una voce graffiata e sensuale. Poi i suoi testi fanno riflettere e sorridere. Insomma, ho pianto di commozione già dalla terza canzone, direi che dovrebbe bastare questo per convincervi.

a cura di
Benedetta D’Agostino

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Benedetta D'agostino

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