Check the Soundtrack: l’incontro di due giovani favolosi

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Mario Martone è regista teatrale, regista cinematografico e sceneggiatore italiano. Nel 2014 dirige Il Giovane Favoloso, film incentrato sulla vita del poeta Giacomo Leopardi. Nel film si ripercorre la vita del bambino di straordinaria intelligenza che, tormentato da numerosi dubbi e problemi di salute, diventa poeta. Un’esistenza fragile che nel dolore e nell’emarginazione trova la poesia. Un successo che vale premi e nomination, per regista, attore protagonista e compositore. La sinergia che rende grande il film si crea proprio per volere di Mario Martone, che nello stesso progetto mette insieme due giovani favolosi.

Elio Germano

Elio Germano, classe 1980, è un attore italiano. Ha già vinto quasi tutto ed è molto bravo. Racconta l’essere attore come una spugna che prima assorbe, poi restituisce, poi scompare. Il tuffo che Elio compie in Leopardi dura un anno di riprese, di incontri con gli studiosi e di studio del personaggio (che per suo dire non finisce mai) e nel film emerge un personaggio diviso tra la più profonda introspezione e l’attenta osservazione del mondo che lo circonda. Basti pensare alla scena in cui si abbandona al dolce naufragar de L’infinito  o a quelle nelle quali si sofferma a guardare le altre persone nella loro spensieratezza.

Elio scompare dentro Giacomo e dà vita ad un personaggio che è tutt’altro che semplice da raccontare. In un’intervista, descriverà Giacomo come tutto il contrario di tutto: freddo e calorosissimo, timido e violento. Questo, nel film, emerge spesso.

Sascha Ring

Dall’altra parte, Sascha Ring è il compositore che il regista ha fortemente voluto. Per chi mastica qualcosa di musica elettronica, altri non è che Apparat: musicista e compositore tedesco di fama internazionale classe 1978, che ha fatto del singolo Goodbye (la sigla della serie Dark, per intenderci) e dei dischi LP5 e The Devii’s Walk dei grandi successi. Minimalista, sperimentatore e da qualche anno anche compositore di colonne sonore: Il Giovane Favoloso, in questo senso, fu il suo esordio al cinema.

E’ l’innesto di Sascha Ring che rende un già grande personaggio moderno. La delicatezza delle sue produzioni riesce a non generare alcun contrasto tra il mondo ottocentesco e ed un’elettronica così minimale. Proprio come Elio, il compositore sparisce dentro il film e al contempo gli dà linfa vitale. E’ tutt’altro che scontato. 

L’autonomia di un’artista deve conciliarsi con le idee del regista dando origine a qualcosa di diverso. In un’intervista, alla domanda sul quali siano state le fonti di ispirazione, Sascha risponde che il processo creativo debba iniziare prima di guardare le immagini, con lunghe conversazioni con il regista; che la situazione ideale sarebbe fare una stesura delle musiche ancora prima che venga girata qualsiasi scena.

Oltre a diverse composizioni originali, nella colonna sonora del film compaiono brani del disco Krieg Und Frieden, leggermente rivisitati. LightOn è l’esempio principale: questa traccia accompagna il momento in cui il poeta, disperato dopo il rifiuto della donna di cui si era innamorato (Fanny Ragione Tozzetti), scappa sulle rive dell’arno. La scena del poeta solo, isolato nella natura, accompagnato dal “Desperate hope inside us all” di LightOn rende la scena meravigliosa e crudele

Due giovani favolosi

L’arte di scomparire dentro un film, dentro una storia o un personaggio è la ragione che rende grande questo film. Un filo conduttore lega l’attore ad un produttore di musica elettronica, un elemento che mai mi sarei aspettato di vedere in una produzione italiana, per di più legata al poeta nostrano. Lo stesso filo fa sì che la speranza che viene cantata nel brano LightOn sia lo stesso cieco ottimismo che il poeta, nelle ultime scene, racconta come tenebre, recitando La Ginestra disteso su un balcone ai piedi del Vesuvio, dove il poeta trascorse gli ultimi anni della sua vita.

Sono già più di sei anni che è uscito il film, ma è sempre interessante ripercorrere come nasce l’arte, osservando come più menti concorrono a rendere grande lo stesso progetto. In questo caso, due giovani favolosi.

a cura di
Nicolò Angel Mendoza

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Nicolò Angel Mendoza

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