Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente: la recensione del film in anteprima!

Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente: la recensione del film in anteprima!
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Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente, il nuovo prequel della celebre trilogia, sarà disponibile al Cinema a partire da oggi 15 novembre. Un film avvincente, in grado di stravolgere il pubblico, dove assisteremo alle vicende di un giovane Coriolanus Snow che, intento a terminare gli studi in Accademia, si prepara a svolgere il suo ultimo compito: fare da mentore a Lucy Gray.

Hunger Games – La ballata dell’’usignolo e del serpente (Hunger Games – Ballad of Songbirds and Snakes), film del regista Francis Lawrence, sarà disponibile in tutte le sale italiane a partire da oggi 15 novembre 2023.

Il prequel si ispira fedelmente all’omonimo romanzo di Suzanne Collins, tant’è vero che le numerose preoccupazioni dei fans riguardo riuscita del film (dovute sia all’adattamento del libro, sia alla portata assunta dalla trilogia precedente) si dissolveranno presto dinnanzi all’egregia trasposizione cinematografica creata, ancora una volta, da Francis Lawrence.

La storia è ambientata in un mondo completamente diverso da quello degli altri Hunger Games: se nella trilogia madre, infatti, uno degli obbiettivi principali è quello di esaltare la sfarzosità di Capitol City e la sua capacità di strumentalizzare qualsiasi cosa – anche la vita di 24 giovani tributi dei Distretti!- in Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente è invece tangibile l’odio che gli abitanti dei Distretti e Capitol City provano gli uni verso gli altri, che viene dimostrato in ogni modo possibile.

La trama

Panem, reduce dalla guerra tra Capitol City e i 13 Distretti (diventati 12 alla fine del conflitto) è ancora estremamente scossa. La capitale cerca di riacquistare il tenore di vita che ha sempre sostenuto, mentre i Distretti, sconfitti, vengono piegati ad uno status di semi-schiavitù. Le persone muoiono di fame, sono obbligate al lavoro e a rispettare rigidi regolamenti, “vivendo” controllati dall’occhio vigile dell’armata dei pacificatori, forza militare e di polizia del governo.

Il giovane Coriolanus Snow, una delle promesse di Capitol City, deve svolgere il suo ultimo compito prima di poter iniziare la sua promettente carriera: il mentore di uno dei tributi per i decimi Hunger Games! Ed è così che incontra la nostra co-protagonista Lucy Gray Baird, del distretto 12. Insieme, cercheranno di attuare la strategia migliore per poter vincere i giochi, sfruttando a pieno le qualità di entrambi.

Riuscirà Lucy Gray ad incantare gli spettatori, in modo tale da ricevere donazioni, ed avere dunque più possibilità di tornare a casa viva? E Coriolanus sarà in grado di conquistare la fiducia del suo tributo e trovare una strategia vincente, riscattando così la sua famiglia?

Ovviamente non sarò io di certo a rispondere a queste domande. Lo scoprirete solo vivendo e, naturalmente, andando al cinema dal 15 novembre 2023!

Il cast

Se si potesse dare un voto al casting, sarebbe sicuramente un bel 10!
Troviamo, infatti, molti volti noti al mondo del Cinema, dei quali è già riconosciuto il grande talento. Tuttavia, anche le nuove leve non sono da meno. Il protagonista Coriolanus Snow è interpretato dal giovane Tom Blyth, un attore britannico che, dopo una serie di corti metraggi, è tornato sugli schermi nel 2018.

Rachel Zegler recita nei panni della dolce Lucy Gray Baird, il tributo del Distretto 12, mentre Hunter Schafer interpreta il ruolo di Tigris Snow, cugina di Coriolanus, e Sejanus Plinth, il migliore amico del giovane Snow, è rappresentato da Josh Andrés Rivera.

Troviamo poi l’eccezionale Peter Dinklage nel ruolo del Decano Casca Highbottom, inventore degli Hunger Games e spietato preside dell’Accademia. Viola Davis svolge un eccellente lavoro nei panni di Dr. Volumnia Gaul, la capostratega dei giochi. Un altro personaggio sicuramente fondamentale nel film è Lucretius “Lucky” Flickerman, il presentatore degli Hunger Games, interpretato da Jason Schwartzman.

Aspettative e preoccupazioni

Nutrivamo tutti grandi aspettative per realizzazione di questo film, ma, ovviamente, anche tante preoccupazioni.

“Le scene cantate non saranno un po’ too much?”
Tom Blyth riuscirà ad interpretare uno dei personaggi più complicati degli Hunger Games?”
“Questo film sarà all’altezza della famosa trilogia?”

Per quanto mi riguarda, le parti del film in cui Lucy Gray (Rachel Zegler) canta sono di una potenza straordinaria. La protagonista riesce ad ammaliare il pubblico, travolgendolo con emozioni che sente la necessità di trasmettere. Viene descritta da tutti come un usignolo, in grado di incantare pure i serpenti. Utilizza la sua voce come uno strumento non solo per esprimere le sue emozioni (come ogni artista), ma la sfrutta fino a farla diventare, in un certo senso, un’arma all’interno dei giochi.

