“One Piece”: Luffy e l’attesissimo Gear 5

“One Piece”: Luffy e l’attesissimo Gear 5
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In mezzo alle mille notizie che circolano attorno all’animazione dell’attesissimo Gear 5 di Luffy, sembra che la trasformazione si sdoppierà in due episodi. L’anime si avvicina al finale dell’arc di Wano e i fan attendono con ansia la loro uscita

Secondo la tabella di marcia, gli amanti di One Piece non dovranno aspettare molto prima di vedere la trasformazione del protagonista in Gear 5. Chi segue con costanza l’opera di Eiichiro Oda è consapevole di come l’idea dei Gears sia rimasta parte integrante della storia di One Piece. I Gear di Luffy negli anni sono stati vari, ma il quinto rimane ancora inesplorato.

L’inizio dei Gear: 2 e 3

Con l’avvicinarsi del Gear 5 animato, è bene fare un passo indietro e ricordare in che momenti gli altri Gear sono apparsi e che power up abbiano dato al nostro protagonista Monkey D. Luffy. A 7 anni egli mangia involontariamente il frutto del diavolo Gomu Gomu no Mi. Questo cibo è di tipo paramecia, noto anche come frutto gomma-gomma. È la causa delle proprietà gommose del corpo di Luffy. Inoltre, attraverso le abilità del cibo, il suo corpo può prendere diverse forme, che chiama Gears. Al momento, il giovane ha sbloccato fino a cinque Gears. Tecnicamente parlando, un Gear 1 non esiste. Pertanto, “Gear 1” possiamo vederlo come la forma base del protagonista, ovvero il suo fisico gommoso standard dei primi episodi dell’anime.

È con l’episodio 272 dell’arco Ennies Lobby che il pubblico ha visto il primo utilizzo del Gear 2. Questo è uno dei Gear Form più speciali e amati, essendo il primo in assoluto. Questa forma è stata dimostrata da Luffy durante il suo combattimento con Blueno, agente del CP9 al tempo. Attraverso l’aumento del flusso sanguigno su tutto il corpo, egli riesce ad incrementare la velocità e la potenza dei suoi attacchi. Come risultato del Gear, la pelle del protagonista diventa di color rosa e fumante.

Fonte: Pinterest

Sempre durante Ennies Lobby, episodio 288, vediamo un accenno al Gear 3, che è stato poi mostrato nella sua interezza nell’episodio 305. In questo caso l’avversario dell’aspirante Re dei pirati è Rob Lucci, un ex membro del CP9. Per creare una piccola apertura, Luffy si tappa il pollice in bocca e lo morde. Espirando più aria possibile, riesce a far espandere le sue braccia. Può utilizzare questo approccio in particolari aree del corpo, proprio come fa con il secondo ingranaggio. Poiché in questa forma Luffy è più grande del solito, i suoi attacchi risultano più potenti. C’è però un problema: quando utilizza il Gear 3 rinuncia alla sua mobilità.

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Gear 4 e penultima trasformazione

Nell’arco di Dressrosa episodio 726 viene introdotta per la prima volta il Gear 4 del protagonista. Nel combattimento con Donquixote Doflamingo, Luffy utilizza questa forma, mostrando i risultati ottenuti durante i due anni di insegnamento di Silvers Rayleigh a Rusukaina. Con il Gear 4, Luffy espira nelle braccia, espandendo il corpo nel suo complesso e potenziando i muscoli. In seguito, applica l’haki su varie parti del suo fisico, che diventano nero-rossastre all’indurirsi. Come aveva già fatto con la seconda marcia, anche in questo caso la forma del Gear 4 risulta fumante.

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Le rivelazioni inaspettate

Il Dr. Vegapunk ha confermato nel capitolo 1069 del manga che non esiste un frutto come “Gomu Gomu no Mi (frutto Gum-Gum)”, poiché non vi è alcuna menzione di questo frutto del diavolo, nemmeno nei libri e nelle enciclopedie più antiche sui frutti del diavolo. Pertanto, il nome originale del frutto di Luffy è sempre stato Hito Hito no Mi, Model: Nika, e per tutto questo tempo il governo mondiale e Oda ci hanno fatto credere che fosse Gomu Gomu no Mi.

Durante l’arco del Paese di Wano è stato rivelato che l’Hito Hito no Mi, Model: Nika è in realtà un frutto del diavolo di tipo mitico Zoan. Questo frutto permette all’utente di assumere le sembianze di Nika, un Dio del Sole sempre allegro, noto per liberare gli schiavi e far sorridere la gente. Nika viene chiamato “Guerriero della Liberazione” e che “non c’è potere più ridicolo al mondo” a causa dei sorrisi che riesce a strappare agli altri. Ma com’è che questo si connette al Gear 5?

Il Gear 5 e la sua peculiarità

Durante il conflitto finale con Kaidou nel capitolo 1044 del manga, Luffy utilizza per la prima volta il Gear 5. Con il frutto del diavolo risvegliato, il protagonista sviluppa la sua tecnica Gear più recente. Assume l’aspetto del dio del sole Nika, esponendo tutte le capacità del frutto. Con l’aiuto di questa tecnica il ragazzo non solo sale di livello in termini di abilità, ma cambia significativamente il suo aspetto. Vestiti, capelli, sopracciglia e altre caratteristiche diventano di color bianco e i suoi occhi brillano di rosso. Inoltre, le capacità potenziate del Gear 5 di Luffy gli permettono di piegare la realtà. È completamente libero di agire secondo la sua immaginazione. Pertanto, ha la capacità di alterare le dimensioni e la forma del suo corpo e di utilizzare qualsiasi tipo di haki. L’unico svantaggio è che utilizza molta energia e lo lascia completamente esausto a causa dell’inesperienza.

Ciò che emoziona particolarmente i fan è che ci sono alte probabilità che Megumi Ishitani ritorni come direttrice per l’animazione degli episodi del Gear 5. In seguito al suo lavoro negli episodi 957, 982 e 1015, considerati fra i più visivamente ed emotivamente accattivanti, una grande maggioranza degli appassionati dell’anime ha esultato.

Fonte: Pinterest
In conclusione

Queste informazioni portano sicuro a molti cambiamenti, sia per come vedere Luffy e come questo frutto, mangiato inconsciamente, possa avvicinarlo ancora di più al suo obbiettivo principale: diventare Re dei pirati. Fortunatamente non resta da aspettare ancora molto per vedere l’episodio animato e provare le stesse emozioni che hanno pervaso molti fan durante la lettura del capitolo. Mille domande rimangono su come Oda abbia intenzione di spiegare e continuare la storia da lui costruita. Ciò che rimane certo è che One Piece, nonostante gli anni, continui ad emozionare come nei primi capitoli, se non di più.

a cura di
Valentina Zilio

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