GATE66 e “Il Battello”: la recensione
Il 5 gennaio è stato il giorno in cui il duo futuristico GATE66 ha rilasciato il loro secondo singolo, “Il Battello”, offrendo al mondo un viaggio unico nel tempo attraverso le sinfonie elettroniche.
i GATE66, originari del 2096, Bruno J e l’Uomo Stokastico ci regalano un’esperienza sonora avvincente che fonde suoni elettronici con la dance, catapultandoci in storie di avventura e intrighi temporali.
“Il Battello” non è solo una canzone, ma una narrativa musicale che funge da mezzo di fuga per i nostri eroi da un destino ingiusto.
L’ascoltatore è trasportato in un’epopea di liberazione, mentre la trama si svolge tra suoni elettronici pulsanti e ritmi dance coinvolgenti. La prigione diventa il passato, il presente e il futuro si fondono in un viaggio sonoro straordinario.
L’idea dietro il singolo è affascinante, con il duo che ha deciso di trasformare la propria fuga in una traccia musicale. La scelta di unire la dance elettronica con un ritmo di pianoforte ispirato alla House degli anni ’80 e ’90 aggiunge un elemento di nostalgia, portando l’ascoltatore in un vortice di emozioni e riflessioni sulla temporalità.
I GATE66 descrivono la loro creazione come una fusione sagace di suoni contemporanei con la sapienza del 2096.
La loro abilità nel mixare elementi elettronici con un tocco di retrospettiva musicale dimostra una maestria artistica che va oltre il semplice creare una canzone, trasformando “Il Battello” in un’opera d’arte concettuale.
In un panorama musicale spesso uniformato, il viaggio temporale proposto dai GATE66 offre un respiro di originalità e creatività.
La loro musica diventa un mezzo attraverso il quale esplorare i confini del tempo e dell’immaginazione, invitando gli ascoltatori a immergersi in un mondo sonoro unico, dove il passato e il futuro danzano insieme.
a cura di
Sara Alice Ceccarelli
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