Ozric Tentacles – TPO, Bologna – 12 aprile 2024

Ozric Tentacles – TPO, Bologna – 12 aprile 2024
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Gli Ozric Tentacles sono giunti in italia per una serie di date per presentare il nuovo album “Lotus Unfolding”. Un viaggio lisergico attraverso lo space rock della band inglese in un TPO affollato

Chi ha la t-shirt di un vecchio tour, chi una camicia a quadri, chi una rispettabilissima camicia a tinta unita, come se fosse appena uscito dall’ufficio. Un paio di personaggi con maglioncino, in barba alla calura bolognese. Fatto sta che al TPO di Bologna, per assistere alla penultima data italiana degli inglesi Ozric Tentacles, è accorso un discreto quantitativo variopinto di persone.

A casa attraverso le porte della percezione

Il TPO, per chi scrive, è un luogo particolare, una casa che l’ha visto muovere i primi passi nella città emiliana. Più in generale, è uno spazio incredibile sia per eventi musicali, sia per eventi culturali e dediti al sociale. Ma torniamo alla serata del 12 aprile: sorseggiando un’ottima birra rossa ci aggiriamo per il locale ancora relativamente vuoto. Sentiamo delle note risuonare, poi una voce. Sono comparsi sul palco Silas & Saski, ovvero la flautista / cantante e il chitarrista degli Ozric Tentacles.

La proposta musicale è affascinante, uno space rock psichedelico con molta più elettronica (ma non per questo disturbante) rispetto alla band principale. Le note e la voce superlativa di Silas incuriosisce e attira come novella incantatrice: in poco tempo, girando lo sguardo, notiamo la sala del TPO riempirsi di occhi e orecchie che sorridono, rimangono attenti, danzano nella spiritualità musicale fatta di synth, chitarra elettrica che sapientemente intesse decorazioni sonore e flauto traverso. La continua proiezione di immagini oniriche, strane, particolari, ci permette di vivere un trip lucido.

Circa tre quarti d’ora, applausi, approvazione e la sensazione che la mela non cade mai troppo distante dall’albero.

Battesimo spiritual-musicale

Il tempo di prendere una boccata d’aria, una seconda birra rossa per reidratare i chakra, due chiacchiere a caso in giro e via, torniamo dentro. Giusto in tempo per vedere nuovi fondali, nuove proiezioni e Ed Wynne con la sua Ibanez apre le danze con “Green Incantation”, pezzo tratto dall’ultimo album “Lotus Unfolding”.

Se con Silas & Saski le immagini proiettate sullo sfondo (e anche sui bei faccioni degli astanti) sono state evocative, di matrice anche new age in certi frangenti, qui ci lanciamo a 300 chilometri orari verso funghi che si moltiplicano, galassie, vortici di colore ed energia spirituale e musicale incredibili.

Suoni molto buoni, acustica perfetta e un’alchimia con i nuovi innesti della band che migliora di volta in volta.

Sul palco Ed e soci sono sorridenti, spesso concentrati, ma è palpabile che godano ogni momento e ogni nota espressa, anche laddove, forse, solo loro si accorgono di qualche piccola, impercettibile sbavatura nel flusso sonoro. Uno scambio di energie, quello tra palco e pubblico, che auto alimenta la bellezza e il godimento generale per una serata che scorre liscia e fragorosa, tra momenti lisergici e sferzate di space rock che hanno destato dal torpore la voglia di imbracciare nuovamente una sei corde a più di un presente.

La scaletta degli Ozric Tentacles si concentra per lo più sul repertorio più recente, ma non mancano ovazioni e apprezzamenti non appena il pubblico riconosce le tracce più storiche, laddove l’Ibanez di Ed Wynne si destreggia in arzigogolii invidiabili.

Chi non ha mai ascoltato gli Ozric Tentacles ed è stato lì presente, probabilmente si riprenderà lunedì prossimo.

Si torna a casa volando

Fine concerto con “Kick Muck” e “Sploosh!”, applausi, tanti sorrisi, tanti ringraziamenti sentiti e via. Verso la zona merch (con i prezzi più onesti mai visti negli ultimi anni). Usciamo dal TPO con la soddisfazione di aver visto gli Ozric Tentacles in una formazione ancora diversa, ma con il deus ex machina Ed Wynne sempre in grande spolvero. Lo stacco tra il repertorio più recente e quello storico c’è, ma non è certo un dramma. Anzi, siamo ancora più felici che, con quasi quarant’anni di carriera, gli Ozric Tentacles abbiano ancora una linfa vitale e spirituale e musicale in movimento e in forma.

Scaletta
  1. Green Incantation
  2. Eternal Wheel
  3. Erpland
  4. O-I
  5. Lotus Unfolding
  6. Sunscape
  7. Sniffing Dog
  8. Burundi Spaceport
  9. Ayurvedic
  10. Jellylips
  11. Kick Muck
  12. Sploosh!
Gallery della data di Milano

a cura di
Andrea Mariano
foto a cura di
Emanuela Giurano

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Andrea Mariano

Andrea nasce in un non meglio precisato giorno di febbraio, in una non meglio precisata seconda metà degli Anni ’80. È stata l’unica volta che è arrivato con estremo anticipo a un appuntamento. Sin da piccolo ha avuto il pallino per la scrittura e la musica. Pallino che nel corso degli anni è diventato un pallone aerostatico di dimensioni ragguardevoli. Da qualche tempo ha creato e cura (almeno, cerca) Perle ai Porci, un podcast dove parla a vanvera di dischi e artisti da riscoprire. La musica non è tuttavia il suo unico interesse: si definisce nerd voyeur, nel senso che è appassionato di tecnologia e videogiochi, rimane aggiornato su tutto, ma le ultime console che ha avuto sono il Super Nintendo nel 1995 e il GameBoy pocket nel 1996. Ogni tanto si ricorda di essere serio. Ma tranquilli, capita di rado. Note particolari: crede di vivere ancora negli Anni ’90.

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