La rinascita del naturale nell’arte contemporanea
La relazione tra antropizzazione e ambiente naturale non finisce mai di stupire
In un mondo in cui siamo tutti costantemente immersi in ambienti urbani e digitalizzati emerge nell’arte la necessità di un ritorno al paesaggio. Pittura, installazioni, videoart e fotografia, accanto alla land art, hanno recentemente concentrato i propri sforzi sulla tematica del naturale, recuperando fiato per sopravvivere alla realtà odierna. Il rumore è una costanza dell’oggi: bus, treni, spot pubblicitari, traffico e notifiche sugli smartphone. La dinamicità della vita moderna, travolta da capitalismo ed intelligenza artificiale, non lascia spazio al silenzio, al sapore fresco di un pomeriggio d’estate passato in riva al mare o al semplice fruscio dell’erba nei campi. Tutto questo viene ricercato dagli artisti tramiti progetti incentrati sul rapporto tra uomo e natura, relazione molto indagata, ma che non finisce mai di esaurire le sue potenzialità creative.
Da un bisogno di pace nasce l’intenzione di riappropriarsi anche esteticamente dell’essenziale, parlando di un ambiente naturale che percepiamo quasi come estraneo alle nostre vite. Il rapporto con il paesaggio sembra costituire una novità nonostante la sua lunga storia. Se nel Seicento si impose come genere, meritando un posto d’onore accanto alle Vergini con il Bambino, oggi si accosta alle icone contemporanee pretendendo una nuova ritrovata importanza.
Esperienze artistiche da vivere a contatto con la natura
La diffusione di vari progetti di land art non appare quindi casuale. Uno tra i più famosi sul web è Big Bench Community Project, un progetto nato nel 2014 da un’idea del designer statunitense Chris Bangle. Si tratta di un’installazione che si presenta sotto forma di panchina gigante, allestita ormai in varie location naturali in tutta Europa. Tutti luoghi perfetti per godere a pieno del paesaggio. L’idea di Big Bench Community Project nasce da una tenerezza, da un regalo che il suo ideatore desiderava offrire alla moglie, ma che è andato ben oltre conquistando con il suo messaggio il cuore di tanti.
Le panchine differiscono dalle sedie, perché sono fatte per rilassarsi, con le loro dimensioni sono perfette per accogliere uno o più amici. Fermarsi e sedersi su una panchina è un gesto sociale, una piacevole pausa condivisa. Big Bench è un invito a fermarsi, sedersi qualche minuto e ammirare l’orizzonte.
Spostandoci verso un luogo più specifico il rinnovato successo di siti come Arte Sella dimostrano l’esigenza delle persone di riscoprire il paesaggio intorno a loro. Parliamo di uno spazio dedicato alle arti contemporanee che espone in un contesto alternativo a quello della galleria, dove le opere sono allestite direttamente nel paesaggio montano. Si tratta di un processo creativo unico nel suo genere. Nato ormai trent’anni fa, lo spazio espositivo naturale di Arte Sella ha recentemente beneficiato del crescente interesse verso il dialogo tra creatività e mondo naturale. Un lungo cammino che ha visto l’incontro di diverse tecniche artistiche, sensibilità ed ispirazioni tutte accomunate dal desiderio di nutrire l’interesse verso la vita nella sua forma più essenziale.
Arte Sella si sviluppa nel giardino di Villa Strobele in Val di Sella, dalla volontà di coniugare arte contemporanea e habitat naturale, creando una serie di contatti con le istituzioni culturali locali, con la popolazione e con artisti italiani ed internazionali. Il sito è ormai un punto di riferimento per la land art italiana. Un luogo dove l’artista non è protagonista della propria opera, ma accetta e progetta la stessa con la consapevolezza che la natura completerà il suo lavoro.
Il giardino vede la natura come lo scrigno della memoria, come concetto fluido che preserva ed evolve allo stesso tempo. Le opere sono collavate in un hic et nunc e sono progettate privilegiando materiali grezzi ed ecosostenibili, come il legno. Esse escono dal paesaggio cambiando forma per poi tornare alla natura. Visitando il sito è possibile godere contemporaneamente dell’incredibile bellezza della valle trentina e dell’energia vitale delle installazioni artistiche presenti.
Mentre parlando di realtà più giovani il collettivo Fondente, realtà fiorentina fondata da artisti e scrittori, presenta in mostra molti emergenti che ci ricordano il profondo legame tra vita e arte attraverso opere tutte ecosostenibili dall’animo attivista. Un gruppo con lo scopo di disegnare e sviluppare intorno all’arte un modello economico, sociale e culturale sostenibile, circolare, prospero e durevole. Con la sua attività Fondente favorisce artisti emergenti e allo stesso tempo cerca di sensibilizzare sulle tematiche legata all’ambiente, costituendo un’opportunità di ricongiungimento con il naturale.
Le anime creative che nutrono un’iniziativa come Fondente manifestano i bisogni più evidenti della nostra società favorendo un percorso di accompagnamento verso il dato naturale. Tanti volti nuovi del mercato delle arti che vogliono entrare nel sistema sradicandone l’identità univocamente commerciale e espositiva, includendo i fruitori nelle loro riflessioni ecologiste.
L’arte ha sempre avuto il dono di interpretare e palesare i malesseri all’interno della società e di comunicare al meglio le possibili cure. Forse, da questo insieme di iniziative dovremmo apprendere come godere della semplicità riappropriandoci di un’esistenza dalle sembianze semplici. Riscoprire il valore della vita in quanto tale, questo è il messaggio nascosto dietro all’ideazione e creazione di queste opere in aperto dialogo con l’energia naturale.
a cura di
Francesca Calzà
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