Il nuovo album di Gintsugi: The Elephant in the Room

Il nuovo album di Gintsugi: The Elephant in the Room
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“Nato dalla desolazione e da una grande solitudine”: il nuovo album dell’artista italo-francese Gintsugi non parte proprio da presupposti ricchi di buon umore.

Eppure si sa che le opere migliori nascono a volte dalle situazioni peggiori: ed è questo sicuramente il caso, visto che Luna Paese (questo il vero nome dell’artista) confeziona un disco intelligente, vario, coraggioso, intitolato “The Elephant in the Room”.

Le tracce

I brani del disco sono nove, quasi tutti cantati in inglese, fatta eccezione per Mon Coeur, che apre il lavoro e che porta con sé molti degli istinti e dei sentimenti di solitudine evocati nella citazione che abbiamo riportato sopra.

Ma già nella prima traccia si intuisce la capacità di mutare forma e la mercurialità del progetto, capace di guizzare da una parte all’altra e di risultare imprendibile. Molto più rettilineo il percorso di Hex, che sembra rifarsi a un certo cantautorato femminile anglosassone, classico ma ben dotato di carattere.

Questo è uno dei brani già presentati come singoli nel corso degli ultimi mesi, seguito dalla doppietta Karma Water/Water Came, la prima introduzione con coro e pianoforte, la seconda giocata su un loop di voci che si intrecciano e si sovrappongono.

Sapiente utilizzo della voce, anzi delle voci, anche nella molto malinconica To Grace, in cui al pianoforte si accompagnano gli archi. Il ritmo della canzone si fa più serrato e si emerge dalle oscurità. Una ballad profonda e particolarmente intensa come Complete regala suggestioni e un velo di tristezza.

Tocca poi alla cover di Lilac Wine, resa famosa dalla straordinaria interpretazione di Jeff Buckley: la sfida è ardua, ma Gintsugi riesce a fornire una versione personale e molto vibrante. In duetto con Are You Real?, ecco poi la martellante Outside, prima molto incisiva, poi in grado di seguire qualche declivio sonoro più inclinato, sempre bilanciando con cautela tutti gli elementi.

L’ossessività della canzone che dà il titolo all’album, The Elephant in the Room, chiudono il disco con ulteriori accenti appassionati.

La conquista e la sorpresa

Si gioca sul filo dei dettagli un album che si merita molti aggettivi positivi, sia per la disinvoltura dimostrata, sia per la sostanza di canzoni ben scritte e ottimamente eseguite.

Un progetto, quello di Gintsugi, che conquista e spesso sorprende, e in cui il molto abusato attributo “internazionale” sta invece a pennello, non soltanto per la lingua o per la residenza dell’artista, ma anche per le aspirazioni e le qualità del lavoro.

a cura di
Staff

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