“Colore negli Occhi”:  il primo romanzo introspettivo di Chiara Trevisan

“Colore negli Occhi”:  il primo romanzo introspettivo di Chiara Trevisan
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Ci sono libri sui quali lasciamo segni, e ci sono letture che il segno invece lo lasciano a noi. È il caso del primo libro autobiografico di Chiara Trevisan, “Colore negli Occhi” edito Kriss edizioni. Scopriamolo insieme!

Oggi intervistiamo Chiara Trevisan, autrice del libro Colore negli occhi, un’autobiografia davvero toccante. La prima emozione che si prova scorrendo le righe del suo libro è un continuo brivido alternato da momenti veloci e pause, lasciando, quasi, i lettori con un senso di apnea. Assistiamo a un susseguirsi di vicende davvero toccanti, che capisco le abbiano lasciato un segno.

Come è nata quest’idea di scrivere un libro? Raccontaci se ti ricordi il momento esatto in cui l’hai pensata e il motivo

Grazie Francesca per questa domanda. Sono sempre stata appassionata di libri e, fin dall’adolescenza, ero un’accanita lettrice. L’idea di passare “dall’altra parte della barricata” è nata gradualmente. Avevo da poco finito l’università, mi ero trasferita per lavoro qui in Emilia, a Varano de Melegari… capisci bene, un bel salto da Milano a Varano! Ebbene, in questo piccolo paese di collina, dove tutto e tutti mi erano sconosciuti, ho iniziato a fare un viaggio introspettivo e a vedere che dentro di me c’era molto da dire, da tirar fuori. E allora mi sono detta: perché non iniziare a scrivere? Ed ecco dove è iniziato Colore negli occhi.

L’autrice Chiara Trevisan con il suo amato cane, Nadal

Se già allora sapevo che avrei pubblicato un libro? Assolutamente no, la scrittura per me è nata come un’esigenza per fare spazio dentro di me, per dare voce alle mie emozioni. Solo durante il percorso ho preso consapevolezza del fatto che quel turbinio di pensieri poteva diventare un libro, essere terreno di riflessione per tutti e tutte.

Il ritmo del tuo libro presenta momenti di rapidi accadimenti, seguiti da momenti dove soffermi il momento e descrivi molto le tue emozioni: come è stato e come è tutt’ora la gestione di queste emozioni?

Sono contenta che si percepisca questo dualismo. Penso sia un po’ come la vita, non credi? Siamo sempre così impegnate, sommerse di cose da fare, oserei dire quasi “velocizzati” dallo scorrere degli eventi che ci circondano, da non avere mai (o quasi mai) il tempo di soffermarci, di prendere contatto con quanto accaduto, comprenderlo, accettarlo. Non per forza agire, ma sentire.

L’idea è nata proprio da questo. Penso che per poter gestire al meglio le proprie emozioni il primo step sia quello di riconoscerle, e per farlo occorre trovare il tempo, mettere un momento “In pausa” la radio della nostra esistenza e provare a sconnetterci dal fare, prendere consapevolezza di quello che proviamo dentro di noi. Non è per nulla facile, lo so bene. Ancora oggi a volte faccio fatica a concedermi questo tempo. Lo yoga da questo punto di vista mi ha aiutata molto. Vivere nel momento presente, socchiudere gli occhi per un istante, fare un respiro profondo, assaporare la bellezza del qui e ora.

Nel libro si parla tanto di fiducia, e la difficoltà che si ha nel donarla dopo momenti di sofferenza. Oggi questo sentimento come lo vivi nel tuo quotidiano a casa e nel lavoro?

Penso che la fiducia sia alla base di qualsiasi relazione, sia personale che professionale. Credo anche non sia facile da costruire, almeno non subito, occorre tempo per crearla e molto impegno anche per mantenerla. A mio avviso, affinché sia un sentimento autentico, è necessario che per entrambi rappresenti un valore, altrimenti diventa solo un obbligo, una casella da spuntare, uno sforzo fine a sé stesso.

Sinceramente, non vedo particolari differenze tra il vissuto a casa o nel lavoro. È diverso l’approccio, ma l’obiettivo per me è comune: creare una relazione solida, vera, genuina. Forse sono un po’ fatalista a dire questo in un contesto come quello moderno in cui si agisce sempre per uno scopo, un “profitto”, e dove non tutti magari sono disposti a “scoprire le carte”. Per me comunque non può esserci fiducia se non giochi lealmente. Anche se questo vuol dire magari incontrare qualche intoppo lungo il percorso, o procurarti qualche scottatura. Fa male, ma poi si guarisce. La fiducia invece difficilmente è recuperabile.

