Passione e coraggio: l’arte di Artemisia Gentileschi

Passione e coraggio: l’arte di Artemisia Gentileschi
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In arrivo la prima grande mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi, una delle artiste donne più celebrate e amate di sempre, ospitata dal Palazzo Ducale di Genova

Una delle prime donne ad essere riconosciuta come “artista” ed essere ammessa all’Accademia di Belle Arti, una pittrice determinata che ha fatto della passione e il coraggio le linee guida della sua esistenza. La storia, le opere e il talento di Artemisia Gentileschi (Roma 1593 – Napoli 1653) sono protagonisti della mostra Artemisa Gentileschi. Coraggio e Passione, che ne racconterà la carriera artistica attraverso i grandi capolavori e l’incredibile vicenda biografica. 

Dal 16 novembre 2023 al 1 aprile 2024, al Palazzo Ducale di Genova sarà possibile osservare esposti i capolavori di una delle artiste più acclamate e amate di sempre, ma anche una donna dalla vita appassionante, tragica e piena di colpi di scena. Artemisia Gentileschi subisce le pressioni sociali di un’epoca in cui affermarsi per una donna era praticamente impossibile, discriminazioni che si spingono fino alla violenza. All’età di soli 19 anni, Artemisia venne stuprata da un amico del padre, anch’egli pittore, e diventa così la protagonista del primo processo mediatico della storia.

Il procedimento, dopo il quale iniziò a dipingere soprattutto eroine femminili, segnerà irrimediabilmente l’artista che ne uscirà vincitrice, ma allo stesso tempo perdente. Tra queste figure troviamo: Giuditta e Oloferne, della Fondazione Carit di Terni e Giuditta e la sua ancella con la testa di Oloferne, del Museo di Capodimonte, entrambe messe a confronto con Giuditta e Oloferne di Orazio Gentileschi, proveniente dai Musei Vaticani.

Artemisia Gentileschi, Giuditta e Oloferne, olio su tela, 158,8×125,5 cm, Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli, 1612-1613
Orazio e Artemisia Gentileschi: due caravaggeschi a confronto

Nelle pennellate dei suoi quadri si nasconde l’intero e controverso rapporto con gli uomini, a partire da quello intenso seppur travagliato con il padre e maestro Orazio Gentileschi. Relazione familiare attraverso la quale conoscerà Michelangelo Merisi detto Caravaggio, ma che sarà segnata dalla rivalità e l’invidia del collega e genitore. 

Orazio e Artemisia Gentileschi si raccontano a noi tramite le loro tele, replicando in una sfida senza tempo i soggetti uno dell’altra. Il superamento della tecnica paterna rappresenterà per l’artista la conclusione del percorso formativo giunto al suo termine naturale. I due caravaggeschi inseguiranno lo stile e la tecnica del Merisi, tuttavia solo Artemisia sarà in grado di equipararne la sfacciataggine e l’irriverenza che da sempre contraddistinguono le opere del celebre pittore lombardo. 

La mostra promossa e organizzata da Arthemisia con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Comune di Genova e Regione Liguria, a cura di Costantino D’Orazio con la collaborazione di Anna Orlando, offre la rara occasione di vedere oltre 50 capolavori provenienti da collezioni private e pubbliche europee e statunitensi. Attraverso vicende familiari intricate, soluzioni artistiche rivoluzionarie, immagini drammatiche e trionfi femminili, le opere esposte permettono la ricostruzione fedele del carattere e della personalità complessa di una delle artiste più influenti ed iconiche della storia dell’arte.

a cura di
Francesca Calzà

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Francesca Calzà

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