La mostra Warhol, Haring, Basquiat: Art, Music and Fashion

La mostra Warhol, Haring, Basquiat: Art, Music and Fashion
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Il percorso espositivo che trasporta nella New York degli anni Ottanta

Warhol, Haring, Basquiat: Art, Music and Fashion è il titolo della mostra attualmente in corso presso Palazzo Belloni a Bologna, visitabile fino al 18 giugno.

La mostra si propone di ricostruire il clima in cui durante gli anni ottanta si sviluppava la creatività artistica; tra i club della New York underground. Nell’esposizione arte e musica diventano un continuum, si possono infatti ammirare celebri copertine di album, tra cui quello dei Rolling Stones. Ad essere esposto é parte dell’operato dei tre artisti sopracitati, in un percorso dove Haring e Basquiat sono definiti “figli spirituali” di Warhol.

Durante la prima parte della mostra troviamo una predominanza di vinili e chitarre autografate. A farci immergere nell’atmosfera in cui i tre artisti operavano, sono le canzoni riprodotte in sottofondo come Somebody’s watching me del 1984.

Chitarra autografata da Michael Jackson
Andy Warhol
CD Sticky Fingers e Ritratto Mick Jagger Artcurial

Andy Warhol è stato uno degli artisti protagonisti del ventesimo secolo, esponente della pop art, noto per le raffigurazioni in serie di Marilyn Monroe o della famosa zuppa in barattolo Campbell. Ricordiamo inoltre che lavorò come grafico pubblicitario e illustratore per giornali quali Vogue o Harper’s Bazaar.

Negli anni Sessanta Warhol aprì il The Factory a Manhattan, il suo primo studio, luogo di incontro per artisti e superstar. Il nome dello studio non è casuale; Warhol vi produsse difatti molteplici serigrafie, alcune raffiguranti svariate volte lo stesso soggetto, proprio come una fabbrica produceva i suoi prodotti in serie.

Tra i lavori esposti di Warhol ne troviamo uno particolare, si tratta di una serigrafia sopra una t-shirt rappresentante il volto di Keith Haring.

La business art

Un punto di svolta nella carriera di Andy Warhol è rappresentato dalla sua volontà di diventare un vero e proprio artista-imprenditore, a capo della Warhol enterprises. Attorno al 1960 l’artista iniziò a dirigere i suoi primi film, diventando in seguito un produttore.
Tra i molteplici ruoli rivestiti da Warhol troviamo anche quello di manager per la band The Velvet Underground, creando per loro la nota cover con la banana.

Nel 1969 Warhol fondò un magazine: Interview, trattava prevalentemente di gossip e celebrità, quello definito oggi come un giornale di costume e società.

immagini di copertina del gionale Interview
La raccolta fotografica

Un ampio spazio è dedicato a fotografie originali scattate agli atisti, molte firmate da Alan Tannenbaum. Gli artisti non sono però gli unici soggetti delle foto, troviamo infatti anche musicisti e celebrità. Ad accomunare questa elité di persone era la frequentazione dello Studio54, un locale che organizzava splendide serate a New York, tra musica ed eccessi.

Elizabeth Taylor’s birthday party, Alan Tannenbaum
Keith Haring, Best Buddies
Haring e Basquiat

Keith Haring oggi noto per i suoi “omini” stilizzati e il suo stile pop, è un artista originario della Pennsylvania. Dopo gli studi alla School of Visual Arts di New York, iniziò a disegnare graffiti sulle pareti della città americana e collaborò anche con dei musicisti. Le sue opere hanno uno stile apparentemente “semplice”, con colori brillanti, vividi e linee nette, ma affrontano in realtà tematiche sociali profonde, tra cui la discriminazione e la lotta per i diritti civili.

Jean Michael Basquiat unisce nel suo stile differenti culture e influenze artistiche; nacque a Brooklyn, da padre haitiano e da madre portoricana. Inizialmente dipinse graffiti ma, con il passare del tempo, passò in alla pittura su tela. Alcune delle sue opere sono caratterizzate dalla presenza di scritte; inoltre nella sua produzione troviamo riferimenti a diversi temi come la politica o la cultura afroamericana.

Yutaka Sakano, Jean Michael Basquiat

All’età di 8 anni Basquiat venne investito da un auto, l’incidente lo costrinse ad affrontare interventi fisici delicati. Durante il periodo in ospedale la madre gli regalò il manuale Grey’s Anatomy di Henry Gray. Da qui nacque in lui una passione per l’anatomia, che lo portò a chiamare la sua band Gray.

Jean-Michel Basquiat
LP “GRAY” autografato da Gray’s
Michel Holman & Nick Taylor

Non credo sia possibile riassumere in un articolo la vastità dei temi che attraversano questo itinerario. Non è un percorso espositivo tradizionale, troviamo infatti oggetti insoliti, quali chitarre, t-shirt e vinili. Sicuramente è una mostra consigliata a chi è amante della musica o a chi, per curiosità, si chiede come fosse vivere a New York nel secondo dopoguerra.

Il tema principale rimane la vita mondana newyorkese e la capacità di trasformare ciò che è attuale in opere d’arte.

a cura di
Eleonora Maria Cavazzana

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