WISH – Conferenza Stampa – 17 novembre 2023

WISH – Conferenza Stampa – 17 novembre 2023
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Lo scorso 17 novembre ha avuto luogo la conferenza stampa di Wish. I registi, i produttori e i doppiatori hanno analizzato a fondo il film, parlando di cosa significa la parola “sogno”, dei riferimenti a cui il film si è ispirato e… di molto altro ancora!

Il 17 novembre si è tenuta la conferenza stampa di WISH, il 62° classico della Disney in uscita al cinema il prossimo 21 dicembre. Nella sala erano presenti (ovviamente) i registi Chris Buck e Fawn Veerasunthorn, direttori del Premio Oscar Frozen – Il regno di ghiaccio, ma anche i produttori Peter Del Vecho e Juan Pablo Reyes ed, infine, i tre doppiatori principali del film: Gaia (Asha), Michele Riondino (Re Magnifico), e Amadeus (Valentino).

Gli ospiti hanno risposto a varie domande, e ci hanno svelato qualche curiosità sul nuovo gioiellino d’animazione di Casa Disney!

“Da dove nasce il desiderio di creare un nuovo classico Disney?”

Wish è un film che parla di coraggio, voglia di fare e di non arrendersi mai. Di connessione con le stelle e, soprattutto, del potere dei sogni. Con la realizzazione del nuovo lungometraggio è stato creato un luogo magico dove i desideri diventano realtà. Il che, a onor del vero, è anche l’essenza stessa della Disney.

Perché, quando si parla di “Disney”, non si fa riferimento soltanto gli Animation Studio, ma al sogno, alla libertà, alla capacità di immaginare, alla gioia e all’accettazione di ogni essere vivente. E questo è stato l’obbiettivo dei registi di Wish: creare un regno incantato “where the wishes come true”, in modo tale che tutti vogliano andarci.

Il 62° classico è stato creato appositamente in onore al 100° anniversario della casa cinematografica. Difatti, come hanno spiegato i registi, si è trattato di un progetto in cui hanno unito i vecchi metodi (il disegno a mano, l’utilizzo degli acquerelli, i diversi stili) con le nuove tecnologie.

Non è un caso, dunque, che gli spettatori notino molte citazioni e riferimenti agli altri classici, appositamente inseriti per rendere omaggio a una delle più grandi major cinematografiche attualmente esistenti.

Cose da doppiatori

Dopo quest’introduzione fatta da registi e produttori, sono arrivate domande anche per doppiatori italiani. Che hanno risposto partendo da ciò che li ha sicuramente legati: la prima esperienza nel lavoro di doppiaggio. Sia per Amadeus, per Gaia che per Michele Riondino, infatti, si è trattata di un’esperienza sicuramente divertente e stimolante, ma anche estremamente complicata.

Non è come doppiare se stessi o un altro attore. Doppiare un personaggio di finzione è divertente perché è stimolante ripetere, lavorare ed immaginare le intenzioni dei personaggi dalle espressioni, dai movimenti della bocca e dagli atteggiamenti”.

Michele Riondino

I tre artisti hanno voluto sottolineare la loro riconoscenza a Massimiliano Manfredi, che è stato fondamentale nell’indirizzarli verso un lavoro più completo e ben fatto.

“L’aver lavorato in tv e in radio mi ha agevolato nel poter giocare un po’ con la voce. È stato complicato da un punto di vista tecnico, perché non avevo mai doppiato nessuno e dovevo in qualche modo mimare Valentino, enfatizzare i suoi movimenti, avere un’espressione che mi permettesse di parlare come il personaggio, con un tono di voce che era basato su ciò che stava dicendo“.

Amadeus

Sebbene, dunque, non abbiano registrato insieme in studio a causa dei rispettivi impegni di carriera, i tre doppiatori non si sono fatti spaventare. Hanno raccontato, infatti, che, man mano che le registrazioni procedevano, riascoltavano le parti doppiate e, in questo modo, si sono in un certo senso aiutati a vicenda.

E alla domanda: “Cosa significa la parola sogno?”, i tre hanno risposto così:

“Riuscire in quello in cui si crede, perché è una fede intangibile, ma che puoi creare. La sensazione di crederci, la scintilla che crea la magia. Ma è anche tanto coraggio, tanta perseveranza, tanta voglia di creare attorno a sé la realtà che si sogna.”

Gaia

Michele invece è un uomo un po’ più pratico:

”Io credo nei sogni, però credo anche fortemente che sia il motore che genera l’azione, il movimento, che ti porta a raggiungerlo. Sognare per restare fermi, in attesa, questo non credo sia utile. Mi piace l’idea di avere dei desideri che possano permettermi di andare sempre più avanti, nel tentativo di raggiungerli. Che poi non è neanche scontato”.

“L’idea dell’utopia mi piace molto, perché è necessaria per poter andare avanti”.

Michele Riondino

È Amadeus ad unire le due versioni dei suoi colleghi:

“Ognuno di noi deve avere dei sogni, soprattutto i bambini. E bisogna sognare in grande, ma perché si realizzi si deve lottare, c’è lo dice Asha. Più lotti e più possibilità di realizzare il sogno avrai”.

Amadeus

Quali sono i punti di riferimento di “Wish”?

Sono sicuramente molte le tematiche trattate in Wish, ma è giusto che ogni persona si faccia la propria idea. Questo film è stato iniziato 5 anni fa, e sicuramente uno dei punti su cui si sono concentrati di più i registi è stato utilizzare come archetipo la fiaba classica, lineare, il bene contro il male, in modo tale da ispirare il pubblico ad agire per rendere i suoi desideri realtà, e, soprattutto, per urlarli ad alta voce.

Qui troviamo dunque un enorme paradosso, perché per scaramanzia non si dovrebbero dire i propri sogni per far sì che si realizzino. L’obbiettivo del film è invece l’esatto opposto, e quale metodo migliore se non annunciare i propri desideri cantando!

La musica, difatti, è un altro elemento che è stato discusso in conferenza. È il mezzo attraverso il quale si riescono a trasmettere le emozioni al 100%.
È terapeutica, libera e si lega, dunque, perfettamente alla funzione del Cinema.

In chi rivedete Il Magnifico?

Ogni “Magnifico” è soggettivo e – com’è stato ribadito dagli stessi artisti – ce ne sono così tanti che non si possono elencare.

“Purtroppo i “Magnifico” esistono. Tutti gli elementi di questo film esistono nella realtà, sia il cattivo, sia i buoni. Speriamo che la realtà vada come la fine del film”.

Amadeus

Fortunatamente però esistono anche tante persone come Asha, un personaggio che, nonostante prenda ispirazione da tutte le principesse Disney, si contraddistingue per il suo ottimo senso dell’umorismo e la sua attitudine positiva.
Non ha paura di essere se stessa, e dice sempre quello che pensa.

Qual è il vostro più grande desiderio con l’uscita del film?

Uno dei desideri che hanno espresso gli ospiti al pubblico è incoraggiare le persone a lasciare tutte le preoccupazioni del mondo esterno al di fuori della propria vita e, almeno per qualche ora, godersi a pieno le vacanze natalizie!

Piccolo spoiler!

È stato infine chiesto a Chris Buck e a Peter Del Vecho qualche informazione su Frozen 3 e 4. I diretti interessati hanno finalmente confermato che i due film sono già in processo di sviluppo, ma hanno voluto avvertire i presenti di non credere a niente di quello che si legge su Internet.

Il progetto è ancora estremamente segreto.

a cura di
Marianna Conforti

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Marianna Conforti

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