Fiamme dietro al batterista, fiamme sul palco e fiamme dalla chitarra di Pete Wentz: i Fall Out Boy “incendiano” il palco dell’unica data italiana del loro tour
Un palazzetto davvero felice, è il termine corretto, per l’unica data italiana dei Fall Out Boy, la band statunitense formatasi a Chicago nel 2000.
Con una lunga storia di esibizioni in Italia, con tappe memorabili (e indimenticabili) in tutto il Paese nel corso degli anni, anche nel 2023 si dimostrano simpatici, divertenti e divertiti e grati per il pubblico davanti a loro.

La band
Se penso alla prima volta che ho visto i Fall Out Boy, in quel lontano 2009 al PalaSharp di Milano, un po’ mi intenerisco. Pete con i capelli neri, corti e pieni di gel, t-shirt super colorate per tutti i membri della band e salti continui sul palco. No, non erano salti, erano piroette in aria durante gli assoli di chitarra, salendo e scendendo dalle casse presenti sul palco.
A vent’anni di distanza non ho visto nulla di tutto questo, ma in fondo chi sono io per giudicare? Anche io 15 anni fa facevo “il dritto” andando a lavorare dopo una lunga serata mentre ora alle 22:00 sono nel letto con copertina e tisana.
Però ecco, un po’ di mobilità in più da Pete, il membro sempre più attivo della band, me l’aspettavo. Inoltre non ho capito bene il look, con quei capelli biondi, lunghi e piastrati. Ma anche in questo caso diciamo che è una nota di redazione.

Il live
Adesso veniamo a un live comunque bellissimo, energico e “teatrale” nel senso migliore del termine.
Quello che noto, dopo aver visto live quest’anno altre band dei primi anni 2000, come Avril Lavigne, è un palco colorato e giochi di luci ma mai esagerazione, mai effetti speciali troppo elaborati. Una sorta di contegno che in qualche modo fa da fil rouge dalle prime esibizioni a quelle odierne.
Io, personalmente, apprezzo. Apprezzo l’attenzione sulla performance, sulla scelta della scaletta, sull’interazione con il pubblico, sul mostrarsi felici di essere sul palco nuovamente davanti a noi e di dare il massimo senza troppa preoccupazione per ledwall vari.
Ma qualche cosa di speciale, comunque, c’è stato: fiamme provenienti da dietro il palco hanno illuminato l’arena (e scaldato noi sottopalco) e Pete Wentz ha trovato il modo di stupirmi, con fiamme che, a momenti alterni, si attivavano sulla paletta del basso.
Tornerei a vederli? Ovviamente, sì.

Una delle parti più spettacolari del concerto è stata l’uso dei giochi pirotecnici. Fiamme impessionanti provenienti da dietro il palco hanno illuminato l’arena, creando un’atmosfera elettrizzante. In particolare Pete Wentz, il carismatico bassista della band, ha lasciato il pubblico stupefatto quando lingue di fuoco sono divampate dal suo basso durante uno dei momenti più intensi dello spettacolo.
Anche se il confronto con le performance del passato può essere inevitabile, il concerto dei Fall Out Boy al Mediolanum Forum rimarrà un momento speciale per tutti i fan italiani. La band ha dimostrato ancora una volta il suo talento e la sua dedizione per la musica. La passione che hanno per le esibizioni dal vivo continua a bruciare come una fiamma incandescente.
Setlist
- Love From the Other Side
- The Phoenix
- Sugar, We’re Goin Down
- Uma Thurman
- A Little Less Sixteen Candles, a Little More “Touch Me”
- Dead on Arrival
- Grand Theft Autumn/Where Is Your Boy
- Calm Before the Storm
- This Ain’t a Scene, It’s an Arms Race
- Disloyal Order of Water Buffaloes
- Heaven, Iowa
- G.I.N.A.S.F.S.
- Headfirst Slide Into Cooperstown on a Bad Bet
- Fake Out
- What a Catch, Donnie
- Don’t Stop Believin’
- Save Rock and Roll
- Baby Annihilation
- Crazy Train
- Dance, Dance
- Hold Me Like a Grudge
- I Am My Own Muse
- My Songs Know What You Did in the Dark (Light Em Up)
- Thnks fr th Mmrs
- Centuries
- Saturday
a cura di
Sara Alice Ceccarelli
foto di
Emanuela Giurano
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