Jane Birkin è scomparsa. L’attrice e cantante è stata un’icona di stile senza tempo in grado di conquistare Jean-Louis Dumans e il designer Hermès 

Jane Birkin è scomparsa. L’attrice e cantante è stata un’icona di stile senza tempo in grado di conquistare Jean-Louis Dumans e il designer Hermès 
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Jane Birkin dalle origini britanniche era famosa per le sue seducenti apparizioni e le animate lotte, oltre che per il suo indistinguibile look “je ne sais quoi

L’attrice e cantante è stata una bellezza dal sapore innocente e audace allo stesso tempo, connaturata da un francese perfetto seppur velato da un’incancellabile accento inglese che la rese unica anche nella recitazione. Un’attrice spontanea a tratti timida che trovo la sua voce nelle lotte femministe, ecologiste e nel forte schieramento politico. 

È difficile accettare la scomparsa improvvisa di Jane Birkin che ha rappresentato molto più di un’icona di stile, forse si può dire sia stata volto di un’epoca. Jane muore all’età di 76 anni con una lunghissima carriera alle spalle, nel cinema, nella moda, nella musica e nel teatro.

Un francese perfetto venato da un’incancellabile accento inglese. Una recitazione spontanea e quasi timida che trova eco nella sua voce, delicata, a tratti flebile, eppure potentissima. Jane Birkin era questo e molto di più. Una donna semplice e vera che voleva recitare a piedi nudi e presentarsi con un look acqua e sapone, eppure attirava l’attenzione di chiunque ne incrociasse lo sguardo.

Eterea e silenziosa con un abito a quadri nella Piscina di Jacques Deray (1969), la ricordiamo così dalla freschezza quasi infantile. La famosa frangetta un po’ scompigliata che la caratterizzava diventò presto il taglio più popolare degli anni ’70. 

A determinare il suo successo fu anche l’apparizione completamente nuda nella pellicola cult Blow-Up di Michelangelo Antonioni film del 1966. O ancora l’indimenticabile interpretazione provocatoria di Je t’aime… moi non plus di Serge Gainsbourg del 1969, un duetto fondamentale che fu l’inizio di un amore. Unione da cui nacque la scandalosa hit che conteneva il respiro erotico della Birkin in rime originariamente scritte per l’attrice Brigitte Bardot. La BBC la escluse dai suoi schermi e il Vaticano la proibì all’interno del proprio territorio. La Brikin a riguardo dichiarò a Vogue France nel 2018: 

“Non avremmo mai pensato che la canzone sarebbe” […]” La gente l’ascoltava di nascosto, dalla Spagna all’Argentina

Il suo stile è stato un mix del casual britannico e dell’eleganza parigina, diventando subito un’ispirazione per le giovani di tutto il globo. Rivoluzionaria nel suo modo di portare i mini abiti e le minigonne con una naturalezza che ne estingueva la tanto osteggiate «provocatorietà». Amava indossare capi comodi jeans e top bianchi, pantaloni chiari dalla vita bassissima, blazer e abiti crochet. Jane Birkin ha lanciato inconsapevolmente tantissime mode come quella del cestino di vimini sempre al polso. Apprezzata quanto temuta per la sua immagina progressista e pura si è fatta amare negli anni ’70, diventando una dea hippie con i suoi mini dress stampati, maxi abiti, maniche a campana e i pantaloni a zampa.

Jane Birkin

Il 1984 fu l’anno che la consacro tra le icone della moda. L’attrice incontrò casualmente Jean-Louis Duma, all’epoca celebre direttore creativo di Hermès, che vedendola cercare disperatamente un oggetto nella sua borsa della maison francese decise di disegnarne una su misura per lei dotata di una tasca più: quella borsa diventò il celebre modello Birkin. Un modello ad oggi diventato leggenda nella storia della moda. 

L’attrice ha raccontato nel 2010 al The New York Times Style Magazine.

“Ero in aereo quando una borsa di plastica che conteneva tutte le mie cose si è rotta e tutto è caduto: il mio libro di appuntamenti, i documenti, tutto. A quel punto ho esclamato che avrei voluto che Hermès facesse una borsa che potesse contenere tutte le mie cose. L’uomo seduto accanto a me lavorava per Hermès – era Jean-Louis Dumas, il capo designer!”

Fatto che colpì più il pubblico di Jane, la quale non rinunciò mai ai suo secchielli panier in paglia intrecciata. La borsa che indossava Jane Birkin quel giorno era un’altro capo saldo del fashion il modello Kelly, che prendeva il nome da Grace Kelly. Lo stilista invitò la donna nel suo atelier e lei gli disse in completa sincerità che avrebbero dovuto apportare alcune modifiche, come le tasche più grandi per le esigenze di una donna moderna. La storia con il brand è stata complicata, nel 2015 infatti la Birkin richiese ad Hermès di rimuovere il suo nome dal modello per via del presento trattamento crudele dei coccodrilli da parte del marchio, gesto che ne descrive a pieno il carattere impegnato.

L’attrice aveva già riflettuto sulla morte nelle sue più recenti interviste, come dichiara sempre per Vogue nel 2018:

“Siamo tutti un po’ spaventati dalla morte quando la sentiamo avvicinarsi. L’idea è così lontana, così astratta. Abbiamo difficoltà a immaginarla. Negli ultimi tre anni ci sono andata vicino due volte e, sorprendentemente, non mi sono fatta prendere dal panico. Avevo più paura di non avere il tempo di dire quello che volevo dire, di lasciare le cose in ordine, di essere perdonata”

Jane Birkin una fredda bellezza dall’animo British con una naso alla francese e gli occhi languidi fu un enigma fatto di contrasti, in lei il fisico esile si scontrava con la forza di un anima dirompente. È stata una personalità complessa ed ha segnato lo spettacolo con uno stile destinato ad essere eterno.

a cura di
Francesca Calzà

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