The Sinner: la serie crime psicologica che non potete perdervi
The Sinner è una mini serie antologica prodotta e interpretata da Jessica Biel, l’attrice conosciuta ai più per aver interpretato Mary Camden in Settimo Cielo.
La serie, uscita negli Stati Uniti nel 2017, in Italia è passata quasi in sordina, ma in realtà è un autentico gioiellino.
Per ora possiamo gustarci le prime tre stagioni su Netflix.
La trama
Nella prima stagione Jessica Biel interpreta Cora Tannetti, una giovane donna all’apparenza normale che conduce una vita perfettamente nella norma, assieme al suo compagno, Mason (Christopher Abbott) e al loro bambino. La vicenda ruota tutta attorno ad un unico, tragico, evento: i tre sono a fare una gita al lago, assieme a tante altre famiglie del luogo, quando all’improvviso l’attenzione di Cora viene attirata da una coppia di fronte a loro: i due ridono e si scambiano effusioni. D’impulso, Cora corre verso la coppia e pugnala il ragazzo, ferendolo a morte.
Il resto della serie si basa sulle indagini che il tenebroso detective Harry Ambrose (Bill Pullman), svolge per scoprire la causa scatenante dell’omicidio. Il detective, anche lui tormentato da profondi traumi interiori, è il co-protagonista della prima stagione, nonché il filo conduttore di tutta la serie di The Sinner. Infatti compare in tutte e tre le stagioni.
Ambrose scoprirà tutti i traumi che hanno segnato l’infanzia di Cora e che la legano, inevitabilmente, anche a lui. Il “peccatore”, a cui fa riferimento il titolo, sono i singoli protagonisti della serie, ma anche, e soprattutto, il detective Ambrose.
Quest’ultimo è interpretato magistralmente da Bill Pullman. L’attore, con una serie di tic nervosi ed espressioni facciali sofferenti, rende perfettamente il senso di disagio del personaggio.
La seconda stagione si basa invece sulla vicenda di Julian Walker (Elisha Henig), un bambino accusato dell’omicidio dei suoi genitori, appartenenti ad una sorta di comune-setta che nasconde diversi misteri.
A capo della comune vi è una donna, Vera (Carrie Coon), che probabilmente c’entra qualcosa con la morte dei genitori del bambino.
La terza stagione si presenta un po’ più filosofica, invece: segue la vicenda di Jamie Burns (Matt Bomer), un giovane insegnante molto amato dai suoi studenti che vive con sua moglie Leela, da cui avrà presto un figlio. Una sera alla porta di Jamie si presenta Nick (Chris Messina), un vecchio compagno di università a cui era molto legato. Jamie lo fa entrare, ma è in evidente disagio perché non vuole che l’amico incontri sua moglie. Finita la cena Nick ha un incidente in auto e muore. Il resto delle puntate svelano il passato dei due amici e il loro ambiguo rapporto co-dipendenza.
Jamie è completamente succube di Nick, che lo ha sempre portato al limite, attraverso tutta una serie di “giochi”, o meglio riti di passaggio, molto pericolosi. Tutto per perseguire il desiderio di diventare il Superuomo (Ubermensch) di Nietzsche. Anche in questa terza stagione è presente un omicidio e anche qui, l’imputato è Jamie, il protagonista. Compito del detective Ambrose sarà quello di scoprire i segreti del loro legame e di aiutare Jamie ad uscire dalla spirale psicologica in cui l’ha trascinato l’amico.
Follia e normalità
Tutte e tre le stagioni pongono un quesito allo spettatore: se a compiere un omicidio è una persona che è vittima a sua volta di violenza e abusi, di chi è la colpa? È davvero tutta dell’assassino? E quest’ultimo si può davvero definire tale?
La peculiarità di The Sinner sta, appunto, in questo: evidenziare il labile confine che divide vittima e carnefice. E l’effetto che ha sullo spettatore è quello di arrivare ad empatizzare coi protagonisti, che siano assassini o meno.
Esistono persone completamente “normali” e persone del tutto “folli”? O forse tutti, in determinate condizioni, possiamo diventare dei potenziali assassini ?
The Sinner pone queste domande e molte altre ancora e lo fa in maniera per niente banale. La serie ha un ritmo incalzante e tiene sempre incollati allo schermo.
Non per niente è stata candidata alla 75° stagione dei Golden Globe Awards con due nomination: una per la miglior mini serie e una per la miglior attrice di una mini serie per Jessica Biel.
A cura di
Silvia Ruffaldi
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