Samia ci parla del suo nuovo singolo dal titolo “Tutto un fake”
Il 2 dicembre è uscito “Tutto un Fake”, il nuovo singolo di Samia, prodotto dalla casa discografica Leave Music e distribuito dalla Believe Digital. Il brano è un mix tra urban pop, electro soul ed R&B black contemporaneo, accarezzato dalla meravigliosa voce di questa cantautrice talentuosa.
Samia Pozzobon è nata San’a nello Yemen nel 1993 . Ha origini somale e yemenite e si è trasferita in Italia a quattro mesi. A tre anni viene adottata da una famiglia romana e vive tuttora nella capitale. Sin da piccola, sviluppa amore per ballo e per la musica coltivando giorno dopo giorno le sue passioni.
Nel 2021partecipa a Saremo Giovani , arrivando in finale con il singolo “Fammi respirare”.
Nello stesso anno, Samia pubblica un 45 giri, contenente due tracce: “Volume Spento” e “Piove“. A Settembre 2022 viene selezionata per il progetto Facce Nuove per Italia Music Lab.
Sempre quest’anno Samia si è esibita in Italia e all’estero, in città come Madrid, Bruxelles, Tirana, Belgrado e poi a Roma, all’Auditorium Parco della Musica di Roma e ad Indiegeno Fest.
L’intervista
Ciao Samia! Benvenuta su the Soundcheck! È un piacere averti qui con noi per fare una chiacchierata. Sin da piccola hai iniziato a cantare ballare, dimostrando così di avere una grande passione per la musica. Quand’è che hai deciso che saresti diventata una cantautrice e che emozioni provi mentre canti?
Sicuramente ho deciso che questo era ciò che volevo fare quando mi sono resa davvero conto che in primis mi faceva stare bene. Come dico sempre, è terapeutico per me scrivere: riesco a ritrovarmi a riscoprirmi a sfogarmi, ma anche a prendere certe cose con più leggerezza. Invece quando canto, quando sono su un palco lì mi spoglio di tutto e mi concedo, condivido quello che sento e inglobo quello che gli altri mi restituiscono.
È una magia! Si riesce a sentire l’anima delle persone e sai che anche loro sentono la tua.
Hai definito la musica il tuo “psicofarmaco per l’ansia”. Come la musica ti ha aiutato nei momenti più difficili della tua vita? E cosa consiglieresti alle persone che soffrono d’ansia e vorrebbero intraprendere la carriera musicale?
La musica mi aiuta a fare chiarezza su quello che sento davvero e su quello che sono o che posso diventare, ed è per questo che la definisco una medicina.
Io soffro d’ansia. Mi accompagna spesso e volentieri, ma quando scrivo entro in una bolla di tranquillità. Siamo solo io e le mie emozioni, i miei pensieri e stiamo bene insieme perché lo facciamo in modo pacifico.
Dico spesso (anche nelle mie canzoni) di accogliere tutto quello che ci arriva, anche se spiacevole o triste perché solo così ci si può rafforzare di più, quindi il mio consiglio è di accogliere l’ansia perché essa serve solo a ricordarci che c’è qualcosa che dobbiamo raddrizzare in noi. E poi la terapia. Andate in terapia.
Ci sono specialisti che servono anche esattamente a questo.
Il tuo nuovo singolo “Tutto un fake” uscito il 2 dicembre è un esplosivo brano urban pop che unisce ai beat e alla linea di basso del sound un testo molto profondo e di impatto. È un brano composto da giochi di parole, opposti e ossimori, accompagnato dalla tua voce soul e graffiante. Com’è nata la collaborazione con Francesco Cataldo e l’ispirazione per scrivere questo singolo?
Francesco aveva già creato il beat con una sua idea di cantato. Poi ci siamo visti un giorno e me lo ha fatto sentire. A me è piaciuto subito e da lì abbiamo iniziato a lavorarci. Abbiamo tenuto la sua idea di rit cantata perché piaceva ad entrambi molto, e così abbiamo finito la struttura con le strofe che cambiano l’una dall’ altra. Ci siamo divertiti. E poi io ho buttato giù il testo.
Un’altra domanda sul tuo nuovo pezzo. Lo hai definito: “Un flusso di coscienza colorato, con un mood up and down. Apparentemente superficiale, ma emerge la totale sincerità su quello che sente una persona, del mondo in cui vive e l’effetto e le emozioni che prova. È come stare davanti a uno schermo che proietta tutti i frames della vita quotidiana, intima e della società che prova a inglobarci. Cos’è vero? Cos’è quello che ti sto dicendo? Sembra tutto un fake!” Quanto c’è di te in questo brano? E quale messaggio vuoi trasmettere a chi ti ascolta?
C’è tutto di me in questo brano come anche negli altri. Io fino ad ora ho sempre scritto tutti i miei testi e parlo spesso sinceramente di quello che sono e come mi sento o come vivo delle situazioni.
Con “Tutto un fake” ho voluto scaricare tutti quei vari pensieri e sentimenti che proviamo tutti, dal “chi sono? Dove vado?” al “ma in che razza di mondo vivo?”
Spesso vogliono propinarci che esiste un unico modo di vivere questa vita per stare sereni, spesso ce lo diciamo anche da soli, ma non è così, tutto si evolve e tutto cambia. Sembra tutto un fake a volte, ma solo perché questa è la vita. Un continuo cambiamento, una continua evoluzione e a noi tocca solo stargli dietro.
Hai partecipato a Sanremo Giovani 2021, arrivando in finale con il brano “Fammi respirare”. Che esperienza è stata quella sanremese e quali sono i ricordi più belli che ti porti dentro? Ci sono degli artisti con cui vorresti collaborare?
È stata un’esperienza bellissima, super emozionante e ovviamente anche un po’ pressante, perché dietro le quinte ci sono tantissime cose. Mi ha fatto crescere sicuramente a livello professionale e intimo.
Il ricordo più bello è quello dell’aria che si respirava, perché oltre al fatto che ero lì a fare qualcosa che amavo, poi con una canzone a cui ero e sono molto legata, potevi proprio sentire la condivisione e la stima tra noi ragazzi. Questo è stato molto bello oltre che importante.
Per quanto riguarda artisti con cui mi piacerebbe collaborare te ne dico tre: Damian Marley, Yendry e Lous and Yakuza, ma anche Blackpink sarebbe figo!
a cura di
Maria Raffaella Primerano
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