Tash Sultana – Sequoie Music Park, Bologna – 23 luglio 2023

Tash Sultana – Sequoie Music Park, Bologna – 23 luglio 2023
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L’artista polistrumentista Tash Sultana ipnotizza i fan al Sequoie Music Park di Bologna

Tash Sultana (they/them) è una persona non-binary, quindi utilizzerò l’asterisco dove necessario a non specificare il genere

Ferocia australiana

Quando pensi all’australian* Tash Sultana, non puoi far altro che inquadrare l’artista nel miglior contesto tra il genere raggae e l’alternative r&b/soul. Sin da quando aveva 13 anni si racconta essere ispirata dalla cantante Lana del Ray ad entrare in quel mondo musicale che appartiene al suo spirito, come un fiume di energia che scorre incessantemente sin dalla sua giovane scrittura.

Il padre è stato un punto di riferimento che ha cercato di inserirla nella music industry, quella dimensione che Tash ha percorso sempre controcorrente riscattando quell’audace autenticità smarrita neanche dopo il suo periodo più buio.

Tash Sultana si racconta sulla bio di Instagram come “solo una persona che suona degli strumenti” (“just a person who palys instruments”) e per esattezza ben 12, dimostrando di non essere solo una cantautrice ma anche una produttrice con un music store personale sviluppatosi negli anni insieme alla sua carriera.
Il successo di Tash si modella all’interno del soggiorno della sua casa attraverso le sue registrazioni con iphone 4: crea il singolo Jungle che farà parte del suo primo EP Notion.

I suoi due album sono: Flow State (2018) e Terra Firma (2021).

Le onde sonore di un music store

Io ed il mio amico giornalista ci avviciniamo al palco in mezzo al prato del Sequoie Music Park poco prima che inizi il concerto, le sensazioni che si respirano nei primi momenti tra la gente seduta su quel terreno son quelle della calma piatta ed elettrica prima della scossa emotiva finale.

Compare Tash Sultana tra le urla dei fan, circondat* da un personalissimo spazio colmo di strumenti, lampada a forma di un fenicottero stabilmente inserito in un arcobaleno ed un profumo di incenso inebriante.
Quasi come se stesse suonando nella sua stanza, con la stessa veridicità con cui sorride al pubblico, Tash è nella sua comfort zone, ma al tempo stesso è quella di tutti i presenti.

Si percepisce quel “naturale misticismo nell’aria” (“There’s a natural mystic in the air“) come canta in “Mystic” e cerca di “immergersi in quel profondo cielo blu” (“Diving in the deep blue sky“) dell’ormai crepuscolo bolognese come dice in Cigarettes”.

L’atmosfera si intensifica e ad un tratto si smorza con la frase “se avete delle marijuana, con questa canzone questo è il momento giusto” (“if you have marjiuana with this song it’s the perfect time to smoke it, do it”): la canzone è “Coma“, una dolce lettera di un addio sofferto ma consapevole. Tash “gridando invano” (“screaming out in vain“) in “Notion” riesce a far urlare anche chi l’ascolta, un coro istintivo, un ruggito comune liberatorio, purificante.

Infine, in questa esperienza multisensoriale, io e gli altri fan danziamo sulle note di “Jungle”, Tash ci accoglie integralmente nella sua giungla, tanto metaforica e sinestetica da sembrare reale; infatti echeggia:

“Welcome to the Jungle
Are you gonna dance with me?
Welcome to the Jungle
You got to close your eyes to see me”

Partendo dal nulla

Tash Sultana è un artista eclettic*, dal talento sempre in evoluzione come le sua esibizione.
In live ha saputo ricreare ogni canzone dal punto di partenza, dedicandosi incessantemente e con cadenza ad ogni strumento disponibile sulla sua tavola musicale, essendo in grado di cambiarli a piacimento ad intervalli di pochi secondi (dalla chitarra elettrica al flauto oppure sassofono)
Con la loop station ha dipinto i suoi pezzi incanalando ogni singolo suono e regalandone infine un quadro completo e vivace.

Tash è riuscita a costruire da zero ogni nota e ad unire il tutto in una serata difficilmente non emozionabile.

a cura di
Fortunato Neve

Crediti foto copertina: https://it.depositphotos.com/
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Fortunato Neve

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