Iron Maiden, Bologna, pioggia: un tris che non funziona
Per motivi di sicurezza, organizzazione e Protezione Civile hanno chiesto ai 30.000 presenti all’Arena Parco Nord Joe Strummer di evacuare la zona a causa di pioggia e vento… Che sono scomparsi un’ora dopo
Amarezza, delusione. Pioggia e bestemmie. Pioggia di bestemmie. Eppure ieri, all’Arena Joe Strummer di Bologna, era cominciato tutto per il meglio. Sole, temperatura calda ma sopportabile, gran divertimento e sano rock n’ roll in attesa degli Iron Maiden, main event del Bologna Sonic Park nonché unica data italiana della metal band britannica.
Poi, verso le 20:30, in lontananza nuvole e cielo plumbeo. Qualche bagliore. Per le 21:00, vento insistente e qualche goccia di pioggia. Al che, l’annuncio dagli speaker:
“Ragazzi, per motivi di sicurezza stiamo abbassando lo schermo di destra, non preoccupatevi. Intanto chiediamo a chi è sotto il palco di allontanarsi dalla zona per la vostra sicurezza. Vi daremo altre informazioni tra un quarto d’ora”
Quarto d’ora che passa e nessun altro annuncio. Nel frattempo la pioggia continua, diventa più forte, i lampi e i fulmini si intensificano. Tutti i 30.000, a parte un po’ di freddo, tuttavia, continuano ad aspettare i Maiden, a chiacchierare, a lamentarsi della birra che si sta annacquando. Si attende. Dopotutto, sono eventi metereologici che capitano: nel 2019 i Metallica hanno suonato sotto una pioggia incessante per un’ora e mezza abbondante, in svariati festival europei la pioggia e il vento vengono “accolti” come ulteriori elementi scenografici.
La sicurezza prima di tutto, ovviamente. Ma se continuano gli show anche in condizioni meteo avverse, è perché c’è una preparazione anche a questa eventualità.
Al Sonic Park di Bologna si sono confrontati con la Protezione Civile e, secondo le voci che avanzano sempre più, si dice possa arrivare una situazione ancora peggiore.
Risultato: ore 21:45, secondo annuncio dagli altoparlanti: concerto degli Iron Maiden cancellato, la data di recupero verrà (eventualmente) annunciata in futuro. Capirete, cari lettori, che le imprecazioni e il malumore sono diventati ben più intensi della pioggia e dei fulmini che illuminano a giorno il cielo.
Perché molti si sono spostati dalla Sardegna, da Roma, dal Veneto, dalla Slovenia, dalla Germania, dall’Inghilterra. Ferie, spostamenti, alloggi, biglietti.
Oltre il danno, la beffa. Alle ore 22:00 la pioggia è praticamente scomparsa, la situazione sta tornando normale. Addirittura il cielo si apre e inizia a tornare limpido. Non poteva prevedersi perché si era prevista la peggiore delle situazioni.
E invece…
La sicurezza prima di tutto, non siamo ironici. Ma la preparazione e la capacità di lettura delle situazioni ogni tanto dovrebbe prevalere sul timore che sfocia, poi, in fobia (della pioggia, non del buio).
a cura di
Andrea Mariano
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