Redh racconta il suo singolo “Esploderemo”

Redh racconta il suo singolo “Esploderemo”
Condividi su

Il cantautore romano classe ’94 ci racconta d’amore, relazioni e ispirazioni in questa intervista

Redh è un cantautore romano classe 1994. Inizia a muovere i primi passi nella scena musicale della Capitale nel 2017, entrando a far parte del collettivo del BDR Studio, con cui incide le sue prime canzoni. Nel 2019 pubblica in maniera indipendente il suo primo EP, “Torneremo”, che ottiene in poco tempo migliaia di ascolti, grazie soprattutto al singolo “5 Minuti”,  che entra nella playlist Top Viral 50 Italia di Spotify e che lo porta ad esibirsi in diversi live club romani e festival italiani come Roma Brucia e Indiegeno Fest.

Tra il 2020 e l’inizio del 2021 pubblica diversi altri singoli e i relativi videoclip realizzati dal regista e attore Valerio Desirò (The Pills, Maccio Capatonda, Wepro, Leo Pari). Nel 2022 Redh torna con il nuovo singolo “2 Ombre”, distribuito da The Orchard, che segna una nuova direzione nel suo percorso musicale. La sua ultima uscita, risalente a marzo 2023, è appunto il singolo “Esploderemo”. Senza ulteriori indugi iniziamo con le domande.

Il brano “Esploderemo” parla di un amore totalizzante, quante volte è stato questo sentimento a farti scrivere le tue canzoni?

Credo sempre, non vorrei risultare banale e dire che sono proprio quelle vibes lì che maggiormente mi spingono a scrivere, ma è cosi. L’amore per me è sempre un sentimento totalizzante. Andando avanti però, sto cercando di descriverlo in maniera diversa e di cambiare la prospettiva. Non so se ci sto riuscendo, ma giuro che ci sto provando.

Nelle tue canzoni riesci a trasmettere la parte passionale delle relazioni, ma anche il timore che tutto possa finire, come in “Esploderemo “ e “2 Ombre”. Quali emozioni secondo te sono più difficili da rendere in un testo?

Non lo so, non credo ci siano emozioni più difficili da trasmettere rispetto ad altre, penso solo che la sincerità arriva sempre troppo più forte, a mio parere è quello che fa la differenza.

Quali sono gli artisti che maggiormente ti hanno influenzato nel tuo modo di concepire l’arte e la musica?

Sono tanti, troppi. Ho ascoltato e ascolto veramente di tutto, in generale adesso sono in una fase quasi “lavorativa” a livello di ascolti, sto cercando di approfondire artisti e band in modo maniacale. Dal primo disco fino all’ultimo. L’ho fatto con i Beatles, ora sto iniziando a farlo con David Bowie.

Chi sono quelli che tutt’oggi continuano a essere una fonte di ispirazione per te?

Sarebbe riduttivo avere una cerchia di artisti ai quali ispirarsi. La mia ispirazione è la musica in generale. Ma non solo. L’ispirazione sono anche le persone che vedo e con cui parlo, magari se ne escono con una frase o una parola che mi colpisce e ci scrivo un testo. Quindi l’ispirazione per me può essere qualsiasi cosa.

La tua prima pubblicazione risale al 2018 ed è stata seguita da numerosi singoli, ci chiedevamo se tutti questi singoli faranno parte di un progetto più ampio!

Non lo so neanche io, solo nostro signore ha in mano il progetto più ampio! No scherzo, sono agnostico. Ho un album pronto da sfornare, ma non ho ancora una data.

Che sensazioni ti trasmette poter cantare le tue canzoni dal vivo?

È un po’ l’ultimo passaggio, quello in cui tocchi con mano quello che stai facendo. A volte è la cosa migliore del mondo, a volte meno, dipende. Sono abbastanza suscettibile sul palco, quindi spesso dipende da quello che ricevo, da quanto le persone sono prese da quello che sto facendo.

a cura di
Matteo Cantergiani e Filippo Cerri

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – Mecna, scopriamo il suo nuovo “Stupido Amore”
LEGGI ANCHE – Fabrizio Moro – Teatro Massimo, Pescara – 13 Maggio 2023
Condividi su

Matteo Cantergiani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *