“La Canzone della Giovinezza”, la passione per la Rivoluzione Comunista Cinese raccontata da Yang Mo

“La Canzone della Giovinezza”, la passione per la Rivoluzione Comunista Cinese raccontata da Yang Mo
Condividi su

Con oltre cinque milioni di copie vendute in tutto il mondo, La Canzone della Giovinezza della scrittrice Yang Mo è considerata una delle opere cardine della corrente letteraria promotrice dei valori intrinsechi della Rivoluzione Comunista Cinese. Pubblicato nel 1958, il romanzo ricevette non solo ampio consenso dai leader più influenti del secondo Novecento cinese, come Zhou Enlai e Mao Dun, ma venne anche reso lettura obbligatoria per tutti i giovani studenti cinesi dell’epoca

La Canzone della Giovinezza è il classico romanzo di formazione della Cina maoista che propone un lungo percorso educativo verso la costruzione di un’identità collettiva basata sugli ideali d’impronta socialista. Profondamente patriotica, l’opera combina due aspetti chiave che coincidono: la narrazione individuale (che diventa però esempio per la perfetta adesione al socialismo maoista) e la grande vittoria politica dei comunisti di Mao. Oltre al percorso di consenso alla Rivoluzione Comunista Cinese, il testo contiene anche elementi di rivendicazione dei diritti femminili di emancipazione promossi da un’incondizionata adesione al Partito.

Il vero tema del racconto è la necessaria “riforma del sé” citata anche nei celebri Discorsi di Mao. Il percorso di crescita personale affrontato dalla protagonista è scandito dai suoi trascorsi amorosi tormentati e deludenti, che la inducono a trasformare le proprie pulsioni amorose in desiderio politico di riscatto e liberazione nazionale e personale.

Nonostante le recensioni positive dell’opera al momento della sua pubblicazione, alcuni esponenti socialisti indirizzarono critiche al romanzo, ancora troppo focalizzato sui sentimenti borghesi e sulle vicissitudini amorose della protagonista. A fronte di questi disappunti, Yang Mo finì per pubblicare nel 1960 un’edizione rivisitata del racconto nel quale l’eroina, per essere riconosciuta come tale, si sottopone ad un “battesimo di fuoco” lavorando fianco a fianco con alcuni contadini nelle campagne, simboli e protagonisti della rivoluzione maoista.

Il passaggio da promessa sposa della classe borghese a giovane rivoluzionaria

La protagonista dell’opera è Lin Daojing, una giovane studentessa liceale proveniente da una famiglia borghese di proprietari terrieri. La vita della ragazza subisce un brusco cambiamento nel momento in cui decide di scappare dalla sua famiglia d’origine, perché contraria al suo matrimonio combinato con il capo della pubblica sicurezza di Beijing, Hu Mengan. Convinta di poter trovare rifugio da suo cugino insegnante di scuola elementare a Beidaihe, si imbatte in un principale che le offre vitto e alloggio in cambio di diventare concubina del governatore.

Delusa e senza un futuro certo, la ragazza tenta il suicidio immergendosi in mare ma viene prontamente salvata da Yu Yongze, studente universitario che intreccia con la protagonista una relazione romantica. L’amore tra i giovani finisce quando Lin Daojing inizia a partecipare attivamente al movimento di protesta patriottico anti giapponese, nato a seguito dell’invasione del Giappone in Manciuria nel 1931, mentre Yu Yongse decide unicamente di focalizzarsi su fama e carriera.

In quei mesi trascorsi con gli altri membri patriottici del movimento di liberazione della Cina dall’incursione nipponica, la protagonista incontra il giovane rivoluzionario Lu Jiachuan che le propone di entrar a far parte del Movimento di Rivoluzione Comunista. Da tempo, infatti, la giovane manifesta il desiderio di conoscere e mettere in pratica il sapere marxista. Neppure il rapimento per mano di Hu Mengan riesce a fermare l’animo ribelle di Lin Daojing, che grazie all’aiuto del comunista Jiang Hua, penetra nel tessuto sociale agricolo di Dingxiang e mette in pratica le sue idee rivoluzionarie.

