“A Sign of Affection”: una storia d’amore che vuole comunicare

“A Sign of Affection”: una storia d’amore che vuole comunicare
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A Sign of Affection è un manga che presenta una storia incentrata sulla disabilità ma con uno sfondo romantico, dolce e rinfrescante

Dato il recente annuncio vi parliamo di A Sign of Affection (ゆびさきと恋々, Yubisaki to Renren), un adattamento anime dell’omonimo manga. È originariamente scritto e illustrato da Suu Morishita, sarà prodotto da Ajia-do Animation Works e verrà trasmesso a gennaio 2024.

La trama

A Sign of Affection racconta la vita e i primi amori di una studentessa universitaria, Yuki, sorda fin dalla nascita. Ciò che colpisce maggiormente dal principio è che la protagonista non lascia che la sua disabilità le impedisca di godersi le tipiche esperienze delle ragazze della sua età.

La vera storia inizia il giorno in cui Yuki si trova da sola sul treno. In quell’esatto momento viene avvicinata da uno straniero che le chiede indicazioni. Non riuscendo a capirlo o a rispondergli si ritrova a non poterlo aiutare, ma è qui che entra in scena il nostro protagonista maschile, Itsuomi. Anche lui è uno studente universitario che viaggia per il mondo e parla diverse lingue. Per lo specifico, Itsuomi viene definito trilingue. Nonostante la barriera linguistica, Yuki si sente attratta dalla sua gentilezza e i suoi sentimenti confusi per lui crescono. Il loro rapporto iniziale è forgiato dal modo in cui imparano a comunicare l’uno con l’altro.

Yuki e Itsuomi in treno
(fonte: Pinterest)
Cosa colpisce particolarmente

La grafica è esteticamente piacevole e la storia si svolge in modo fluido, trasportandoci nel mondo di Yuki. La protagonista riconosce che la sua esperienza è diversa da quella di una persona udente. Nonostante questo, non ha rimpianti o turbamenti. Questo suo lato lo notiamo soprattutto quando, nonostante la sua timidezza, non esita nel corteggiare Itsuomi.

Il manga riesce a coltivare un’atmosfera molto sincera, senza risultare scialbo o stucchevole.  È capace di rendere la sordità di Yuki parte della storia senza farla diventare tutta incentrata sulla disabilità. Il punto di vista di Yuki ci regala un “sapore” unico. Il fatto che sia sorda aggiunge quel qualcosa in più ai suoi incontri. I vari modi di parlare si intrecciano in ogni scena per creare una combinazione che risulta difficile da trovare in altre storie.

Yuki
(fonte: Pinterest)
L’attenzione ai dettagli

Disegnando le pagine, Suu Morishita e il team si preoccupano di includere le espressioni di Yuki e il linguaggio dei segni. Dalle tavole si evince che il punto di forza di Yuki è la sua capacità di esprimersi attraverso la mimica facciale. Il suo volto si illumina di emozioni ogni volta che parla con i suoi amici. Questo facilita di gran lunga la maniera in cui i lettori percepiscono la storia, gli stati d’animo delle diverse scene e soprattutto come Yuki comunica. Tutto ciò dipende anche dal modo in cui Morishita divide e ingrandisce le mani e il volto di Yuki in alcune pagine, enfatizzando le emozioni provate dalla protagonista.

Rappresentazione del linguaggio dei segni
(fonte: Pinterest)
In conclusione

La storia su cui si incentra il manga è una che parla di scambi e sono proprio questi ultimi che vanno a creare il bellissimo legame fra Yuki e Itsuomi. Il talento di Suu Morishita traspare in ogni singola tavola. Ovviamente c’è un limite alla quantità di linguaggio dei segni che si può mostrare in forma di fumetto, ma il manga fa un grande sforzo per essere fedele e cercare di trasmettere il più possibile nel miglior modo. A Sign of Affection è un delizioso incrocio tra gli shojo manga e il numero sempre più elevato di titoli che trattano di disabilità fisiche, affrontando entrambi con sensibilità e gentilezza.

a cura di
Valentina Zilio

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Valentina Zilio

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