Indycar series: primo appuntamento a St. Petersburg

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Continua il dominio Porsche nel Motorsport: Newgarden, pilota di Penske, pole e vittoria, eguaglia Hélio Castroneves ed entra nell’albo d’oro di St. Petersburg

La stagione 2024 della Indycar series si apre con un appuntamento entusiasmante a St. Petersburg: 27 piloti per 100 giri e 10% in più di pubblico rispetto all’anno scorso.

Le prime novità di quest’anno si vedono già dal calendario: la pausa tra il primo e il secondo appuntamento, infatti, verrà riempita da una gara al Thermal Club. Si tratterà di un evento extra campionato, in cui non verranno assegnati punti e che servirà principalmente per attirare attenzione mediatica sulla competizione motoristica.

I piloti gireranno sul primo circuito ovale della stagione 2024 proprio alla Indy500 a Indianapolis. A proposito di ovali, torneranno Nashville e Milwaukee Mile, mentre non si correrà in Texas nonostante la strepitosa gara del 2023.

Ben 27 i giri svolti senza caution, un primato assoluto per la Indy, dove l’azione coinvolge fin dai primi minuti. Ma la gara è stata lunga e tra contatti e problemi abbiamo visto tre ripartenze con un’ulteriore novità: vietati i sorpassi fino alla riga dell’ultima curva e fila singola obbligatoria, andando ad evitare la cosiddetta “dragon move”.

L’introduzione dell’ibrido

Dopo la 500 miglia di Indianapolis, anche la Indycar series introdurrà un sistema di motore ibrido al fianco del motore Honda o Chevrolet. Per accomodare questo nuovo sistema è stato necessario che Dallara e la Società che gestisce la categoria lavorassero a stretto contatto per ridurre di molto il peso delle vetture: nuove sospensioni, nuova scatola del cambio in magnesio.

Dato che il sistema ibrido rappresenta un ostacolo in termini di parti di ricambio e set-up, le squadre più sviluppate hanno stipulato un accordo con la Società per sostenere le squadre più in difficoltà per tutta la stagione.

Un’altra sfida a livello strategico riguarda, invece, il recupero e il riutilizzo dell’energia: una levetta alle spalle del volante permetterà di recuperare energia che il pilota potrà sfruttare a proprio favore.

(foto da Indycar.com)

DNF

Quattro piloti non sono arrivati alla bandiera a scacchi nella loro prima gara di campionato: il primo è Marcus Armstrong – che da quest’anno gareggia per Andretti Global –, costretto al ritiro da un bloccaggio in ingresso di curva che lo ha portato contro le barriere.

Dietro il pilota neozelandese, è la volta di Sting Ray Robb, che per un problema al sistema frenante fa scattare la seconda caution.

A seguire, Roman Grosjean, da quest’anno con il team Jungos Hollinger Racing, ha un contatto con Linus Lundqist, in seguito al quale prende anche una penalità.

Infine, Marcus Ericsson si ritira dopo un problema al sistema frenante che hanno provato a risolvere già in pitroad, ma senza successo.

La competitività

Nonostante l’aggressività e la decisione di Josef Newgarden, il pilota vincitore dell’ultima Indy500 è stato favorito dalle bagarre per le posizioni alle sue spalle tra Pato O’Ward, McLaughlin e Power. Quest’ultimo giù dal podio, in seguito, però, ad una gara che ha messo in mostra tutta la sua esperienza.

Josef Newgarden torna a trionfare su un circuito cittadino, cosa che non succedeva da Long Beach 2022. Il pilota di Penske eguaglia Hélio Castroneves ed entra nell’albo d’oro di St. Petersburg, proseguendo il dominio di Porsche nel Motorsport.

Alla fine dei 100 giri troviamo quattro motori Chevrolet davanti a tre motori Honda.

Il prossimo appuntamento sarà nel weekend del 23 marzo con la 1 Million challenge al Thermal club.

a cura di
Jessica Alfieri