Nitto ATP Finals: Apoteosi Sinner

Nitto ATP Finals: Apoteosi Sinner
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Terza vittoria in altrettante partite e qualificazione ottenuta da primo nel girone. Ora attende i risultati delle sfide odierne per conoscere il suo avversario di sabato.

Jannik Sinner è il primo italiano nell’era Open a centrare le semifinali alle ATP Finals e lo fa da protagonista assoluto. Arrivato a Torino in buono stato di forma, il tennista italiano aveva sicuramente tanti occhi puntati e una buona dose di pressione addosso. D’altronde si sa, l’aria di casa è sempre un arma a doppio taglio. Apre il torneo di singolare battendo Tsitsipas e poi si toglie lo sfizio di sconfiggere dopo 3 ore di battaglia Novak Djokovic, numero 1 del mondo. Nonostante l’impresa, il format a gironi tipico del torneo, non gli consegna ancora il passaggio del turno matematico. Nella giornata di ieri Nole lascia però un set per strada e questo significa semifinale per Sinner. L’altoatesino potrebbe scendere in campo contro il classe 2003 Rune un minimo più rilassato, ma lui proprio non ne vuole sapere. Parte a razzo e, dopo un leggero calo, si rianima anche grazie al pubblico e porta a casa una partita tirata, chiusa 6/2, 5/7, 6/4.

Pillole e numeri

Con la vittoria di ieri ha battuto almeno una volta ciascun top 10 della classifica mondiale. Nelle ultime 16 partite contro i primi diciassette giocatori mondiali ha subito solamente una sconfitta (ottavi di finale dello US Open ai danni di Zverev). È palese che siamo davanti a quello che gli insider chiamano fuoriclasse, perché diciamocelo chiaramente, fare tutto ciò a soli 22 anni è qualcosa di molto raro. E la cosa più bella la semplicità con cui si emoziona ai cori del Pala Alpitour di Torino a fine partita o la genuinità con cui sorride al bambino che lo accompagna all’ingresso in campo. L’Italia ha in casa un diamante, uno di quei potenziali talenti generazionali che capitano una volta ogni molto. Godiamocelo, senza fare drammi per una sconfitta, e senza renderlo immortale dopo una vittoria. Basta con i paragoni con Panatta, Pietrangeli; lui è Jannik Sinner, presente e futuro del tennis italiano. I margini di miglioramento ancora ci sono e questo lascia ben sperare. La strada è quella giusta, ora tempo al tempo e parola al campo.

Prossima sfida

Sabato in semifinale sfiderà uno fra Zverev, Medvedev o il suo amico e rivale Alcaraz, a seconda di chi si piazzerà secondo nell’altro girone. L’entusiasmo è molto e le aspettative ora sono alte, non mentiamoci. È chiaro però che la sfida sarà ardua e che Jannik dovrà riuscire a tenere il livello di gioco mostrato in questi giorni e se possibile alzare ancora l’asticella. Tanto passerà dalla percentuale della sua prima di servizio, colpo notevolmente migliorato in questa annata, e dalla capacità di scendere a rete quando comanda lo scambio. Viste le partite del girone, il pubblico può essere un fattore in più. Era considerato fra i principali candidati alla vittoria già alla vigilia, ora lo è a maggior ragione. Gli avversari lo sanno e non si faranno trovare impreparati. Jannik vince e convince, ma certamente non si accontenta della prima semifinale alla sua prima vera apparizione al master finale (nel 2021 aveva rimpiazzato Berrettini, uscito infortunato dopo la prima partita) e non si farà certamente spaventare da chi troverà oltre la rete. Noi faremo il tifo per lui, e lui giocherà anche per noi. Un connubio che speriamo possa regalarci ancora tante, tantissime gioie.

Al di là di come andrà il proseguo del torneo, è bello vedere come Sinner sia riuscito a connettere appassionati di tennis e non solo, a tenere incollati davanti alla tv milioni di italiana. Nel frattempo sale l’attesa per la semifinale e non ci resta che aspettare domani, sedersi davanti alla tv, o al palazzetto per i più fortunati, e godersi la partita. L’atmosfera è già calda.

Olè olè olè olè, Sinner Sinner….

tennisfever.it

a cura di
Pietro Santini

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Pietro Santini

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