Nella serata di giovedi 11 gennaio si è svolto il release party del nuovo album de Il Conte Biago: Piano Bar, la location per l’evento è stato il Bar Cuore di Milano che, in un ambiente intimo ha espresso appieno i sentimenti dell’album
Era il 29 novembre quando vidi per la prima volta Il Conte Biagio, in quell’occasione scoprii un cantante in piena rampa di lancio, timido, ma dai grandi contenuti con canzoni che già al primo ascolto riescono a coinvolgere e a farsi cantare.
Partendo da queste basi ero super curioso di questo release party, arrivato al Bar Cuore di Milano ho trovato quella che era la location perfetta per questo incontro e le tante persone presenti sono state una conferma di quello che pensavo, Il Conte Biagio ha un futuro interessantissimo davanti.
Prima del party vero e proprio abbiamo avuto l’occasione di scambiare due parole con Biagio per capire chi è e cos’è Piano Bar.
Salernitano di nascita, milanese di adozione Il Conte Biagio si è trasferito nel capoluogo lombardo spinto dai tanti amici perché lì “succedono cose” e di cose in questi anni ne sono successe e l’hanno portato ad una maturità artistica tale che il suo nome possa essere accostato senza timori ai grandi della musica Indie italiana.

Perché Piano Bar?
Piano Bar perché è legato all’infanzia, andando ai matrimoni e alle feste vedevo gente che metteva musica con questi floppy, pensando a questo ricordo mi è venuto naturale anche perchè ho iniziato da poco a suonare il pianoforte.
I brani e le musiche le ho autoprodotte nella mia cameretta (il salotto di casa NDR.), tutto scritto nello stesso arco temporale e sfruttando alcune collaborazioni come in Non Sembra Milano con il fisarmonicista Pietro Roffi.
I leitmotiv dell’album sono legati ad un approccio intimo avendo scritto di storie di vita e d’amore che racconteresti solo al tuo amico al bar dopo il terzo drink.
Quali sono i tuoi riferimenti del passato?
Certamente il cantautorato italiano, in particolare Paolo Conte e Lucio Dalla, invece sui cantautori attuali senza dubbio Cesare Cremonini.
Il tuo Piano Bar è una provocazione essendo distante dallo stilema classico dei Piano Bar?
Si, il mio Piano Bar è una provocazione perchè a differenza dell’idea del classico Piano Bar è molto più intimista portando tutti ad ascoltare il cantante in maniera attiva e non passiva come succede normalmente.
Prossimi concerti in programma?
Al momento non posso comunicare nulla, ma dopo il 15 gennaio verranno annunciate le date del Piano Bar Acoustic Tour, una serie di concerti in giro per l’italia in piccoli club, sicuramente una tappa sarà a febbraio a Milano.
a cura e foto di
Andrea Munaretto
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