Subsonica – Unipol Arena, Casalecchio di Reno (BO) – 10 aprile 2024

Subsonica – Unipol Arena, Casalecchio di Reno (BO) – 10 aprile 2024
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Atterrano all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno i Subsonica con il loro tour “Realtà aumentata” per una festa all’insegna dell’energia

Dopo l’uscita dell’ultima fatica discografica “Realtà aumenta”, i Subsonica sono alle prese con un mini-tour che somiglia tanto ad un tour de force; sette concerti in dieci giorni con gran finale a Torino. La band torinese suona per la prima volta le nuove canzoni, intense e ricche di riflessioni sulla nostra contemporaneità fatta, com’è, di conflitti e contraddizioni, aspirazione all’infinito e pragmatismo. Samuel e compagni condividono i palchi (ed i cuori) d’Italia da ormai 28 anni, lasso di tempo in cui tutto è cambiato nel mondo circostante, tranne il loro stile, sempre perfettamente riconoscibile senza risultare mai scontato e banale.

Bellezza aumentata

Un grande show, si sa, è frutto di una straordinaria alchimia di diversi fattori: la musica, ovviamente, la performance live, il giusto pubblico, l’apparato scenografico tutto, ad esempio.

Su quest’ultimo, mai come in questo caso, vale la pena di spendere due parole. Non temo smentite nell’affermare che il palco visto ieri sera dai Subsonica è uno dei palchi più belli d’Europa. Un mix di genio e colore che nulla ha da invidiare ai grandi palchi delle star internazionali; l’effetto è un perenne “wow” pronunciato ripetutamente lungo le circa due ore e mezza di show.

Per fortuna alla bellezza non ci si abitua mai.

Di nuove canzoni e vecchi cult

Per ogni grande palco, poi, c’è bisogno di grandi artisti e anche qui non temo smentite nell’affermare che i Subsonica siano tra gli artisti più iconici del bel paese. Con la loro musica hanno creato una vera e propria scena fatta di sperimentazioni a 360 gradi e grandi canzoni, ormai divenute oggetto di culto. Nonostante la carriera quasi trentennale, poi, Samuel e compagni sono ben lungi dal trasformare i loro live in una sorta di “Greatest Hits”. Amano profondamente le loro nuove canzoni, le suonano splendidamente davanti ad un pubblico che dimostra di averle già imparate alla perfezione. C’è posto per le energiche “Umano” e “Per un pugno di sabbia”.

Mi si conceda una menzione per la recente “Nessuna colpa”, sapientemente introdotta dal chitarrista Max Casacci, che ricorda molto il De Andreiano «Per quanto voi vi crediate assolti/ siete sempre coinvolti».

Alchimia

Il sound dei Subsonica è letteralmente spaziale, la loro alchimia sarebbe visibile ed evidente persino dallo spazio, così come la loro voglia di continuare a sorprendere, la loro “fame agonistica”. Samuel, come un dannato in un girone infernale di Dante, corre «di qua, di là, di giù, di sù», mantenendo sempre una perfezione vocale onestamente impressionante.
Frontman per antonomasia.

Boosta (al secolo Davide Di Leo), poi, è il solito alchimista dei suoni che ti arrivano dritti in gola, che trascendono il reale. Il groove di Enrico Matta e Vicio rende impossibile anche solo lontanamente l’idea di restare fermi.

Bolgia infernale

Lo spettacolo corre veloce fino all’ingresso di due guest che condividono il palco con la band torinese; Willie Peyote ed Ensi. I due arrivano e gettano letteralmente benzina sul fuoco, l’Unipol Arena diventa in men che non si dica una bolgia. Il gran finale è affidato a tre canzoni iconiche del repertorio dei Subsonica e della musica alternative nostrana: “Odore”, “Tutti i miei sbagli” e “Strade”.

Dopo la meritatissima ovazione, resto un po’ al di fuori dell’arena; le persone che stanno per tornare a casa esprimono la loro incredulità per lo show in maniera praticamente unanime.
Show onestamente impressionante.

a cura di
Donato Carmine Gioiosa

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