Tim Burton in mostra al Museo Nazionale del Cinema di Torino

Tim Burton in mostra al Museo Nazionale del Cinema di Torino
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Tim Burton arriva a Torino, ed è subito delirio! Il regista è stato accolto al Museo del Cinema di Torino per presentare “Il Mondo di Tim Burton”, la nuova mostra a lui dedicata che lascia letteramente a bocca aperta!

L’11 Ottobre si è tenuta l’inaugurazione di Il Mondo di Tim Burton, una mostra dedicata al famoso regista allestita alla Mole Antonelliana dal Museo Nazionale del Cinema di Torino.

Per l’occasione, l’ecclettico regista americano ha trascorso tre giornate nel capoluogo piemontese regalando vari momenti di incontri e scambi con la stampa e i fan.

Nella giornata di lunedi 9 ottobre ha visionato personalmente la mostra con il suo team ed apportato qualche modifica, dichiarando:

Quando il Museo del Cinema di Torino mi ha contattato per la mostra ho capito che era lo spazio perfetto. La Mole è iconica ed una fonte d’ispirazione. Spero che pensiate lo stesso di questa mostra.

E ancora:

“E’ davvero incredibile! Un allestimento che non avevo mai visto nelle precedenti esposizioni. Mi piace com’è stato presentato, è quasi come entrare in un parco divertimenti. Mi piace l’essenza dell’esibizione.”

La conferenza

Martedi 10 ottobre si è invece tenuta la conferenza stampa nell’Aula del Tempio del Museo, durante la quale Burton ha raccontato numerosi aneddoti e parlato dei suoi gusti personali cinematografici. Ha inoltre risposto alle domande del Direttore Domenico De Gaetano, come quella relativa ad un possibile pericolo incombente sulle sorti del Cinema.

“Il politically correct.
Orribile, massacra la fantasia e spinge l’arte in un recinto.
Non è forse la più grande contraddizione di tutti i tempi rinchiudere la cosa più libera che esiste? Io sono sempre stato politically incorrect e non posso cambiare certo oggi. Spero si arrivi a trovare un certo equilibrio.”

Burton ha anche ribadito quanto si senta fortunato per il successo avuto in questi anni.

“Sono sempre stato fortunato ad avere successo immediato, ti dà la possibilità di continuare, ma ho continuato a tenere con me la sensazione di essere un po’ un reietto, è una sensazione che non ti abbandona mai.”

E ci da anche dei consigli:

“Ho iniziato a disegnare da bambino .
Cresci e pensi di non saper più disegnare, ma io ho continuato. Non sono bravissimo a disegnare, ma ho deciso che non me ne importava. Mi permetteva di tirare fuori le mie idee ed esplorare il mio subconscio. Non ho mai ascoltato le critiche negative.
Non preoccupatevi di quello che dice la gente, se vi piace, continuate a disegnare.”

Il Premio Stella e la masterclass

In serata il regista ha poi ricevuto il Premio Stella della Mole, come riconoscimento per il suo contributo visionario ed innovativo con il suo stile inimitabile alla Storia del Cinema e per essere riuscito ad unire varie generazioni di spettatori con i suoi film.

L’11 ottobre è stata, invece, la giornata dedicata ai fan: centinaia di persone provenienti da tutta Italia, tra grandi e piccini.
Si è infatti tenuto un “violet carpet, dove il regista si è fermato per un’ora a firmare autografi e a regalare qualche selfie prima di tenere la masterclass (inizialmente programmata alla Mole ma poi spostata al Cinema Massimo a causa dell’enorme richiesta).

E proprio al Cinema Massimo si terrà una retrospettiva completa in ordine cronologico dei suoi lungometraggi, che inizierà con BeetleJuice e sarà suddivisa tra novembre 2023 e febbraio 2024.

“Quando il direttore De Gaetano mi ha chiesto di scegliere un film da proiettare qui a Torino, ho scelto “Beetlejuice”.
Perché? Beh, per rinfrescare la memoria in vista del sequel! Io incluso, riguardando l’originale, trovo di continuo idee e direzioni per il secondo film.”

