Pesci piccoli: recensione della serie dei The Jackal disponibile su Prime Video

Pesci piccoli: recensione della serie dei The Jackal disponibile su Prime Video
Condividi su

“Pesci piccoli” è la nuova serie creata dal gruppo di comici e content creator The Jackal. Prodotta da The Jackal e Mad Entertainment in collaborazione con Prime Video, è una mini-serie di 6 puntate che racconta le disavventure di una piccola web-agency di provincia. Tra gesti di amicizia, flirt tra colleghi e riti di gruppo, è una commedia agrodolce piena di momenti divertenti, una colonna sonora azzeccatissima e camei di personaggi famosi, in pieno stile the Jackal.

Pesci piccoli è uscita in un momento mediatico infelice: tra la nuova serie di Zerocalcare appena uscita su Netflix (che sta già facendo ottimi numeri) e la scomparsa di Silvio Berlusconi, tutti i riflettori sono puntati altrove. Tuttavia, considerando che la serie conta solo 6 episodi, ognuno da meno di 30 minuti, ho potuto investire una mattina per vederla tutta di fila, senza accusare alcun tipo di stanchezza a fronte del minutaggio.

Questo perché Pesci piccoli scorre senza fatica: è una serie fresca e divertente che risulta leggera senza mai essere superficiale, e lascia dentro di sé grande simpatia per i personaggi, e voglia di vedere un eventuale seguito (come dice Fru in post credit, “se ce la fanno fare”, bucando lo schermo con uno dei suoi tipici exploit).

Ammonito!
Pesci piccoli: recensione della serie d’esordio dei The Jackal

I The Jackal non hanno certo bisogno di presentazioni. Nascono infatti già nel 2005 su Youtube Italia come creators di video comici (consiglio di recuperare “30 anni – Il sabato sera, un video del 2016 che divenne uno dei loro più grandi successi e mi fece innamorare di loro).

Ora, la comicità dei The Jackal non piace a tutti: per molte persone il loro mood sopra le righe e a volte esageratamente drammatico risulta indigesto. Sebbene a volte anch’io mi trovi d’accordo con questa linea di pensiero, basta però un tocco della loro spontaneità, o un fulmineo scambio di battute tra Ciro e Fru o un balbettio di Fabio Balsamo per recuperare velocemente i punti perduti (e a dimenticarmi del resto).

La serie, per chi se lo chiedesse, non è una semplice espansione di un video dei The Jackal. È un prodotto autonomo, costruito sui personaggi e ha un ottima (davvero ottima) regia. Ci sono anche dei momenti corali, a volte anche commoventi, per la tenerezza portata a schermo. Ciro, Fru, Fabio e Aurora recitano bene (soprattutto Fabio Balsamo, che a parere di chi scrive nasconde un grande talento drammatico).

Conclusioni

Anche se non ci troviamo di fronte a un capolavoro o a una serie impegnata di stampo autoriale, mi ritengo soddisfatto per quanto il gruppo di creator napoletani ha saputo offrire, e non mi dispiacerebbe per niente vedere un seguito!

P.S. : L’episodio girato come un finto documentario, replicando lo stile di The Office, è puro godimento visivo e citazionistico e da sola rende meritevole “Pesci piccoli” della visione.

Guardatela, non ve ne pentirete. Anche solo per godervi i finti voice-over di Fru che raccontano in modo ironico la vita dei personaggi.

La serie è disponibile su Prime Video dallo scorso 8 giugno.

a cura di
Marco Manto

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE – “After the Bridge”: l’attentato di Londra del 2017 attraverso gli occhi di Valeria Collina, madre di uno dei terroristi
LEGGI ANCHE – “Questo mondo non mi renderà cattivo”: in uscita il 9 giugno su Netflix!
Condividi su

Marco Manto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *