La Storia e Io: “La scelta di Euridice”

La Storia e Io: “La scelta di Euridice”
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La scelta di Euridice è il secondo romanzo di Valentina Zanetti. Edito da Women Plot il libro è disponibile dal primo di giugno, con la bellissima illustrazione di Maria Sole Costanzo in copertina.

Sulla scia della sua prima opera, Tutte le streghe bruciano, la scrittrice rimette al centro della sua storia, ma anche della Storia, le donne. Lo fa in questo caso servendosi del mito di Orfeo, ma dandoci un nuovo punto di vista e restituendo finalmente voce ad Euridice

Prende parte così al filone, sempre più preponderante, della riscrittura di miti e leggende, dettata dal bisogno di rivedere le storie che hanno accompagnato la nostra crescita con uno sguardo diverso e meno condizionato dal punto di vista maschile

Valentina Zanetti
Euridice nel tempo

Tutti ricordiamo infatti il mito di Orfeo, il poeta per eccellenza, figlio della ninfa Calliope e di Apollo. Conosciamo le sue liriche capaci di commuovere fiere, uomini e Dei, il suo dolore struggente per la morte di Euridice che lo porterà ai piedi di Ade e Persefone.

Non sono invece molte le informazioni che abbiamo sulla sua giovane sposa, che nel mito non viene mai interrogata. La sua vita ed il suo destino sono irrimediabilmente alla merce della volontà altrui. E se nel passato veniva dato per certo il suo amore per Orfeo ed il suo desiderio di tornare con lui al calore della vita, nel ‘900 ci si inizia a discostare da questo pensiero.

Rainer Maria Rilke è uno dei primi a darci una nuova versione della ninfa, con il poema Orfeo. Euridice. Hermes. del 1904, non desiderosa di tornare tra le braccia dell’amato, ma oramai dimentica di lui ed appartenente alla morte.

Ma ella andava alla mano di quel dio,

e il passo le inceppavano le lunghe bende funebri, 

incerta, mite e senza impazienza;

chiusa in sé come un grembo che prepari una nascita, 

senza un pensiero all’uomo innanzi a lei,

né alla via che alla vita risaliva.

Chiusa era in sé. E il suo essere morta

la riempiva come una pienezza.

Come d’oscurità e dolcezza un frutto,

era colma della sua grande morte,

così nuova che tutto le era incomprensibile.

La scelta di Euridice

Zanetti si unisce agli autori che hanno cercato di rimediare a questo vuoto letterario, dando forma ad un Euridice sveglia, intelligente e pronta a mettere in dubbio le verità che le vengono presentate, ma comunque figlia dei suoi tempi.

La incontriamo nella prima parte del romanzo alle porte dell’età adulta e del matrimonio. Incapace di rivedersi nella vita che tutti le prospettano: prima figlia accondiscendente, poi moglie e madre silenziosa

Era cresciuta in un mondo, in una famiglia, in cui quasi mai le veniva chiesto di esprimere un’opinione, o era troppo piccola, o erano cose non adatte alle donne.

Non c’è nessuna decisione cosciente e voluta nella sua vita, è una figura che passa dalla mani di suo padre a quelle del marito. Orfeo che sembrava diverso e poi, come tutti gli altri, si dimostra assoggettato alle norme sociali. Che le ha promesso il mondo e poi l’ha circoscritta ad una casa.

Anche la morte datale dal serpente è subita, ma è nell’oltretomba che Euridice si riscopre e capisce di poter scegliere per se stessa. Grazie alle figure pallide che incontra intraprende un percorso introspettivo che la porta ad analizzare ciò che è stato e ciò che ancora potrebbe essere.

E finalmente compie una scelta tutta sua e non muta. Dettata dalla propria volontà e dai propri desideri; rinuncia ad una seconda vita, ma soprattutto rinuncia ad incasellarsi per l’ennesima volta in una volontà che non le appartiene per giocare un ruolo che non la rappresenta.

Jean-Baptiste Camille Corot, Orfeo ed Euridice dagli Inferi, 1861
Possedere una volontà

Nei giorni successivi alla conclusione delle lettura la mia mente è ritornata spesso ad Euridice, che in questo caso si fa in qualche modo bandiera e simbolo delle donne del passato, ma infelicemente anche del presente

Libri come quello di Zanetti hanno il grande pregio di lasciare sempre uno spunto di riflessione. È stato difficile non intristirsi pensando a cosa le donne non abbiano dovuto subire, a cosa ancora non debbano subire. Non pensare al fatto che la storia e la letteratura ci hanno spesso spogliato della volontà e dalla capacità di prendere scelte, del possesso del nostro corpo e della nostra mente e che molti Governi tentino di farlo tutt’oggi.

Allo stesso tempo è sempre più evidente che dobbiamo informarci, leggere e scavare sempre più a fondo – anche nei miti, che poi non sono altro che immagine della realtà – per fare in modo che certi meccanismi smettano di innescarsi.

a cura di
Andrea Romeo

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Andrea Romeo

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