In arrivo ai Musei Reali “Africa. Le collezioni dimenticate”
Da ottobre una nuova collezione sarà disponibile ai Musei Reali di Torino
Con l’arrivo dell’autunno si prospetta una novità ai Musei Reali, Africa. Le collezioni dimenticate sarà fruibile per i visitatori dal 27 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024.
Il repertorio dei Musei Reali
I Musei Reali, un ampio complesso museale situato a Torino, sono noti per disporre di una vasta gamma di opere d’arte: spaziando tra dipinti, disegni e manufatti archeologici le raccolte comprendono oltre 8000 beni, offrendo ai visitatori un repertorio artistico variegato.
Per gli amanti delle imprese belliche, è possible osservare anche armi e armature.
Foto dell ‘Armeria Reale
Il complesso museale dei musei reali nacque nel 2014, con il nome di Polo Reale. Inizialmente comprendeva il Palazzo Reale, L’Armeria Reale, il Museo di Antichità e I Giardini Reali ma, dal 2014 ne fanno parte anche la Cappella della Sindone e il piano terra di Palazzo Chiablese. Ad il complesso dei musei reali copre una superficie totale di 50000 metri quadrati.
Africa Le collezioni dimenticate
Un centinaio di opere sono state recentemente catalogate e restaurate, in vista dell’esposizione prevista per il 27 ottobre. Per la realizzazione del progetto è stato necessario consultare esperti di storia africana e delle comunità d’origine dei reperti. Da sottolineare è la collaborazione con Bekele Mekonnen Nigussu, docente all’università di Addis Abeba, in Etiopia, e artista.
Il percorso si ramifica in cinque sezioni, associando a ogni porzione dell’esposizione una delle personalità torinesi presenti in Africa nella seconda metà dell’Ottocento
La collezione vanta di oltre 150 oggetti, tra cui statue, utensili, tamburi, gioielli e amuleti, ma non solo. Anche in questa mostra una parte dell’esposizione sarà dedicata ad oggetti di guerra, come scudi e armi.
Il percorso
La sezione iniziale, Italiani in Africa: esploratori, avventurieri e consoli, è rivolta alle raccolte di Giacomo Antonio Brun Rollet (esploratore delle sorgenti del Nilo, in Sudan) di Vincenzo Filonardi (armatore e console a Zanzibar nel 1882) e di Giuseppe Corona, attivo in Congo.
Protagonista della seconda sezione è l’apporto di ingegneri e tecnici torinesi impegnati nella costruzione di infrastrutture coloniali in Congo, con una selezione di armi, strumenti musicali, tessuti e oggetti artistici e d’uso quotidiano. Quest’ultima intitolata Le vie dello sfruttamento.
La terza sezione, Conquistare la montagna: il Rwenzori, è dedicata alla spedizione del Duca degli Abruzzi e di Vittorio Sella sul massiccio al confine tra l’Uganda e l’attuale Repubblica Democratica del Congo, documentata da una straordinaria serie di immagini fotografiche.
La sezione seguente, Dalla spartizione dell’Africa all’aggressione coloniale è formata da opere provenienti da diverse zone, tra cui quelle etiopiche. Il tema sono principalmente scambi e doni diplomatici.
Il percorso termina con l’installazione dell’artista etiope Bekele Mekonnen, una reinterpretazione contemporanea delle relazioni documentate dalle opere esposte.
a cura di
Eleonora Maria Cavazzana
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