“Storie di donne samurai”, la nuova opera di Benjamin Lacombe diventa una mostra

“Storie di donne samurai”, la nuova opera di Benjamin Lacombe diventa una mostra
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Tenoha Exhibition e Ippocampo edizioni portano a Milano una nuova mostra ispirata all’ultimo lavoro di Banjamin Lacombe: Storie di donne samurai

Quando pensiamo ai samurai, istintivamente, ci vengono in mente immagini di uomini armati di katana che indossano la yoroi. In pochi, però, probabilmente sanno che in Giappone anche alcune donne hanno intrapreso la via marziale, sfidando la mentalità conservatrice della società.

Le onna-bugeisha, ritratte da Benjamin Lacombe e raccontate da Sebastian Perez, sono donne forti, ribelli e decise che hanno lottato per raggiungere il loro scopo e lasciare la loro firma nella storia, anche se spesso le loro gesta sono state dimenticate. I due autori hanno dovuto portare avanti un grande lavoro di ricerca per ridare lustro ai nomi di queste eroine. Basti pensare che Tomoe Gonzen, forse la più celebre onna-bugeisha, viene nominata soltanto di striscio nella letteratura epica dedicata ai samurai.

Ridare vita, corpo, anima e voce alle guerriere storicamente esistite era lo scopo di questo libro. In fondo non è forse l’intento stesso della letteratura contribuire a illuminare il mondo in tutte le sue sfaccettature?

Tomoe Gozen
Tra fantasia e realtà

In Storie di donne samurai, edito Ippocampo, Lacombe e Perez ci raccontano le vicende di queste guerriere in cui la realtà storica si fonde con la finzione letteraria e noi ci lasciamo affascinare dalle storie che scorrono sotto i nostri occhi chiedendoci dove inizi la fantasia e finisca la realtà.

Lo stile, quasi poetico di Perez, si sposa alla perfezione con le illustrazioni realizzate da Lacombe. Parole e disegni lavorano all’unisono per dare nuova luce alle storie di queste donne troppo spesso rimaste in penombra.

Ci appare davanti agli occhi la figura di Kaihime che, il 13 aprile 1592, scrive una lettera destinata al padre in cui spiega le ragioni della sua fuga. Dopo aver a lungo esitato a impugnare il pennello confessa al genitore di essere scappata per poter finalmente essere libera di diventare una guerriera.

Facciamo il tifo per Shinobu e Miyagino, due sorelle separate da anni. Miyagino ha abbandonato la casa natia, e gli stenti, per tentare la fortuna a Kyoto, dove è diventata una famosa geisha. Tutto procede per il meglio finché la sorella minore, Shinobu, arriva all’okiya in cui lavora e annuncia l’assassinio del padre. Le due fanciulle uniranno le forze e, con l’aiuto di alcuni spiriti, vendicheranno l’uomo.

“Le sorelle vendicatrici” Miyagino e Shinobu.

Scopriamo la storia di Nakano Takeko guerriera che ha preso parte alla battaglia di Aizu, durante la guerra Boshin, alla guida di un battaglione formato da sole donne. Nakano combatterà valorosamente insieme alle sue compagne e, quando capirà di essere stata sconfitta, chiederà alla sorella Yuko di ucciderla, per non essere disonorata dal nemico.

Perez immagina che l’inizio della storia sia narrato dallo yūrei (il fantasma) della donna, indignato perché nessuno ricorda il suo nome.

Aveva quasi dimenticato il suo nome. Vorrebbe urlarlo, perché finalmente ci si ricordi di lei. Per la sua nazione aveva sacrificato la vita, era stata la combattente più valorosa e aveva partecipato alla grande storia del paese, ma quella storia era stata scritta dagli uomini e le donne non ne facevano parte.

Nakano Takeko
La mostra

Dopo il successo di Botteghe di Tokyo e Fantasmi e Spiriti del Giappone, Tenoha e Ippocampo uniscono nuovamente le forze per dare vita a Storie di donne samurai, mostra visitabile fino al 26 novembre 2023.

Attraversato il torii rosso, ci troviamo immersi nel mondo delle eroine di Lacombe e Perez. Un percorso sensoriale in cui possiamo vedere le storie delle onna-bugesha prendere vita.

Vediamo l’armatura di Tomoe Gozen, la samurai più famosa. Nella stanza a lei dedicata troviamo centinaia di frecce pronte a colpirla. Perché è così che la rappresenta Lacombe, circondata da una miriade di dardi mentre stringe tra le mani ciò che resta di Yoshinaka, suo superiore e suo compagno.

Ci perdiamo tra i kimono e i ventagli della geisha Miyagino, ma dopo aver girato intorno al grande specchio la ritroviamo in veste di guerriera in cerca di vendetta.

La parte più scenica della mostra però è il percorso tra le lanterne.

Entriamo in una camera semibuia, leggendo la storia di Yamamoto Yaeko, e poi ci ritroviamo in una stanza specchiata circondata da centinaia di lanterne. Camminate tra le luci, perdetevi nel gioco di specchi e poi uscite dalla stanza per incontrare Nakano Takeko e il suo esercito di guerriere.

Si tratta di una mostra immersiva in cui potrete interagire con gli oggetti di scena (katane, cappelli, ventagli e ombrellini) e immergervi nelle atmosfere raffigurate da Lacombe.

Se volete passare un pomeriggio diverso, assaporando un po’ di atmosfera giapponese vi consiglio di fare un salto da Tenoha.

Si tratta di un’esposizione importante perché è in grado di dare voce e lustro a delle figure, troppo spesso, dimenticate dalla storia. Ruberò, ancora una volta, le parole di Lacombe che nella prefazione del libro ci spiega in maniera magistrale perché è importante ricordare queste donne.

Le voci di queste intrepide eroine sono l’eco di un coro che giunge dal passato ricordandoci la fragilità dei diritti conquistati dalle donne e l’incredibile tenacia, intelligenza e coraggio con cui nel corso dei secoli hanno continuato a rivendicare la parità di genere.

a cura di
Laura Losi

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Laura Losi

Laura Losi è una piacentina classe 1989. Si è laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l’Università degli Studi di Parma con una tesi sulla Comunicazione Politica di Obama. Avrebbe potuto essere un medico, un avvocato e vivere una vita nel lusso più sfrenato, ma ha preferito seguire il suo animo bohemien che l’ha spinta a diventare un’artista. Ama la musica rock (anche se ascolta Gabbani), le cose da nerd (ha una cotta per Indiana Jones), e tutto ciò che riguarda il fantasy (ha un’ossessione per Dragon Trainer). Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tra le Rose” e a breve vedrà la luce anche la sua seconda fatica, il cui titolo rimane ancora avvolto nel mistero (solo perché in realtà lei non lo ha ancora deciso).

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