La Storia e Io: Anime complesse

La Storia e Io: Anime complesse
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Storia di Anime è il terzo romanzo di Valentina Zanetti, edito da Accornero Edizioni e pubblicato il 23 febbraio di quest’anno. Il romanzo ci porta in Svezia e, ancor più lontano, tra i miti e le leggende norrene. Pagina dopo pagina ci troviamo a correre tra i boschi con Dei e creature fantastiche alla scoperta di vecchie tradizioni.

Ma la scrittrice, senza deludere le nostre aspettative, non tralascia le tematiche più attuali. I suoi personaggi, le sue anime, parlano apertamente di salute mentale e fanno parte del mondo queer. Ce ne ha parlato, rispondendo per noi ad alcune domande!

Bentornata su Thesoundcheck Valentina! Come negli altri romanzi anche in Storia di Anime è evidente il lavoro di ricerca. Quanto è stato complesso?

Sia per via dei miei studi universitari che per passione avevo già alcune conoscenze, a livello storico e mitologico, che mi sono tornate utili per questo romanzo. Di ricerche durante la scrittura ne ho comunque fatte molte. Prima di tutto sulla Svezia e le sue università. Per quanto il luogo in cui la storia è ambientata sia di fantasia, mi sono comunque basata su alcune informazioni trovate su siti di università svedesi. Anche per il maniero nel quale i personaggi alloggiano ho fatto ricerche, soprattutto fotografiche, ispirandomi poi ad alcuni palazzi svedesi.

Il lavoro di ricerca però più lungo è stato quello riguardante la mitologia. Per quanto conoscessi già il mito della caccia selvaggia volevo avere più informazioni possibili sulle diverse varianti della storia e poi sui sacrifici, sia a livello storico, letterario e mitologico. In pratica quello che i personaggi studiano durante le loro lezioni, è esattamente ciò che ho studiato io durante la stesura del romanzo.

Perché la mitologia norrena e come mai proprio la Caccia selvaggia?

La mitologia è un argomento che in un modo o nell’altro si trova in tutti i miei romanzi, questo perchè ne sono appassionata fin da bambina. Dopo aver trattato la mitologia greca in La scelta di Euridice ho pensato che era giunto il momento di dare spazio a quella norrena. La maggior parte dei romanzi con rivisitazioni mitilogiche, diventati famosi negli ultimi anni, riguardano la mitologia greca o romana. Ho pensato che fosse davvero un peccato che qualcosa di così interessante come i miti norreni non venissero presi in considerazione dagli scrittori, e lettori. 

Ho scelto il mito della Caccia selvaggia perchè credo sia uno dei meno conosciuti ma anche uno dei più interessanti. Mi ha sempre affascinato, e allo stesso tempo inquietato, l’idea di un esercito guidato da Odino che cavalca cielo e terra rapendo umani ed era da tanto che nella mia testa balenava il desiderio di scrivere qualcosa al riguardo, finchè finalmente l’ispirazione è arrivata ed è nata questa storia. 

Quale è il personaggio che hai preferito approfondire?

Questa è una domanda difficile perchè considero tutti i personaggi come dei figli. Revna (aka la preferita di Andrea) è stato sicuramente un personaggio non semplice da scrivere, ma per rispondere alla domanda, banalmente, direi Selene. Credo che come ogni protagonista dei miei romanzi, essendo che baso una parte di loro su di me, Selene sia lontano dall’essere perfetta, come ogni essere umano.

Ovviamente non voglio fare spoiler ma quello che Selene si trova a vivere nella parte finale della storia, le scelte che deve prendere, non è stato facile da scrivere. So che molti lettori probabilmente non capiranno, ma mi sono messa nei suoi panni, sono entrata nella sua testa e alla fine io e lei abbiamo preso la decisione finale.

In Storia di Anime e negli altri tuoi libri c’è sempre una ricerca nel passato che però poi porta a riflessioni e tematiche profondamente attuali. Quanto è importante per te che la letteratura, anche quella meno “canonica”, dia un certo tipo di messaggio?

Io credo che lo scrittore, come ogni artista, abbia l’opportunità, attraverso la sua opera, di arrivare a molte persone per farle sognare, divertire, emozionare, ma anche riflettere

Nei miei romanzi spesso troviamo tematiche legate alle malattie mentali e alla comunità queer perchè fanno parte della mia vita e di quella di tantissimi lettori. Al riguardo ci sono ignoranza e pregiudizi. Quello che spero sempre, attraverso le mie parole, è di far riflettere chi ignora, o appunto ha idee sbagliate, ma anche far sentire comprese altre persone.

Sei al quarto libro, come è cambiato il tuo modo di approcciarti alla scrittura? 

Vorrei tanto dire che ho imparato dai miei sbagli, ma mentirei. A ogni nuovo libro che comincio a scrivere mi dico “Ok Vale, questa volta organizzati, fai schemi, liste, mi raccomando” e alla fine mi ritrovo con personaggi che cambiano colori di capelli perché non mi ricordavo di averli descritti in un certo modo.  

Una cosa però è cambiata, ed è la consapevolezza che qualsiasi cosa io scrivo verrà letta da persone che ovviamente interpreteranno le mie parole in un certo modo. Persone che commenteranno le mie storie, sia in modo positivo che negativo, e questo per me è stato, a volte, motivo di blocco, soprattutto durante la stesura di Storia di anime.

Se ad esempio mentre scrivevo Tutte le streghe bruciano non badavo minimamente a quello che i lettori avrebbero potuto pensare, ora invece mi chiedo “ E se poi questo non piace?” “ E se non lo capiscono e poi ricevo insulti?”. Per fortuna sono circondata da persone che mi sostengono, anche durante questi momenti di blocco, e leggere anche solo un commento positivo da parte di un lettore, mi aiuta davvero tantissimo.

I tuoi romanzi sono tutti stand alone, ti piacerebbe cimentarti in una duologia o trilogia in futuro? Possiamo aspettarci qualcosa su Helga e Harald?

Oddio non avevo mai pensato di scrivere un romanzo su Helga e Harald, una sorta di prequel quindi, ma devo ammettere che la cosa mi intriga e potrei davvero tenerlo in considerazione! 

Come lettrice, soprattutto crescendo, per via degli impegni tra università e ora il lavoro, prediligo libri stand alone per comodità, e lo stesso vale anche come scrittrice. Mi rendo conto che scrivere più libri riguardo gli stessi personaggi, la stessa storia, è un grosso impegno che per ora non mi sono mai sentita di prendere.

Un altro motivo è anche perchè ho sempre idee nuove, per esempio ora sto già lavorando a una nuova storia che non ha nulla a che fare con Storia di anime.

Però, mai dire mai!

a cura di
Andrea Romeo

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