Per tutti coloro che non sono amanti dei musical e potrebbero essere scettici all’idea che la protagonista canti più di una volta, posso solo dire che tutto ciò non è necessario. Ogni scena cantata ha un suo perché, uno scopo.
Bisogna solo interpretarlo.

Tom Blyth ha ricevuto molti apprezzamenti per la messa in scena del suo personaggio, Coriolanus Snow. Sicuramente avere un personaggio che il pubblico già conosce – siccome si tratta di colui che diventerà poi il tirannico presidente di Panem, interpretato da niente di meno che Donald Sutherland – non deve essere stato facile.

“Si trattava di trovare il modo di coinvolgere il pubblico, di fargli fare il tifo per un personaggio che nelle storie originali è davvero terribile. […]

L’altra parte difficile è che, poiché sta per diventare cattivo, vuoi assicurarti che anche se le persone fanno il tifo per lui, si stiano seminando tutti gli elementi dell’ambizione, della fame di potere, dell’avidità e dell’oscurità che lo rappresenteranno dopo, in modo che quando diventa cattivo possa risultare credibile”.

Francis Lawrence

Forse nel film l’evoluzione di Coriolanus è resa un po’ troppo frettolosamente, ma Tom Blyth, tramite le sue ottime capacità teatrali, riesce a far captare al pubblico i momenti fulcro della sua trasformazione.

“Un teenager nato privilegiato ma alla ricerca di qualcosa di più… è amichevole. È affascinante. E, almeno per il momento, è un eroe”.

Francis Lawrence

I parallelismi

Vi sono anche vari riferimenti alla trilogia Hunger Games, che elogiano la sua grandezza, rendendole onore, soddisfando i cuori dei fan più nostalgici. Un esempio è sicuramente l’inchino di Lucy Gray al momento della mietitura, gesto che viene eseguito anche da Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) nel primo film, al momento della votazione finale per giudicare il livello del tributo, prima dell’inizio dei giochi.

“È stato qualcosa che ho inventato quel giorno e l’ho fatto fare a Rachel, perché siamo costantemente alla ricerca, nella realizzazione di questo progetto, di piccole easter egg che entusiasmano i fan. Ho pensato che fosse fantastico. Facendolo allora, Katniss avrebbe potuto avvertire le generazioni successive di questo atto ribelle e irriverente da parte di questa donna che era una cantante e ha fatto questa sorta di inchino alla mietitura. Questo dà un significato diverso al gesto di Katniss e penso che sia un elemento davvero divertente del film”.

Francis Lawrence

Gli stessi personaggi delle due protagoniste sono legati tra loro da caratteristiche, alcune molto simili, altre completamente opposte.

“Credo che Lucy Gray sia un’adolescente devastata dalla guerra alla quale è stato strappato via tutto ciò che conosceva, eppure continua a fare del suo meglio.

Quindi era molto simile a Katniss da quel punto di vista, ma la sua dinamica è molto diversa per via dell’essere posta in un’arena di fronte a un gruppo di persone e dover fare in modo che il mondo faccia il tifo per lei. Si rivela molto brava in questo. È molto persuasiva nelle sue performance e molto brava a portare il pubblico dalla sua parte.

Quindi è stato molto divertente interpretarla. Ma credo che ci siano elementi di Katniss in lei, e questo rende ancora più divertente tornare a guardare la trilogia originale e vedere come Snow rimanga persequitato da Lucy Gray anche nella sua vita successiva, perché rivede echi di lei in Katniss Everdeen”.

Rachel Zegler

Se Katniss è una guerriera che cerca di fare di tutto per piacere alle persone per riuscire a vincere i giochi, Lucy Gray è l’esatto opposto. È abituata ad avere i riflettori puntati su di lei, e si trova perfettamente a suo agio. In altre parole, lei è un’artista che, dal momento in cui entra nell’arena, deve fare il possibile per trasformarsi in una combattente.

“Katniss era un’introversa e una sopravvissuta. Era piuttosto tranquilla e stoica, si potrebbe quasi dire che fosse asessuata. Lucy Gray è l’opposto. Mostra la sua sessualità apertamente ed è davvero una performer. Ama avere una folla davanti a sé. Sa come gestire i suoi spettatori e manipolarli”.

Francis Lawrence

Un prequel consigliato?

Assolutamente sì! Le capacità eccezionali degli attori presenti nel cast permettono di far immedesimare il pubblico nei personaggi. Ovviamente, un elogio deve essere fatto anche alla sceneggiatura e al sonoro, senza i quali molte delle scene del film non sarebbero state così efficaci e d’impatto.

Si tratta di un film che, pur essendo considerato di genere distopico, d’avventura e di azione, non è così lontano dalla nostra realtà. D’altronde, non dimentichiamoci che si tratta sempre di un governo tiranno che cerca di reprimere con la forza i più deboli, i quali sono costretti a subire umiliazioni, punizioni e molto altro per riuscire a sopravvivere.

Uno stile di vita che, purtroppo, non tutti sono abbastanza fortunati da poter considerare solo una “visione immaginaria e distopica di un mondo che risiede esclusivamente nei libri o nei film”.

a cura di
Marianna Conforti

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Marianna Conforti

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