I Soliti Idiota – MUSA: “Metti una sera… a Vercelli” – 29 luglio 2023

I Soliti Idiota – MUSA: “Metti una sera… a Vercelli” – 29 luglio 2023
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Vercelli ha accolto la quinta tappa del “Fiodena Summer Tour” de I Soliti Idioti e gli oltre 700 presenti hanno risposto al duo comico con risate, applausi e un trasporto tale da coinvolgere anche Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio. I comici, infatti, si sono divertiti assieme ai presenti trattenendosi dopo la fine dello spettacolo scambiando battute e facendo foto con il pubblico.

Un ritorno in grande stile quello che ha coinvolto Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, in arte I Soliti Idioti; dopo 10 anni di separazione il colpo di fulmine è scattato di nuovo negli occhi dei due e, quel matrimonio che sembrava finito è tornato più forte che mai.

La rassegna MUSA: “Metti una sera… a Vercelli” ha messo a segno l’ennesimo colpo da 90 con uno spettacolo comico che è anche un ricordo per i molti dei presenti all’area EX-Pisu: due ore trascorse ripercorrendo i personaggi iconici del duo nato su MTV, che nemmeno la pioggia ha fermato.

Questo spettacolo è offerto da Jackson & Johnson

Ore 21.30 il cielo da i primi colpi, i presenti allo spettacolo alzano il naso facendo la danza della luna sperando che non piova, ma non c’è il tempo di completarla perchè tra il pubblico si alzano delle voci, le casse si accendono e si sentono Mandelli e Biggio: lo spettacolo è iniziato.

I primi personaggi a scendere sul palco o meglio in platea sono I Litigiosi, le risate sono copiose. La scenetta è delle più classiche il posto rubato per il ritardo di uno dei due e inizia il litigio, le persone sedute accanto si sentono subito coinvolte e non vorrebbero che il momento finisse.

Lo sketch va via veloce e il duo sale sul palco per un rapido cambio d’abito e l’inizio della seconda scena, che in realtà è solo il trailer di quello che sarà la fine dello spettacolo. Sul palco troviamo Gianluca nella sua cameretta che sogna il padre Ruggero, in coma ormai da 10 anni, come uno zombie.

Luci spente, sul palco arrivano Jackson & Johnson, il duo di venditori anni 30 che è sono lo “sponsor” dello spettacolo. I due propongono i loro “prodotti” più validi, come nella miglior pubblicità in bianco e nero, e si congedano con la canzone che li ha resi celebri: “A come Amore”.

Mamma, io esco

Dopo un breve attimo di pausa, necessario al cambio di scena, ecco la nuova scenetta; sul palco compaiono Maria Luce e Giampietro, i moralisti, che esaltano il pubblico col loro cinismo e facendo arrivare dagli spalti le prime imbeccate al duo. È qui che capiamo che tutti i presenti sono figli di MTV e dei primi episodi de I Soliti Idioti.

Congedati i due tennisti, che finiscono la scena fuori campo, sul palco appare una grande porta e il pubblico scoppia in un boato. Ecco Niccolò con il suo grande zaino, il cellulare in mano e la solita parlata sboccata; il pubblico suggerisce le risposte alla mamma e Mandelli interagisce come si fa tra amici.

Il cielo decide che è ora di farsi ascoltare e la pioggia inizia a scendere sulle teste di tutti che, anche con mezzi di fortuna, iniziano a coprirsi ma non ad indietreggiare perché questo spettacolo lo si vuole vedere fino alla fine.

Congedati Niccolò e Gigetto sul palco arrivano i due personaggi, forse, più amati di Mandelli e Biggio: Gisella e Sebastiano.

Lo sportello postale, quel luogo mistico dove il povero Sebastiano si scontra con la dipendente Gisella. Lo sketch è una risata unica.

Il pubblico prova in coro ad emulare il celebre “Dica“, ma il tono non è quello giusto; si riprende, però, con: “Un attimo e sono sciubito da lei” e con il “Bertelliiiiiii”.

In un susseguirsi di risate la scena finisce e la pausa dello spettacolo si avvicina.

Ma prima del meritato riposo, anche dalla pioggia, sul palco sale il Mafioso di Mandelli che, sull’imbeccata dell’arresto di Matteo Messina Denaro, crea un pezzo sull’essere mafioso divertente ma dalle note serie.

La luce di spegne e la pausa comincia.

Gianluca, Dai cazzo!

Ritornati dalla pausa, e con la pioggia che è ancora lontana da dare una tregua, sul palco salgono Patrick e Alexio, il duo di zarri milanesi che si sono evoluti dai booster ai monopattini elettrici. Il mood, però, è sempre lo stesso: un ricordo dei tamarri anni novanta con la tuta adidas e la ciabatta di gomma, con l’intercalare tipico milanese sempre in bocca.

Adesso è l’ora di Fabio e Fabio sul palco, lo sketch fa il verso ai programmi che non vedremo più di Barbara D’urso e sulla base del leit motiv non lo so” le risate riecheggiano. Anche il duo si deve scontrare con lo sdoganamento dell’omosessualità e quindi viene introdotto il Fabio Fluido, un bel colpo di genio per mantenere attuali i due personaggi.

Ritorniamo a Gianluca e Ruggero. Se all’inizio dello spettacolo il primo era da solo col padre in coma, ora lo ritroviamo sulla via dell’ospedale per salutare il risveglio di Ruggero. La scenetta ricorda alcuni dei momenti più visti, online e non solo, e il pubblico aspetta solo una frase: “Gianluca… Dai cazzo” che non tarda ad arrivare e si vede negli occhi di tutti la soddisfazione per l’attesa di quel momento.

Ormai siamo ai titoli di coda, la pioggia ha finalmente lasciato le nostre teste e sul palco va in scena l’ultimo sketch. I Preti che cercano dove sia Dio ed enunciano la sua posizione in classifica: sicuramente dietro a Fedez, ma senza dubbio all’86esimo posto dell’elenco.

I due concludono lo spettacolo col pezzo “L’Italia si sveglia”, un bello spaccato del momento social di tutti noi.

Un ritorno dovuto e necessiaro

Uno spettacolo che non è un revival, fatto per ricordare le scene viste in tv dieci anni fa, ma è una naturale continuazione di quello che è stato e che, in realtà, non è mai finito.

Mandelli e Biggio si confermano un duo di comici di cui non ci si è stancati, ma di cui avevamo ancora dannatamente bisogno, perché il loro modo di fare comicità è ancora nei nostri cuori e sicuramente ci rimarrà per molto tempo ancora.

In attesa di sapere cosa faranno “da grandi” dopo questo tour, ci godiamo ancora una volta i personaggi che abbiamo tanto amato e che continuiamo ad apprezzare.

La photogallery completa dello spettacolo:

A cura e foto di

Andrea Munaretto

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Andrea Munaretto

Nato nell'84 e fin da quando avevo 4 anni la macchina fotografica è diventata un'estensione della mia mano destra. Appassionato di Viaggi, Musica e Fotografia; dopo aver visitato mezzo mondo adesso faccio foto a concerti ed eventi musicali (perché se cantassi non mi ascolterebbe nessuno) e recensisco le pellicole cinematografiche esprimendo il mio pensiero come il famoso filtro blu di Schopenhauer

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