La mostra

Il Mondo di Tim Burton è la mostra dedicata al regista. Ideata e co-curata da Jenny He in collaborazione con Tim Burton e adattata da Domenico De Gaetano per il Museo Nazionale del Cinema, sarà visitabile fino al 7 aprile 2024.

Per questa occasione è stato sfruttato ogni centimetro del Museo, partendo dall’ingresso in cui troviamo delle enormi fauci aperte che ci introducono in questo fantastico mondo.

Lo spettatore è subito catapultato nella sala centrale, l’Aula Del Tempio, dove un lungo pannello ospita cinque dei suoi disegni iconoclastici. Mentre, sui pannelli attorno all’ascensore panoramico, si possono trovare una serie di bozzetti e caricature realizzati su tovagliolini di carta di ristoranti ed alberghi in giro per il mondo, che ci indicano quanto Tim Burton sia creativo ed ispirato.

Foto da Ufficio Stampa

Nella Chapelle del Caffè Torino si trovano alcune pubblicazioni esclusive commissionate da Burton per celebrare la conclusione di diversi film: stampe in edizione limitata, distribuite solo ai membri del cast e della troupe coinvolti nella produzione.

Vi è anche una proiezione che presenta una selezione di pagine estratte dall’edizione digitali di questi album: un’opportunità per scoprire il dietro le quinte dei momenti più intimi dei famosi film di Burton. Il tutto sovrastato da schermi su cui scorrono immagini di film ed una grossa scritta al neon blu con il nome della mostra.

Il Mondo di Tim Burton è diviso in nove sezioni, in cui troviamo oltre 550 opere d’arte originali, dagli esordi fino ai progetti più recenti, passando per schizzi, dipinti, disegni, fotografie, concept art, storyboard, costumi, opere in movimento, maquette, pupazzi e installazioni scultoree a grandezza naturale.

All’inizio della rampa elicoidale, nell’Aula del Tempio, è presente invece la ricostruzione del suo studio, con una scrivania colma di fogli, bozzetti e pupazzetti e personaggi in divenire.

Da qui iniziano sei sezioni, ognuna caratterizzata da un fondale di colore diverso, ricche di oggetti, opere d’arte e disegni che permettono al visitatore di immergersi letteralmente nel mondo di Burton.

Troviamo poi le POLAROID, stampe di grandi dimensioni realizzate tra il 1992 e il 1999 con una rara macchina fotografica istantanea Polaroid 20×24.
Questi scatti rappresentano personaggi dei suoi film, come i pupazzi provenienti dal set di Nightmare Before Christmas. Ma troviamo anche una serie realizzata nelle location desertiche di Mars Attacks! e la serie Blue Girl – con immagini di parti del corpo smembrate – si ispira al tema del grottesco comico e presenta il motivo dello ‘stitching’ (i corpi cuciti ricorrenti nell’opera di Burton).

Foto di Emanuela Giurano
INFLUENZE, OPERE FIGURATIVE e PERSONAGGI DEI FILM

C’è poi la sezione delle INFLUENZE, con i disegni degli esordi che ricordano fumettisti e illustratori classici (come Edward Gorey, Charles Addams, Don Martin e Dr. Seuss) e gli appunti e gli schizzi del periodo degli studi di CalArts.

Tutte opere rivelano le influenze cinematografiche: i film giapponesi di mostri, il cinema espressionista, gli horror degli Universal Studios, i maestri dell’animazione stop-motion George Méliès e Ray Harryhausen ed il maestro della suspense Vincent Price (a cui Burton si ispira per il suo primo corto di animazione).

Salendo ancora la rampa, arriviamo ad OPERE FIGURATIVE – Uomini, donne o creature?, dove la realtà è rappresentata così come viene percepita personalmente da Tim Burton: una distorsione della figura umana. Con caricature di celebrità e di membri della famiglia, ed invenzioni di uomini ed animali che si “miscelano” tra loro creando uno stile inconfondibile.

La quarta sezione è una delle più interessanti, e riguarda tutti i PROGETTI NON REALIZZATI.
Tim Burton ha infatti realizzato molti progetti tutt’ora inediti: alcuni non sono mai andati oltre la fase iniziale dell’ideazione; altri sono stati portati a termine, risultando tuttavia mutati nel risultato finale.
Opere che ci fanno capire quanto il regista possieda una capacità artistica davvero straordinaria.

Ci tocca un po’ il cuore vedere che tutti questi personaggi bellissimi ed interessanti non abbiano ancora preso vita… possiamo solo incrociare le dita e sperare che prima o poi vengano “ripescati”, conclusi e ci diano emozioni!

Foto di Emanuela Giurano

La sezione dei PERSONAGGI DEI FILM presenta l’intera filmografia di Tim Burton (dal primo Pee-wee’s Big Adventure del 1985, al lungometraggio più recente, Dumbo, del 2019) ed i materiali della serie Mercoledì (2022-23), in esclusiva per la mostra alla Mole Antonelliana.
Questi disegni preparatori, i dipinti, le note di sceneggiatura e storyboard hanno costituito le basi per i
personaggi ed i mondi ricorrenti nei suoi famosi film. Le opere svelano gli elementi autoriali presenti
nei suoi blockbuster, nati esclusivamente dalla mente di Burton.

Foto di Emanuela Giurano
Le altre sezioni della Mostra

Troviamo poi CARNEVALESCO, la sezione in cui viene messo in scena il rapporto contraddittorio tra commedia ed horror.
Nell’immaginario di Burton abbiamo lingue che si attorcigliano, bulbi oculari che escono dalle orbite e maschere, accompagnati da un umorismo di giochi di parole.

Una giostra dai colori fluo conclude la parte della mostra sulla rampa, ma non è finita qui…!

Foto di Emanuela Giurano

Tornando al piano accoglienza del Museo, si può infatti accedere alle ultime tre sezioni e ad un “bonus”.

Qui è presente FESTIVITA, dedicata ironicamente alle fughe momentanee dalla monotonia e dalla sensazione di soffocamento che Burton provava a Burbank, il tedioso quartiere di periferia in California in cui è cresciuto.

Ma anche PIRATI, che racchiude il risultato di un progetto durato 40 anni.
Nel 1980 Tim Burton aveva infatti creato un cast di pirati ed una storia che ne descriva le avventure. A distanza di anni è arrivato, dunque, il momento giusto per realizzare sculture in scala reale, presso gli studi di El Volador a Città del Messico. Questi pirati – con le braccia esagerate e proporzioni che sfidano la gravità – sono oggi un perfetto esempio di personaggi burtoniani che prendono vita.

La sezione forse più “sentita” da Tim Burton è I REIETTI INCOMPRESI.
Il “reietto incompreso” è il tema più importante dell’arte e dei film del regista, incarnato da
personaggi iconici come la Sposa Cadavere, Edward Mani di Forbici, Jack Skeletron di Nightmare
Before Christmas
e Sparky di Frankenweenie.
“Mostri” dotati di buone intenzioni, spesso in contrasto con la società e lo status quo.

Una prima rappresentazione di questo archetipo è Vincent, il protagonista del cortometraggio animato in stop-motion del 1982, uno dei progetti di esordio professionale di Burton.

Foto di Emanuela Giurano
La sezione BONUS

Così come la mostra inizia varcando un portale, ugualmente finisce: attraversando un tendone recante in cima la scritta The End, che ci ricorda quella dei cartoni dei Looney Tunes.

Come accennato, c’è però una sezione “bonus”.

L’omaggio a Tim Burton prosegue, infatti, anche all’esterno del Museo.
Sulla cancellata trovano posto le riproduzioni in grande formato della serie dei Numeri, mentre
nel giardino troneggiano due sculture (il cervo ed il drago) ispirate al film Edward Mani di Forbice.
Lo scalone aulico ospita invece il personaggio Balloon Boy.

Foto da Ufficio Stampa
Una mostra imperdibile!

Per tutti i fan di questo regista geniale, la mostra di Torino è sicuramente imperdibile.
Tuttavia, ritengo che meriti di essere vista anche da chi desideri conoscere qualcosa di più su questo artista, ammirare le sue creazioni e lasciarsi trasportare in mondi lontani, dark o coloratissimi, spaventosi e strambi.
Per i bambini di ieri, di oggi e di domani.


a cura e foto di
Emanuela Giurano

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Emanuela Giurano

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