“L’ombra dello Shogun” il nuovo libro di Camille Monceaux

“L’ombra dello Shogun” il nuovo libro di Camille Monceaux
Condividi su

Il 19 ottobre è uscito, per Ippocampo edizioni, L’Ombra dello Shogun, terzo volume de Le Cronache dell’Acero e del Ciliegio di Camille Monceaux. Autrice francese che, recentemente, è stata in Italia per promuovere il romanzo e incontrare il suo pubblico.

Si tratta di una saga, che sarà composta da quattro volumi, ambientata nel Giappone feudale nel periodo in cui la dinastia Tokugawa stava affermando il suo potere.

A differenza dei libri precedenti in cui la narrazione era affidata al giovane Ichiro, questa volta a guidarci sarà la voce di Hinahime, la protagonista femminile.

Dal momento che il romanzo è uscito da poco in libreria non farò spoiler, in modo tale da non rovinarvi la lettura (e non essere linciata!).

Dove eravamo rimasti

Sono nata senza volto, da una madre di cui non so nulla, priva di fisionomia.
Sono nata nel segreto, nel dolore e nella lacca delle tenebre.

L’inizio del libro è piuttosto lento ma, d’altronde, non stiamo leggendo la storia di un avventuriero ma quella di una nobile fanciulla cresciuta in isolamento. Monceaux riprende la narrazione dall’ultima volta che abbiamo visto Hinahime (ovvero nel finale de La maschera del No).

Il libro si apre con il racconto della tragica notte che ha segnato le vite della ragazza, di Ichiro, del poeta Dachi e di tutti i membri della compagnia di kabuki clandestina.

Sappiamo cosa ne è stato di Ichiro e di Shin che dopo essere fuggiti da Edo, insieme alla shinobi Seiren, si sono uniti alla resistenza di Osaka. Il samurai non ha mai smesso di cercare la sua amica ma non è mai riuscito a rintracciarla.

L’Ombra dello Shogun, riparte dalla notte dell’incendio dopo che Ichiro ha riportato a casa Hinahime. La ragazza ora sa la verità sul suo aspetto: non è stata sfigurata dal fuoco ma è una straniera nel suo paese. Ci troviamo in un periodo storico in cui i nanbanjin (i barbari, stranieri) erano costretti a nascondersi per sopravvivere.

A seguito della bravata, che rischia di infangare il nome dei Tokugawa, la ragazza viene mandata al cospetto dello zio, lo Shogun: il temibile Tokugawa Ieyasu.

L’uomo, per sbarazzarsi della nipote, decide di cederla come consorte all’imperatore Go Mizuno che altro non è che una figura simbolica, che non detiene nessun potere.

Per la prima volta fuori dalle mura della dimora in cui è cresciuta Hinahime, si scontrerà con la durezza del mondo.

Un attore di teatro Kabuki (fonte Pinterest)
Spazio alla storia

I volumi raccontati dal punto di vista di Ichiro, giovane uomo che intraprende la via marziale, sono carichi di azione e di avventura. L’ombra dello Shogun, invece, è un romanzo che si focalizza maggiormente sulla crescita interiore di Hinahime che vede il mondo esterno per la prima volta.

Sotto i nostri occhi vediamo la ragazza crescere e diventare una co-eroina forte e coraggiosa. Durante il romanzo non solo si farà dei nuovi amici ma inizierà a lottare per la sua libertà. Si impegnerà per non essere una donna alla mercè degli altri.

Hina non è come le protagoniste che siamo abituati a incontrare nei romanzi young adult. Non è una bad ass fin dalle prime pagine: è una ragazza che non ha esperienza del mondo, che per tutta la vita ha vissuto rinchiusa in una gabbia.

In questo romanzo torna, forte, una tematica molto cara a Monceaux: la ricerca dell’identità. Hina ha sempre vissuto indossando una maschera e ignorando le sue vere origini, accettando le regole e i dettami che le erano imposti. Ne L’ombra dello Shogun, invece, deciderà di agire prendendo in mano le redini della sua vita, facendo sentire la sua voce e difendendo la sua nuova famiglia.

Per tutta la vita ero stata passiva. Rassegnata.
Il tempo della docilità doveva finire.

Attraverso gli occhi della ragazza, Monceaux ci descrive la società feudale giapponese. Ci mostra la vita agiata di corte, un microcosmo in cui mantenere le apparenze è fondamentale, e le difficoltà e la miseria in cui si trovano a vivere i cittadini in seguito alla guerra civile.

Il libro, più corposo dei volumi precedenti, nonostante sia piuttosto scarno a livello di azione (tutta concentrata nella parte finale) scorre in maniera magnifica. Sotto i nostri occhi si materializzano paesaggi innevati, templi, palazzi e villaggi fatiscenti.

L’interno del padiglione risuonava di un mistero troppo profondo, la sua penombra era fatta di incertezza e di sogno.

La Monceaux ha una penna altamente evocativa e questa peculiarità non è andata persa nella nostra lingua grazie alla splendida traduzione di Margherita Botto.

Ho adorato questo libro, forse è quello che (fino ad ora) mi è piaciuto di più. Ho apprezzato lo stile di scrittura, la storia più lenta e le rivelazioni che sono state fatte nel corso dell’opera.

L’ombra dello Shogun è un romanzo di transizione. Misteri, rivelazioni e il ritorno di alcuni personaggi già noti gettano le basi per quella che sarà l’epica conclusione di questa storia.

Non vedo l’ora di leggere l’ultimo libro per sapere quale sarà il finale della storia di Ichiro, Hina e dei membri della compagnia di kabuki! Anche se so che, quando lo avrò tra le mani, sarò estremamente triste perché sarà l’ultima volta che potrò seguire le loro avventure…

a cura di
Laura Losi

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE- Arte e sostenibilità: dai murales antismog ai concerti, l’ambiente al centro
LEGGI ANCHE- “Marc Chagall. Gli stati dell’anima” a Palazzo Barolo (To) dal 25 novembre
Condividi su

Laura Losi

Laura Losi è una piacentina classe 1989. Si è laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l’Università degli Studi di Parma con una tesi sulla Comunicazione Politica di Obama. Avrebbe potuto essere un medico, un avvocato e vivere una vita nel lusso più sfrenato, ma ha preferito seguire il suo animo bohemien che l’ha spinta a diventare un’artista. Ama la musica rock (anche se ascolta Gabbani), le cose da nerd (ha una cotta per Indiana Jones), e tutto ciò che riguarda il fantasy (ha un’ossessione per Dragon Trainer). Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tra le Rose” e a breve vedrà la luce anche la sua seconda fatica, il cui titolo rimane ancora avvolto nel mistero (solo perché in realtà lei non lo ha ancora deciso).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *