“Koibito He”: Il debutto solare dei Lamp

“Koibito He”: Il debutto solare dei Lamp
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Koibito He è il primo album degli storici Lamp, band giapponese che ha segnato il giro metropolitano di Tokyo, seguendo il filone della Shibuya Kei, genere e estetica che ha avuto origine nell’omonimo quartiere negli anni 90′, come rifugio dal frenetico stile di vita della città

I Lamp sono una band indie-pop di Tokyo composta da Taiyo Samiya, Sakakibara Kaori e Nagai Yusuke, nata nel 2000 nell’ambiente universitario.
Il gruppo è caratterizzato dalla presenza di elementi jazz e soul mescolati alle sonorità J-POP e un’atmosfera musicale molto colorata.
In poco tempo la band diventa molto gettonata nella musica pop giapponese e si posiziona bene a livello critico da chi è familiare con la Shibuya Kei.

Nonostante la band non abbia fornito mai particolare innovazione da un punto di vista puramente compositivo, è riuscita a creare un’identità musicale molto forte e fresca; i Lamp sono facili da ascoltare e i loro toni caldi e rilassati ti trasportano in una soleggiata giornata primaverile.
Queste caratteristiche sono già ben incastonate nel loro album di debutto, Koibito He, un album dalle melodie molto gioiose e ottimiste.

L’album

L’album, contrariamente a quanto la copertina dai colori molto cupi e saturi lasci credere, è molto vivace e colorito. Fanno da cornice malinconica la traccia di apertura, “For lovers“, un breve pezzo da un sound nostalgico creato con chitarra e effetto telephone, e quella di chiusura, “Behind the moon shadow“, caratterizzato da un arrangiamento fortemente jazz sul quale si sovrappongono le voci dei due cantanti.
Subito dopo l’apertura arriva “HIROGARU-NAMIDA“, che si apre con una linea di tastiera molto allegra e porta l’album verso tutt’altra direzione.

L’album prosegue e rimane piuttosto invariato a livello tematico, cosa che non pesa troppo grazie alla brevità dell’album che lo rende piacevole da ascoltare interamente nonostante la scarsa dinamicità.
Più dinamico è l’alternarsi di pezzi più inclini all’influenza jazz, come “Out on a sunny sunday“, che si presenta con una linea di sassofono e tastiera molto catchy ad accompagnare la voce della cantante, e pezzi più inclini alla bossanova, come “Rainy Tapestry“, dal ritmo molto lento e rilassato.
La performance vocale è complessivamente ben eseguita e la voce maschile e femminile si alternano ed eventualmente uniscono in maniera molto armonica.

Conclusioni

Koibito He è uno dei tanti prodotti della Shibuya Kei ed è, a mio parere, uno dei lavori meglio eseguiti con l’intento di evadere dalla frenetica vita metropolitana di Tokyo e rifugiarsi dentro melodie rilassate e solari. L’album è fresco, leggero, ti lascia un sorriso durante tutto l’ascolto; è molto facile lasciarsi trasportare e tutto questo è ciò che rende l’album così versatile e adattabile a diverse situazioni.

a cura di
Simone Endo

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Simone Endo

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