La Storia e Io: “Fiori di Seta”

La Storia e Io: “Fiori di Seta”
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 Giulia Esse, classe 1991, è da poco tornata con un nuovo romanzo storico. Fiori di Seta, infatti, è online dal 27 giugno per Chrysalide publishing.

La scrittrice esordisce nel 2019 con il romanzo, L’amore al tempo della musica, ambientato nella Venezia di fine Settecento e edito dalla collana Io me lo leggo.

È, inoltre, una delle vincitrici del concorso letterario Guerriere indetto da Le Mezzelane Casa Editrice, con il racconto fantasy orientale Senza Nome e nel 2020 ha pubblicato in self-publishing Fuoco sotto la terra, un fantasy storico ispirato all’antica Corea. Dello stesso ciclo fa parte Notti di Rugiada, un dark fantasy ispirato alla cultura cinese. Con la casa editrice Plesio Editore ha pubblicato invece lo steampunk I figli di Darwin ad aprile 2021. 

Fiori di Seta è un romanzo storico orientale che ci trasporta indietro nel tempo fino al 1303 d.C. nel regno di Goryeo, vassallo dell’impero di Yuan. Il territorio non viene solo sfruttato per le ricchezze che possiede, ma anche dal punto di vista umano. Gli abitanti sono infatti costretti a mandare giovani donne e giovani uomini alla corte di Yuan.

Ye-rin e Ha-neul sono i due protagonisti del romanzo, ma ancora di più lo sono le loro cicatrici. Segni che non solo li marchiano, influenzando le loro vite e la percezione che hanno di sé, ma che li legano a doppio filo. Pagina dopo pagina, assistiamo alla loro crescita personale e allo sviluppo del loro rapporto ma, soprattutto, al percorso di accettazione del loro essere poco conformi in un mondo estremamente classista.

La portò al naso e si inebriò di un profumo dolce. «Ho intinto la seta con la cera di alveare. Non sembra un fiore appena colto da un campo? Io credo che questo fiore, nonostante sia di seta e sia stato plasmato dalla mano di un uomo, possa essere bello quanto uno vero. E ti assicuro che anche le farfalle ne sono attratte, perché è più reale di quanto si ritenga.» Ye-rin sorrise senza nemmeno rendersene conto. Le lacrime sgorgarono di nuovo, questa volta prive di tristezza.

Non solo quindi amore e intrighi di palazzo, ma tante riflessioni. Ogni personaggio è un microcosmo, con una storia ricca e qualcosa da insegnarci. Sono tante le donne vittime del sistema sociale che incontriamo nella bolla sicura costruita dal mercante Tolui, ragazze con storie dolorose in cerca di riscatto e serenità come Naran e Ha-jin.

Un altro tema al centro del romanzo, infatti, è proprio la condizione delle donne.

 «Sai qual è il tuo problema, Saikhan? Credi nei modelli errati. Il tuo desiderio non è essere bella, ma la più bella, e questo ti renderà sempre, perennemente imperfetta.» Le puntò un dito contro.  «Ci saranno sempre donne più belle di te, come altre più belle di loro.» Stiracchiò le spalle, per poi accarezzare lo specchio. «Le donne sono condizionate da norme imposte che le costringono a mostrarsi in un certo modo, affinché gli uomini le ritengano attraenti. Eppure, dovresti saperlo. Fra i Song non si usava fasciare i piedi alle donne per renderle desiderabili e preziose agli occhi di un uomo? La bellezza è un’imposizione.

In un mondo, non troppo diverso dalla realtà patinata che le riviste e la televisione ci propinano oggi, che oggettiva fino all’estremo il corpo delle donne e le rende un mero oggetto d’arredo la storia di Ye-rin è un faro. Non va solo oltre le sue cicatrici, imparando che la vera bellezza è altrove e non su un viso grazioso, ma diventa una persona forte, capace di avere un ruolo attivo nel mondo e di lottare per ciò che ama.

a cura di
Andrea Romeo

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Andrea Romeo

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