“Marry my dead body”: un matrimonio ultraterreno

“Marry my dead body”: un matrimonio ultraterreno
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Il film taiwanese “Marry my dead body” è una storia di un matrimonio casuale tra il regno dei vivi e quello dei morti

Marry my dead body” è stato presentato al Far East Film Festival 25 (FEFF25) ed è stato trasmesso sulla piattaforma Netflix il 10 agosto 2023.

Trailer del film “Marry my dead body”
Trama

Ming-han Wu, un agente di polizia omofobo, indaga su un caso e raccoglie per sbaglio una busta rossa per terra. Secondo una tradizione folkloristica taiwanese, la persona che decide di entrare in contatto con tale busta deve sposare la persona legata ad essa, altrimenti avrà un destino funesto.
Appare quindi Mao Pang-Yu, che in vita era un ragazzo gay ed ora un fantasma morto in un incidente stradale. Da quel momento, Wu si ritrova con Mao che si rifiuta di allontanarsi.
La nonna di Mao, colei che si è appositamente resa fautrice della busta, dice a Wu di sposare il nipote per poter tornare alla sua vita corporea ed annullare in tal modo la presenza spiritica di Mao, che ha ancora questioni in sospeso con il mondo dei vivi.
Wu, costretto dalla circostanze, sviluppa una relazione omosessuale fantasma-umano, nella quale cerca di esaudire gli ultimi desideri di Mao permettendogli una futura reincarnazione.
In tali vicissitudini, i due iniziano a lavorare insieme per rintracciare l’assassino di Mao, delineando delle indagini immerse in colpi di scena, rivendicazioni e sviluppi.

Una contemporanea connessione spirituale

Il regista Wei-hao Cheng è riuscito a creare un mix di commedia classica con battute semplici e momenti intrisi di drammaticità. “Marry My Dead Body” offre un interessante sguardo su una nazione che riconcilia le antiche superstizioni con una odierna sensibilità differente.
Questo film è la dimostrazione cinematografica di quanto il tema dei matrimoni e dei diritti degli omosessuali sia cambiato radicalmente negli ultimi decenni nella società taiwanese.
In esso è ritratto il potere del cambiamento: la capacità di rendere trasformativo il ruolo dell’amore, anche nelle sue forme anti-tradizionaliste.
Possiamo definirla come una banale rom-com, ma in realtà la giocosa intesa tra i due protagonisti (interpretati da Greg Han Hsu e Po-Hung Lin) è la copertina di una sfida che si addentra nello sradicare dei pregiudizi ancora consolidati, come dimostrato nel sottotesto di alcune scene: la loro collega Lin Tzu-ching (interpretata da Gingle Wang) rappresenta la difficile condizione femminile, mentre il padre di Mao ha lottato a lungo per accettare l’omosessualità del figlio.
In conclusione si può facilmente individuare un messaggio universale attraverso una chiave comunicativa peculiare, in un innovativo contesto tra dimensione terrena e aldilà.

a cura di
Fortunato Neve

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