“Marc Chagall. Gli stati dell’anima” a Palazzo Barolo (To) dal 25 novembre

“Marc Chagall. Gli stati dell’anima” a Palazzo Barolo (To) dal 25 novembre
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Il pittore del colore si mescola col pittore poeta in un’esposizione dove colore, sentimenti, ottimismo e allegria sono protagonisti. Oltre settanta opere dallo stile artistico unico, immaginifico e sognante, a scoprire ed analizzare con gli occhi di Chagall tutti gli stati dell’anima. Una produzione Next Exhibition, in collaborazione con Associazione Culturale Dreams, con il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino e Città di Torino. E con patrocinio speciale della Città di Biella.

Dopo il grande successo della mostra Da Monet a Picasso, a Palazzo Barolo torna la Grande Arte con la mostra Marc Chagall. Gli stati dell’anima.

Marc Chagall (Lëzna, 1887 – Saint-Paul-de-Vence, 1985), è uno dei pittori più amati di sempre, di origine bielorussa e naturalizzato francese.

Uno stile artistico unico – immaginifico, sognante, colorato – per un artista che non ha mai permesso al suo stile di essere classificato, sfuggendo a ogni facile etichetta ed influenzando generazioni di artisti, da pittori a poeti, sconfinando nella danza e nella scenografia.

Il “pittore del colore” si mescola col “pittore poeta” in un’esposizione dove colore, sentimenti, ottimismo e allegria sono protagonisti: opere da Maternité Suite, da I sette peccati capitali, da Le Favole di La Fontaine, da Le Lettere invernali e, ancor di maggiore pregio, da Daphnis e Chloe, La storia di Exodus e da Celui qui les sans les sans rien dire.

Per arrivare ad una serie di meravigliose litografie dai colori vibranti e dagli scenari onirici, intrisi da una fortissima vena poetica, tipici di Chagall.

La dimensione onirica

L’artista insegue la bellezza e la magia del sogno, amandone la poesia e la simbolica e misteriosa spazialità mistica. Non indaga la propria psiche, ma è interessato a compiere un viaggio nel suo mondo interiore, nel suo passato, nella storia della sua gente e nel ritrovamento della sacralità della vita che teme possa essere perduta. Chagall ripone nelle sue opere una marcata allegria di vivere a contrastare le difficoltà quotidiane che ha provato e le persecuzioni religiose con cui si è scontrato in una vita quasi centenaria. L’essenza è presente nelle illustrazioni della Bibbia, con le opere più cariche di significati simbolici.

L’artista afferma in merito:

Se tutta la vita arriva inevitabilmente ad una fine, dobbiamo colorarla con i nostri colori di amore e speranza. In questo amore risiede la logica sociale della vita e l’essenza di tutta la religione. Per me la perfezione nell’arte, così nella vita, proviene da questa fonte biblica.”

Grande peso hanno sulla sua formazione le assidue letture della letteratura ebraica e delle fiabe popolari russe, abitate da uomini e donne che possono volare, da un mondo immaginato capovolto e da animali che parlano. Le iconografie naturali ricorrenti dei suoi dipinti sono tutte chiare e riconoscibili: dagli uccelli ai pesci, dalle capre ai cavalli. E ancora i fiori e gli strumenti musicali.

La collezione, composta da oltre settanta opere, è a tutti gli effetti la serie più di taglio femminile del pittore, ritraendo donne forti e valenti, che amano e sono amate. Un tema dominante quindi – quello dell’amore – in tutte le sue forme e contraddizioni. Perché nella vita, proprio come nella tavolozza del pittore, non c’è che un solo colore capace di dare significato alla vita e all’arte: il colore dell’amore.

Punta di diamante della collezione l’opera “Il Tamburino”, grafica iconica della mostra, prestito del Museo del Territorio Biellese, in collaborazione con il Ministero della Cultura Soprintendenza Archeologica Belle Arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano- Cusio-Ossola e Vercelli.

Le parole di Massimiliano Gaggino, Assessore alla Cultura della Città di Biella

Sono felice e orgoglioso che l’opera di Marc Chagall – custodita al Museo del Territorio di Biella – trovi l’occasione per essere valorizzata in questa mostra e soprattutto di fronte ad un pubblico importante. La speranza è che i visitatori vengano incuriositi e possano diventare futuri potenziali ospiti del nostro bellissimo museo che conserva oltre al “Tamburino” di Chagall altre interessanti opere Surrealiste di Renè Magritte, Joan Mirò, Paul Klee e Max Ernst. Questo prestito si inserisce in un percorso di valorizzazione delle nostre collezioni che da sempre trovano l’apprezzamento dei curatori in ogni parte del mondo.”

Orari e giorni di apertura

La mostra sarà aperta: dal Martedì al Venerdì 10 – 17.30
Sabato, Domenica e Festivi 10 – 18.30
Lunedì chiuso.

a cura di
Staff

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Laura Losi

Laura Losi è una piacentina classe 1989. Si è laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l’Università degli Studi di Parma con una tesi sulla Comunicazione Politica di Obama. Avrebbe potuto essere un medico, un avvocato e vivere una vita nel lusso più sfrenato, ma ha preferito seguire il suo animo bohemien che l’ha spinta a diventare un’artista. Ama la musica rock (anche se ascolta Gabbani), le cose da nerd (ha una cotta per Indiana Jones), e tutto ciò che riguarda il fantasy (ha un’ossessione per Dragon Trainer). Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo “Tra le Rose” e a breve vedrà la luce anche la sua seconda fatica, il cui titolo rimane ancora avvolto nel mistero (solo perché in realtà lei non lo ha ancora deciso).

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