“Uno due tre e 4” ed ecco l’intervista a Le Nora

“Uno due tre e 4” ed ecco l’intervista a Le Nora
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“UNO DUE TRE E 4” è il primo singolo del nuovo progetto Le Nora e incuriositi dal tema della canzone, siamo andati a intervistarla.

Le Nora è il nuovo progetto di Eleonora Vella, cantautrice umbra che ha deciso di lanciarsi per la prima volta in un percorso musicale in italiano. Dopo anni passati all’estero dove ha assimilato sonorità ed esperienza nel proprio bagaglio musicale, ha deciso di “buttarsi” e creare musica nel nostro bel paese. Inizia questa nuova avventura con “UNO DUE TRE E 4“, un pezzo sulla sua ossessione per la conta dei numeri in testa, un tema non ordinario ma curioso. Siamo andati a fare due chiacchiere con lei.

Ciao Le Nora, ho visto che hai già fatto diverse esperienze musicali in Regno Unito. Dove pensi però ti possa condurre questo tuo primo progetto in italiano?

Ciao! Esatto, la famosa “London Calling” mi ha portata via dalla provincia non appena finito il diploma. Sette anni in Inghilterra sono stati cruciali e mi hanno aperto un mondo, sia fuori che dentro. Scrivere in italiano non era nei miei programmi, ma è successo in maniera naturale quando ho lasciato un po’ di spazio alla mente per vagare.

Quando sono andata via da qui non vedevo possibilità nel mercato musicale italiano. Negli ultimi anni però ho notato dei cambiamenti, stiamo abbattendo delle barriere, come ad esempio quella linguistica. Onestamente, non mi sorprenderei se nel giro di qualche anno mi ritrovassi a suonare questo progetto italiano proprio in UK. Dove mi porterà Le Nora lo sa solo il flusso delle cose. Io da questa parte mi occuperò di tenere alto il fuoco e darle tutta la mia energia!

https://open.spotify.com/track/7yNmJCEZE4sgjXMNqi1jYw?si=c57949dabf284530
Ascolta “UNO DUE TRE E 4” su Spotify.
Il pezzo parla della tua ossessione di contare i numeri a ritmo nella tua testa. Ti volevo chiedere quando hai realizzato che fosse una tua ossessione? Hai un momento preciso nella tua vita?

Che domanda interessante, mi porti a pensarci per la prima volta. Non credo ci sia un momento esatto in cui me ne sia resa conto. All’inizio non ci ho dato peso e quindi non l’ho registrata come ossessione, ma gradualmente diventava sempre più presente, quasi ingestibile.

Ricordo però con certezza il momento in cui ne ho parlato ad altri, stavo guardando una serie TV con i miei amici e coinquilini. Non riuscivo a seguire la trama, contavo senza sosta e a quel punto non potevo più tenermelo dentro. Ricordo ancora adesso la sensazione di pace interiore dopo averne anche solo parlato ad alta voce e aver riconosciuto che era un lato di me che dovevo affrontare per poi accettare.

Come mai hai deciso di esordire con un pezzo che parla di un tuo lato, comunque intimo e personale, oltre che riguardante un argomento non presente spesso nei pezzi odierni?

Può sembrare una scelta strana, ma ci tenevo fosse questo il primo brano per entrare in questo mondo con un pezzo di me, piuttosto che con una mia storia. Non mi sono mai sentita tanto onesta nella mia scrittura come lo sono adesso, Le Nora sono io al 100%. Quando iniziai a tatuarmi e sperimentare con il mio stile, mio padre, in macchina verso l’aeroporto, mi disse “Ricordati comunque che la tua unicità sta nell’essere come sei veramente”. L’ho capita davvero un po’ di anni dopo questa frase ed in questo momento mi rispecchia perfettamente.

Si può dire che questo pezzo sia un inno alla diversità e alle peculiarità, anche non ordinarie, di ogni persona che invece magari di sbeffeggiare, bisogna imparare ad apprezzare e rendersi conto che ogni parte che ci compone, ci rende unici?

Precisamente! Sono partita dal particolare (la mia ossessione) per estendere la questione al generale. Parlare con le persone mi affascina, non sai mai cosa aspettarti ed abituarsi ad ascoltare ci apre la mente. Giudicare è una delle parole che più detesto eppure siamo qui a farlo tutti, anche inconsciamente. Vorrei che questa canzone nella sua brevità ti stimolasse, anche solo per un secondo, a lasciar andar i pregiudizi e capire la bellezza di ciò che ci rende diversi, per così dire.

“UNO DUE TRE E 4” ha sicuramente un sound catchy che ti cattura sin dall’inizio e ti invoglia a tenere il ritmo con il piede ma sono abbastanza curioso e quindi voglio chiederti, il ritmo della canzone è lo stesso con cui conti i numeri nella tua testa o dipende dal mood della giornata?

Questa è davvero una domanda curiosa, mi hai fatto venire in mente che quando ho scritto “UNO DUE TRE E 4”. Ho pensato “chissà che scrivendoci sopra una canzone magari questa ossessione non scompaia”, ovviamente questo non è
successo e, onestamente, mi fa anche piacere. Sono affezionata a questo lato di me ormai e lo accolgo con un sorriso di accettazione. Per rispondere alla tua domanda ti dico che le forme ritmiche dei miei numeri cambiano rispetto al numero che conto.

Ognuno ha il suo ritmo interno e solitamente, rispetto a dove mi trovo nel conto, adatto la metrica. Per quanto riguarda i numeri uno, due, tre e quattro, sicuramente la ritmica del pezzo è molto simile a quella che ho in testa. Le mie forme preferite sono però quelle con i numeri a due o tre cifre. Lì mi incastro nei groove e mi diverto nella mia testa come una bimba in un parco giochi, ma ti assicuro che non sono per nulla catchy!

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a cura di
Luca Montanari

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