Asian Film Festival: al via la 21esima edizione dal 10 al 17 aprile a Roma

Asian Film Festival: al via la 21esima edizione dal 10 al 17 aprile a Roma
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Il cinema Farnese Arthouse di Roma presenta dal 10 al 17 aprile il tradizionale appuntamento con Asian Film Festival, giunto alla sua 21esima edizione. Il Festival sarà una rassegna cinematografica che volgerà lo sguardo alle migliori nuove produzioni dell’Estremo Oriente, suddivise in tre sezioni: Concorso, Fuori Concorso e Newcomers.

È Antonio Termenini, Direttore artistico del progetto, che ci racconta in conferenza stampa i punti salienti della XXI Edizione dell’Asian Film Festival.

Le nazioni coinvolte saranno Corea del Sud (grazie al film in concorso Lesson il regista Kim Kyung-rae sarà il primo del suo Paese a presenziare al Festival), Giappone, Cina, Taiwan, Hong Kong, Malesia, Singapore, Indonesia, Vietnam, Thailandia, Filippine e Nepal.

Nel programma saranno previste giornate a tema, dedicate ai Paesi che meglio si sono distinti per l’originalità e il dinamismo delle proprie cinematogafie, organizzate grazie al sostegno e al coordinamento di Ambasciate, Istituti di Cultura, Film Commission e Agenzie governative dei Paesi dell’Estremo Oriente.

Tra i temi di spicco di questa edizione troviamo inoltre argomenti di un’elevatissima importanza sociale, quali la condizione della donna, l’entrata nella maggiore età attraverso racconti adolescenziali e la violenza.
Ed è proprio sui newcomers e sui i film meno conosciuti che Termenini desidera soffermarsi: su quelle opere prime e seconde di registi esordienti che rappresentano il futuro del panorama cinematografico.

“Last shadow at first light” (Nicole Midori Woodford, Singapore, 2023,108′) NC

Tra questi spicca Last shadow at first light, pellicola d’esordio che racconta della sparizione nel nulla di una madre e di una figlia (la giovane Ami), che intraprenderà un viaggio nel mondo spirituale per ritrovarla.

“Maryam” (Hisham Ismail, Malesia, 2023, 107′) C

Nel film Maryam, invece, una donna dell’alta società cerca la benedizione del padre per sposare il giovane fidanzato della Sierra Leone, confrontandosi con la difficoltà burocratica e sociale della Sharia: un viaggio d’amore e coraggio, oltre le tradizioni.

“Women from Rote Island” (Jeremias Nyangoen, Indonesia,2023, 106′) C

Dopo due anni di sofferenza e violenza, Martha torna a casa. Ma la situazione degenera nell’isola indonesiana dalle antiche regole, e la protagonista e le donne del luogo si ribellano in maniera altrettanto forte alla violenza di genere e all’ingiustizia.

“E’ un film volutamente schierato al fianco dei diritti delle donne. […]
Ci tengo particolarmente a sottolineare questi titoli perché sono meno conosciuti e non vorrei rimanessero indietro per questo, sovrastati dal conosciuto film giapponese”Shadow of fire” del famoso Shinya Tsukamoto, che aprirà il Festival il 10 Aprile. O dall’altrettanto celebre film del maestro dell’horror Takashi Shimizu, che presenta “Sana”.”

Antonio Termenini

Ciò su cui vuole porre il focus il Direttore artistico è la collaborazione tra registi e produzioni, che si evince dalla realizzazione di questi capolavori cinematografici.

“C’è un buon numero di film che sono importanti al di là del valore estetico e cinematografico, poiché sperimentano nuove forme di produzione e nascono da fondi di sviluppo, trovando poi una loro compiutezza.
Diventano il punto di incontro tra produttori molto diversi tra loro, provenienti da diverse parti del mondo, dove esistono anche sistemi di censura diversi che cooperano tra loro egregiamente.”

Antonio Termenini

Giuria e votazioni

La giuria dell’edizione 2024 sarà presieduta dall’editorialista Antonio Polito che, insieme al regista Christian Carmosino e alla giornalista e docente di linguaggio audiovisivo Angelica Alemanno, giudicheranno le opere in concorso. Per la sezione “Newcomers”, invece, sarà creata una giuria di studenti, presieduta dal professor Antonio Falduto della UNINT.

Distribuzione sul territorio nazionale

Ci saranno (per il momento) quattro titoli che saranno distribuiti in Italia grazie a case di produzione diverse:

  • Sleep (Jason Yu, Corea del Sud,2023, 95′) NC, opera prima coreana sviluppata come thriller claustrofobico con venature noir;
  • Only the river flows ( Wei Shujun, Cina, 2023, 101′) C, un film d’autore noir cinese ambientato negli anni ’90;
  • Shadow of fire (Shinya Tsukamoto, Giappone, 2023, 95′) FC, che sarà distribuito da Minerva Pictures e sarà la pellicola di apertura del Festival, durante l’inaugurazione del 10 aprile
  • Love is a gun ( Lee Hong-Chi, Hong kong, Taiwan, 2023, 81′) NC, che ha vinto il “Leone del Futuro” alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia.
La partecipazione è d’obbligo

La XXI Edizione dell’Asian Film Festival arricchisce nuovamente una città artistica e storica come Roma, regalandole sette giorni intrisi della cultura di tutti quei Paesi che fanno della loro tradizione il loro punto di forza.

Gli esperti registi, selezionati accuratamente dalla direzione artistica, ci permettono di entrare da rispettosi osservatori nel mondo che scelgono di raccontare e condividere, permettendoci e lasciandoci il tempo di conoscere ed empatizzare con situazioni ambientate a tantissimi kilometri di distanza.
Regalandoci una parte della loro meravigliosa storia e cultura.

a cura di
Michela Besacchi

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Michela Besacchi

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