Non solo la protagonista diventa membro del Partito Comunista Cinese, ma anche professoressa all’Università di Pechino, dove acquista autorevolezza agli occhi dei suoi studenti smascherando tutte le spie infiltrate anti-comuniste e ispirandoli allo spirito rivoluzionario.

L’autrice Yang Mo fonte: bbs.voc.com.cn
La tipica eroina della Cina maoista

La Canzone della Giovinezza è considerato in parte un romanzo autobiografico ispirato alla vita della stessa autrice. Yang Mo, infatti, era figlia di una famiglia molto facoltosa proveniente dal ceto borghese. Entrando in contatto con alcuni giovani rivoluzionari dell’epoca, la scrittrice acquisì una formazione di stampo marxista e non poté più tollerare l’ipocrisia e la crudeltà di quella classe sociale a cui sentiva di non essere mai appartenuta. Superando crisi finanziarie e malattie debilitanti, la sua tenacia nella stesura della Canzone della Giovinezza venne premiata con onore e prestigio dagli esponenti del Partito Comunista negli anni Sessanta.

Così come Yang Mo, anche Lin Daojing sceglie volontariamente di abbandonare la mentalità retrograda degli intellettuali cinesi appartenenti alla borghesia del tempo. Invece di impiegare energie cercando di affermare l’importanza della propria individualità a discapito del benessere collettivo, si fa voce del desiderio di riscatto unitario del popolo. In questo racconto, il processo di revisione di pensiero della protagonista da intellettuale borghese a guida del partito proletario avviene senza ripensamenti.

La giovane crede nella realizzazione di sé stessi solo nel momento in cui si partecipa alla lotta rivoluzionaria, mentre vita privata e lavoro individuale passano in secondo piano. Prima di essere una donna nella sua individualità Lin Daojing è una rivoluzionaria che contribuisce alla creazione di una Nuova Cina maoista.

L’unione di due generi narrativi differenti

Con La Canzone della Giovinezza, Yang Mo combina in un’unica opera due filoni narrativi tra loro molto diversi: realismo socialista e romanticismo rivoluzionario. Il conflitto interiore di molti intellettuali cinesi del Novecento indecisi tra amore o politica si risolve in questo racconto. Seppur la protagonista riesce ad entrare in contatto con rivoluzionari realmente esistiti dell’epoca maoista, solo le sue passioni diventano la forza ispiratrice per la lotta rivoluzionaria. Affetto e desiderio romantico vengono incanalati nelle attività rivoluzionarie, perché è possibile amare la politica con intensità e vigore come se si amasse un altro essere umano, se non di più.

Dallo stile semplice e lineare privo di eccesso di tecniche narrative e linguistiche, il romanzo è di facile lettura ed interpretazione. Senza necessariamente focalizzarsi sul significato pedagogico del racconto, La Canzone della Giovinezza è una intensa storia di emancipazione femminile. Lin Daojing è andata contro il volere di quella società patriarcale feudale che la voleva moglie infelice e priva di ambizioni.

La sua tenacia e il suo coraggio le hanno permesso di riprendersi il ruolo da protagonista nella sua vita, abbracciando una causa che le stava a cuore: la Rivoluzione Comunista Cinese. Indipendentemente dal valore politico del testo, l’autrice dà voce ad una giovane donna stanca di dover accettare ciò che altri hanno scelto per lei, impugnando le armi e combattendo per i suoi ideali e la sua indipendenza.

a cura di
Elisa Manzini

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – “L’ombra dello Shogun” il nuovo libro di Camille Monceaux
LEGGI ANCHE – “Heaven”, una dolce storia di bullismo
Condividi su

Elisa Manzini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *