“La canzone dell’eterno rimpianto”, la tragica vita di una ragazza di Shanghai raccontata da Wang Anyi

“La canzone dell’eterno rimpianto”, la tragica vita di una ragazza di Shanghai raccontata da Wang Anyi
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Vincitrice del premio letterario Mao Dun nel 2000, La canzone dell’eterno rimpianto è l’opera più rinomata della scrittrice contemporanea cinese Wang Anyi. Tradotto anche in lingua inglese e francese, il romanzo celebra gli sfarzi della Shanghai cosmopolita dei primi del Novecento attraverso gli occhi di una giovane perennemente considerata affascinante

Appassionante e profonda La canzone dell’eterno rimpianto è ambientata nella cosmopolita città di Shanghai nel periodo storico compreso tra il 1945 e i primi anni Novanta. Un lungo romanzo che tratta di uno dei temi più cari della tradizione cinese: bellezza esteriore e tragedia. Lo stesso titolo La canzone dell’eterno rimpianto è un chiaro riferimento al poema narrativo Chang Hen Ge scritto nell’807 d.c. per onorare la tragica storia d’amore tra un imperatore della dinastia imperiale Tang e una concubina, la cui bellezza genuina ricorda quella della protagonista.

Una bellezza, quella della protagonista, che unita ad un carattere poco risoluto sono motivo di innumerevoli sventure e rimpianti, tutti elaborati dall’autrice attraverso alcuni oggetti simbolo ricchi di profondo valore personale. La corposità dell’opera rivela al lettore l’anima della splendente Shanghai della metà del Novecento mediante pagine e pagine di descrizioni dettagliate affiancate dalla meticolosa ricostruzione dei sentimenti e delle sensazioni dell’eterna giovane protagonista.

“I vicoli di Shanghai si dividono in vari tipi e stili, alternano le loro fogge, non ce ne sono di uguali. Per quanto multiformi, però, restano sempre fedeli ad un modello, se l’aspetto cambia lo spirito non muta, a qualunque genere appartengano raccontano sempre la medesima storia: mille persone dai mille volti unite da un solo cuore”.

La tipica ragazza di Shanghai

Abitante della vivace Shanghai del secondo dopoguerra, la sedicenne Wang Qiyao decide di sfruttare la sua innata bellezza reale per partecipare ad un concorso di bellezza ed entrare nella cerchia della classe più elitaria della città. Seppur non riesca a vincere, ottiene comunque una certa fama grazie alla sua bellezza semplice, poco appariscente ma elegante che incarna lo spirito intraprendente di Shanghai. La sua essenza fresca e la sua grazia vengono esaltate dall’aiuto di un semplice fotografo di una rivista che si innamora di lei ma non ricambiato.

Decide di trascorrere la sua giovinezza intraprendendo una vita mondana diventando la mantenuta di un funzionario del Guomindang (Partito nazionalista cinese) che in cambio di diventare sua concubina le offre la possibilità di vivere in uno sfarzoso condominio occupato da altre giovani donne. Wang Qiyao passa le sue giornate in vestaglia ad ascoltare arie classiche incurante del passaggio cruciale storico e culturale da una Cina nazionalista ad una comunista. Anche dopo la morte del suo protettore, la giovane continua a vivere nell’ombra dei grandi eventi politici accaduti, costruendosi intorno a sé una cerchia di amici potenti e mantenendosi come infermiera.

Da una relazione fugace nasce una figlia anche lei immersa nei piccoli piaceri della città cinese più occidentale e aperta dell’epoca. Gli anni bui della Rivoluzione Culturale scorrono rapidamente fino ad arrivare alle nuove politiche di apertura di Deng Xiaoping che ripristinano lo splendore della vecchia metropoli. Eppure, proprio quando la vita della protagonista tende a ritornare agli arbori di un tempo, i cambiamenti devastanti della società cinese si ripercuotono su di lei lasciandola sola ad un destino drammatico.

fonte: Getty Images
La città di Shanghai come co-protagonista del romanzo

Assieme a Qiyao, la città di Shanghai è facilmente considerabile come la seconda protagonista dell’opera. Il racconto, infatti, si apre con ricche descrizioni dei vicoli, dei profumi e dei colori della città cosmopolita. La stessa autrice ha scelto Shanghai come ambientazione per l’opera proprio per via della sua opulenza e complessità che va a risaltare lo spirito dalle mille sfaccettature di Qiyao. Una città dove la tradizione si mescola con la modernità rarefatta ostentata dal nazionalismo cinese del tempo, e che racchiude in sé tutti i segreti e le ambizioni della sedicenne.

A Shanghai la protagonista custodisce una scatola di legno dove al suo interno si trovano oggetti a lei cari. Ad esempio, il vestito della sua audizione al concorso di bellezza che lei rispolvera e commemora come se fosse ancora parte della sua quotidianità. Per la giovane, nulla muta a Shanghai, neanche la vittoria del Partito Comunista o l’apertura della Cina al mondo sembrano modificare lo stile di vita da piccolo borghese della città, tant’è che Qiyao si accorge marginalmente dei mutamenti radicali della Cina in quegli’ anni e non lascia che questi si ripercuotano sulla sua quotidianità. Shanghai diventa l’emblema dell’eterna giovinezza di Qiyao, una donna adulta ma mai matura che cade e rifiorisce senza mai cambiare radicalmente.

“Niente era cambiato, come se fosse stato nascosto in una capsula del tempo”

Il sottile confine tra il passato e il presente

Con La canzone dell’eterno rimpianto, la scrittrice Wang Anyi ambisce ad intrecciare il conflitto interno e le pressioni esteriori sociali sviscerando la storia della vita di una giovane donna immersa nell’atmosfera occidentalizzata della Shanghai del Novecento. La cura maniacale per il dettaglio nella descrizione della città si arricchisce delle percezioni e sensazioni della protagonista, che non rifiuta apertamente di adeguarsi agli stravolgimenti di usi e costumi né durante il periodo maoista né negli anni Novanta, ma che appena ne ha la possibilità sceglie di rifugiarsi nei suoi ricordi.

Il passato viene conservato gelosamente, mentre la memoria lascia spazio ad un presente di rimpianto. In età matura, infatti, la protagonista assume più consapevolezza di sé e cambia prospettiva sul suo modo in cui ha vissuto da sempre la sua vita: da persona distaccata e incapace di provare vero affetto. Lo scorrere del tempo lascia un vuoto nella mente della giovane che arriva a chiedersi come sarebbe cambiata la sua vita se solo avesse avuto più coraggio e forza di volontà.

In quest’opera così corposa ed espositiva, Wang Anyi regala al lettore un esempio di vita caratteristico della Shanghai del 1945 che non deve essere seguito. Non bastano, infatti, la regalità della città in cui vive e la sua bellezza fisica per essere felice, Qiyao è condannata ad una vita di rimorso o semplicemente ad un sopravvivere senza spirito.

a cura di
Elisa Manzini

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