“Avanti, parla” di Lidia Ravera

“Avanti, parla” di Lidia Ravera
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Cercavo un libro che catturasse la mia attenzione. Dopo averne aperti diversi, per caso in biblioteca, ho visto questo romanzo: Avanti, parla di Lidia Ravera, edito Bompiani. La copertina mi è piaciuta subito ma, soprattutto, quando ho iniziato a scorrere le prime righe ho capito che era quello giusto.

Avanti, parla è un diario a ritroso, un racconto di vita vissuta con parole non scelte, con un ritmo dettato da una conversazione interiore continua, dove c’è spazio per le domande, le risposte e il silenzio.

L’autrice, Lidia Ravera, è nata a Torino, è una giornalista e scrittrice, che ha raggiunto la notorietà nel 1976 con il suo romanzo d’esordio Porci con le ali. Ha scritto diversi libri di narrativa e ha lavorato anche per cinema, teatro e televisione.

In questo romanzo la protagonista è Giovanna che vive in un appartamento affacciato sul Tevere. Da anni si è rifugiata in questa casa con l’intento di rendersi invisibile dagli altri, nutrendosi di romanzi, musica classica e di buon vino.

Giovanna ha preso questa decisione molti anni prima quando, dopo aver commesso dei gravi errori e aver pagato il suo debito con la giustizia, ha pensato che condurre questa vita ritirata fosse l’unica scelta possibile per lei.

Essere almeno un po’ superficiali è condizione necessaria, anche se forse insufficiente per vivere sereni? Bisogna imparare a volare alto sulla realtà, accontentarsi di distinguerne i colori, senza atterrare mai, senza andare a scavare. Non bisogna allertare altri sensi oltre alla vista che con gli anni si indebolisce.

Avanti, parla
I protagonisti di Avanti, parla

A questo racconto Giovanna affida i suoi ricordi, i pensieri e le emozioni, li lascia andare sulla pagina come vengono, provando solo a riordinarli. È un lungo flusso di coscienza senza filtri.

Lei aveva scelto di vivere da sola, di non parlare con nessuno. Ma la famiglia che si trasferisce vicino al suo appartamento involontariamente la riporta alla realtà che voleva ignorare, le dà nuovamente corpo e genera in lei sensazioni ed emozioni sotterrate.

Maria e Michele sono una giovane coppia con due figli, Malcolm il più grande, figlio di Michele e nato da una sua precedente relazione e Malvina nata dalla loro unione. Questi ragazzi entrano nella vita di Giovanna senza chiedere il permesso e lei si fa coinvolgere dalla loro vitalità.

La sua evoluzione avviene soprattutto grazie all’innocenza di questi due bambini, Malvina e Malcolm, che le fanno vedere ciò che prima le era difficile anche solo pensare: la sua vita ha un grande valore, nonostante tutto.

Il passato di Giovanna, la sua scelta giovanile di far parte della lotta armata, rimane sullo sfondo del racconto fino alla fine, si sente quanto le sia costata questa scelta e tutte quelle che ha dovuto compiere dopo; l’aver pagato il prezzo con la giustizia, non è bastato, ma forse c’è ancora un altro modo di vedere le cose.

Cosa penso di Avanti, parla.

Come dicevo all’inizio la forma di questo testo mi ha catturata. Questo linguaggio colloquiale, lo stesso che si utilizza quando si parla a noi stessi, porsi domande, ritrattare, stare in silenzio, descrivere, mi ha subito incuriosita e ha mantenuto questa voglia di sapere di più sulla storia di Giovanna fino alla fine.

Quello che è emerso è un ritratto di una donna matura che pensa di aver già tutto chiaro, che non ci sia altro da cercare o chiedere, ma anche di una persona che, grazie alla sua profonda connessione con sé stessa, trova il coraggio di trasformarsi ancora e c’è anche un finale inaspettato.

Lidia Ravera ci mostra la fase della maturità vissuta da una donna forte ma anche profondamente sensibile.

Ci fa vedere come si evolve il senso di colpa quando passa del tempo e ti ritrovi a farci i conti, anche se ormai hai pagato per ciò che hai fatto in età giovane. E Giovanna non si giustifica, convive con i suoi errori.

C’è anche un altro tema che mi sembra emerga dalla storia, il caso, che disordina ciò che noi tentiamo di riordinare, scompiglia tutto per dare ancora una nuova possibilità, quella che da soli magari non ci saremmo mai dati.

Consiglio questa lettura sia ai giovani che ai meno giovani per tenere sempre conto dell’imprevedibilità della vita e per lasciare aperto uno spiraglio nel proprio cuore anche quando sembra davvero difficile anche pensarlo. La vita può sorprenderti, sempre!

a cura di
Anna Francesca Perrone

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Anna Francesca Perrone

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