Tuasorellaminore e il nuovo singolo “Croce”

Tuasorellaminore e il nuovo singolo “Croce”
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Tuasorellaminore, la producer pugliese, ci racconta il processo creativo di “Croce” il nuovo singolo in uscita l’8 marzo

Con questo nuovo singolo, Tuasorellaminore, ci racconta non solo le proprie ispirazioni e influenze musicali, ma anche il vero significato che ha per lei la produzione musicale ma anche la vita. Una vita fatta di esperienze che talvolta sono positive, altre volte sono una vera e propria “Croce” che una persona porta addosso.

Innanzitutto, complimenti per il tuo nome d’arte TUASORELLAMINORE. Ha un grande fascino. Potrei sapere quali sono le tue influenze musicali? Mi spiego meglio: quali tra le tue influenze musicali hanno permesso la nascita di “Croce”?

Di influenze ce ne sono tantissime, da Liberato, ad alcuni artisti sud americani ancora poco conosciuti in Europa come Rai Nao, Young Miko, ad alcuni cantanti francesi come L’or du Commun, i mastodontici PNL e ovviamente Stromae, o Swing, o Yseult.

I francesi mi piacciono tanto hanno un mood malinconico che si mischia bene con quello più istintivo, melodico e passionale italiano. Diciamo che questi sono alcuni degli artisti che mi ispirano ma poi ci sono io, con una mia identità che non so quanto sia contaminata effettivamente da tutto.

Voglio ispirarmi ai grandi artisti ma voglio anche ad essere me stessa.

Invece, dal punto di vista personale, quali sono le esperienze e il background che si riflettono in questo singolo? Se ci sono, naturalmente.

Questa canzone l’ho scritta a Barcellona, è il reverbero di una relazione che mi ha fatto provare tanti contrasti. È la canzone che ha portato alla chiusura in maniera molto leggera ed autoironica di un rapporto molto poco sano.

Non essendo musicista, una delle cose che trovo più curiose e interessanti è il processo creativo: quando inizi a scrivere, parti prima dalla melodia o ti viene naturale comporre prima il testo? E inoltre, qual è stata la cosa che ti ha ispirato maggiormente per questo brano? E come l’hai poi tradotta in musica?

Beh, io produco le mie strumentali quindi parto sempre da questo. Poi mi faccio ispirare da un tema scrivo le parole e le canto. In realtà è un processo molto semplice quando sai già quello che vuoi dire.

Il tuo progetto riflette la necessità di emanciparsi, la voglia di evolvere e lasciarsi alle spalle le abitudini (cattive o buone che siano) ma parla anche del dare luce a quelli che stanno in ombra, come gli oppressi e gli emarginati. E come traduci tutto questo in musica?

Intanto lo traduco portando avanti questa battaglia del ricordare continuamente che sono una producer e autrice e che non c’è nessuno dietro alla mia musica, che sono una donna ma che mi reggo con le mie gambe e non ho bisogno di nessuno.

Gli artisti, i fonici i collaboratori e le persone e che mi circondano sono una scelta dettata dalla voglia di arricchirmi ma non una necessità. Vorrei ricordare a tutti che quello che desideriamo viene prima di tutto, che chi siamo autenticamente è la cosa più preziosa che abbiamo.

Se smettiamo di essere noi stessi abbiamo perso in partenza. Vorrei ricordare che l’autenticità va cercata anche nella vita di tutti i giorni, che dobbiamo sforzarci di non essere banali, che la scoperta di nuove cose e nuove idee, nuova musica anche, sono linfa vitale; e che i giudizi delle persone banali non sono nulla in confronto a tutto il nostro enorme lavoro per continuare a fare ciò che facciamo.

Dalla tua biografia artistica si notano varie e importanti collaborazioni, come quella con Evra o Gotik, per esempio. Ecco, questi feat e collab hanno avuto un impatto sul tuo modo di fare musica? L’approccio ad artisti diversi immagino possa essere anche motivo di crescita personale e professionale.

Mi piace molto lavorare con persone che umanamente sono affini al mio mondo. Artisticamente Evra è un talento che spiccherà il volo di qui a breve, Gotik è ormai una certezza nella scena barese e sta rompendo delle barriere che non aveva mai fatto nessuno prima. Ma sono prima di tutto amici a cui sarò sempre leale e di supporto. Ho anche molti altri amici talentuosissimi di cui sentirete parlare e con cui spero di collaborare presto.

Ci diresti, in chiusura, una collaborazione che ti sta molto a cuore tra quelle fatte e una collaborazione futura che vorresti fare?

Queste due collaborazioni le amo entrambe non so scegliere tra le due, in futuro come dicevo ho molti amici con cui lavorerò ma non vi rovino la sorpresa. Ovviamente il mio sogno resta sempre un pezzo con Caparezza.

a cura di
Sara Alice Ceccarelli

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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