Stefano Talluto: i suoi fumetti “verdieblu”
Il mondo delle illustrazioni digitali è in costante crescita e diffusione, in particolar modo grazie alla potenza dei social network. Oggi vi presentiamo uno dei protagonisti di questa realtà: Stefano Talluto in arte fumettiverdieblu
Stefano, diciannovenne siculo, ha appena concluso il liceo artistico con l’intento di proseguire il suo percorso di studi con l’iscrizione all’Accademia delle belle arti. Il suo percorso da illustratore digitale invece, è iniziato un anno fa, quando ha aperto la sua prima pagina Instagram: “ste illustrator”. Questo suo primo tentativo non ha avuto molto successo, oltre a non avere ancora una vera e propria identità artistica, nata poco dopo con il mondo di fumetti Verde e Blu, che hanno preso vita grazie ad un fortissimo sentimento d’amore che gli ha fatto sentire la necessità di dare un volto a tutto ciò che provava.
Perché proprio il verde e blu cosa ti trasmette questo accostamento?
Inizialmente volevo dare l’idea di qualcosa di chiuso; volevo trasmettere un mondo a parte, popolato solo dai due personaggi. È una sensazione che alcune persone vivono, quando sono innamorate; l’impressione che non esista altro al di fuori del mondo che vive con la persona amata. Ma ultimamente ho sentito la necessità di aggiungere “altri colori”, che potessero rappresentare altri aspetti della personalità. Attualmente la nuova arrivata è “arancione”, che ha il compito di “voce della coscienza di verde”, mentre a blu spetta il ruolo di “idea dell’amore”.
I social sono una vetrina, quando hai creato il primo disegno per la tua pagina Instagram?
Ho aperto la pagina ad agosto del 2019, ma ai tempi non avevo nessun mezzo per realizzare disegni in digitale e i disegni realizzati con metodi “tradizionali” non hanno avuto molto riscontro. Ad ottobre dello stesso anno mi è stato regalato un iPad e ho dato il via a tutto.
L’illustrazione alla quale sei più legato? Ti va di descrivercela?
È una scelta molto difficile perché ogni disegno rappresenta qualcosa di forte che non riesco a tenere dentro, dunque non saprei proprio quale scegliere; sono attaccato ad ognuna di loro allo stesso modo.
Nei tuoi disegni accosti spesso una citazione di canzone, nascono così i tuoi lavori?
Non sempre. Molte volte realizzo un disegno e dopo sento la necessità di accostargli una “spiegazione”, ma dal momento che non sempre trovo le parole giuste, mi affido a delle canzoni che mi toccano particolarmente. Molte volte invece succede il contrario: una canzone mi tocca particolarmente e ho bisogno di dargli vita.
Cosa vorresti imparare ancora in questo campo?
In questo senso non mi fermo mai .Vorrei approfondire l’animazione e soprattutto l’utilizzo di programmi più sofisticati. Mi piacerebbe anche interfacciarmi con il mondo delle riprese, così da fondere disegno digitale e cinematografia.
a cura di
Mirko Fava
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