C’è qualche autore o autrice alla quale ti sei ispirata per scrivere il libro?

Questa è una domanda che mi fanno in molti. Senz’altro i libri e gli autori che ho letto (e che leggo tuttora) influenzano il mio stile di scrittura, ma ti direi che sono mossa più dalla passione che dalla tecnica in questa avventura. Ciò che mi spinge a scrivere è il desiderio di trasmettere un’emozione, e il linguaggio che utilizzo è solo uno strumento. Per questo scrivo in modo semplice, e mi piace alternare il ritmo come menzionavi tu sopra. Perché le persone non vengano distratte da parole complicate o ricercate ma sentano fluire quell’emozione, in qualche modo ne facciano parte.

Foto di Chiara Trevisan, all’interno di Colore negli Occhi

Forse potrebbero avermi contagiata i gialli di Agatha Christie?! La magia di Harry Potter di quando era adolescente? O i viaggi di Gianluca Gotto negli ultimi tempi…

È il tuo primo libro: quali emozioni, belle esperienze o difficoltà ti porti dietro? Raccontaci

Di emozioni e momenti belli ne ho davvero tantissimi nella testa…se dovessi scegliere, te ne elencherei due. In primis quando ho ricevuto la notizia che la casa editrice avrebbe pubblicato il mio libro! Non ci potevo credere, dopo tanta fatica una casa editrice – Kriss editore – aveva deciso di credere in me. Aveva letto quello che allora era solo un manoscritto e senza conoscermi aveva deciso di “donarmi la sua fiducia”. Come dicevamo prima, per me la fiducia è alla base, e quel gesto incondizionato mi aveva piacevolmente stupito e reso orgogliosa.

Al secondo posto, la bella esperienza che mi porto a casa è successa durante la prima presentazione del libro. Immagina: una persona riservata che decide di spogliarsi di tutta la sua emotività, di mettere nero su bianco le sue emozioni e fragilità e di parlarne davanti un pubblico. Un po’ intenso, eh?

Ero elettrizzata e terrorizzata allo stesso tempo. E per non farmi mancare nulla…alla fine della presentazione, il mio compagno Andrea – d’accordo con la casa editrice – si mette in ginocchio davanti a me e con un microfono in mano mi chiede di sposarlo. Ho ancora gli occhi lucidi a pensarci. È stata un’emozione incredibile, un ricordo felicissimo che porterò sempre con me. Ah, e per chi non mi conoscesse e si sta chiedendo cosa gli ho risposto io…ovviamente ho detto di sì! Ci sposeremo il prossimo anno.

Foto di Chiara Trevisan, all’interno di “Colore negli Occhi”
Quali le difficoltà invece?

Ovviamente ce ne sono state, e ce ne sono ancora. Il primo grande scoglio, come dicevo prima, è stato la ricerca della casa editrice. Ci sono voluti mesi, e anche qualche momento di sconforto, prima di trovare Kriss Editore. La seconda grande difficoltà, ti direi, riguarda la promozione del libro. L’editoria è un bellissimo ambiente, stimolante e ricco, ma nel contempo anche molto competitivo. Ci sono tantissimi autori, e libri pubblicati ogni giorno. Se sei un’esordiente e non conosci l’ambiente, è veramente molto difficile incontrare un pubblico diverso dalla tua cerchia di amici e conoscenti. Il rischio è un po’ quello, che il tuo scritto non vada “oltre te”. Però mi piace vederla come una sfida, più che un limite. Ogni volta che con un piccolo passo riesco a raggiungere anche solo un nuovo lettore è per me una grandissima fonte di soddisfazione.

Novità in arrivo dopo questo libro?

Non ti nascondo che ho già in testa una trama per un secondo libro. I prossimi mesi saranno per me un po’ impegnativi perché sarò concentrata sulla preparazione del matrimonio, però posso dirti che ho intenzione di proseguire questo progetto.

In cantiere a dire il vero c’è anche dell’altro…mi piacerebbe aprire un podcast tutto mio, per gli appassionati e appassionate di scrittura e non solo. Per ampliare un po’ gli orizzonti e condividere con il pubblico la mia passione. Vedremo dove la mia vena creativa si spingerà con l’anno nuovo!

Grazie mille Chiara per le tue parole! E se vi incuriosisce il suo libro, potete acquistarlo direttamente qui.

a cura di
Francesca Bandieri

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