Gintsugi ci racconta “The Elephant in the Room”

Gintsugi ci racconta “The Elephant in the Room”
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Si intitola “The Elephant in the Room” il nuovo album firmato da Gintsugi, poliedrica artista italo-francese molto inserita nel tessuto dell’avant-pop internazionale. Abbiamo rivolto a lei qualche domanda

Ciao, ci racconti chi sei e come sei arrivata al tuo nuovo disco?

Vengo dalle arti performative, in cui ho fatto il bagno per tanto tempo. Ma la mia formazione è alla base musicale. Ad un certo punto quindi ho ripreso a fare musica, e mi sono allontanata dalla danza. Nella musica mi sono subito trovata a casa.

Ho registrato un primo EP omonimo (Gintsugi) uscito del 2022 e da lì la continuazione naturale era fare un album, salvo che non avevo alcun budget.

Quindi mi sono messa per mesi a registrare tutte le tracce strumentali da sola con il mio computer. Poi abbiamo ri-registrato le voci da Beautiful Losers Records ed ho registrato sempre a casa mia il violino del mio collaboratore Eymeric Anselem. Questo album non è low budget, è di più. È che mi dai un triangolo ed una pentola ed io continuo a fare musica. C’è quella roba lì dentro.

C’è un po’ di francese e molto inglese nel tuo album: ci spieghi perché e in che lingua scrivi più facilmente?

In inglese; in francese è uscito fuori perché in quel momento avevo qualcosa da dire a qualcuno in francese. Quando troverò qualcuno a cui dire qualcosa in italiano, scriverò anche in italiano. Per ora i miei brani in italiano li scarto, perché sembrano un mix tra Afterhours e Carmen Consoli e non mi piace sentire troppe influenze.

Le canzoni del disco sono piuttosto ricche di sorprese. Quali sono le tue fonti di ispirazione?

I sogni prima di tutto. In questo album sicuramente Agnes Obel e PJ Harvey che ad un certo punto ascoltavo in modo ossessivo. Ma anche altro, ascolto di tutto.

Che cosa ti piace di più dell’attuale scena pop internazionale?

Billie Eilish che è capace di fare un pop alternativo niente affatto scontato, e ad avere ascolti mainstream senza avere un suono mainstream; Agnes Obel che è un genio; Marissa Nadler che live suona una 12 corde che già accordarle non è evidente, lei le suona, ed anche benissimo ; Majke Voss; Joanna Gemma Auguri (più folk, ma comunque); un sacco di gruppi, di artiste per niente conosciuti anche.

Hai date live in programma prossimamente? Dove possiamo venirti a vedere?

Per ora in Italia il 2 dicembre a Piove di Sacco all’Officina 19, ma stiamo pianificando un tour nel 2024.

a cura di
Sara Alice Ceccarelli

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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