Europavox – Estragon Club, Bologna – 8 e 9 marzo 2024

Europavox – Estragon Club, Bologna – 8 e 9 marzo 2024
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In una caotica Bologna da 8 marzo, l’Estragon dà via all’Europavox 2024; per la prima volta il club accoglie il festival musicale internazionale.

Europavox, anche durante il corso di questa edizione, non ha trascurato l’obiettivo prefissato alla sua nascita risalente al 2006. Ancora una volta, ha promosso la ricchezza e la diversità della scena musica europea. Il progetto, infatti, dal 2016 vede il supporto della Commissione europea stessa, tramite il Creative Europe program mantenendo, però, la struttura tradizionale e naturale di un festival ideato “dal basso”. Le line up delle due serate (8 e 9 marzo) garantiscono un particolare pluralismo culturale e artistico.

8 marzo

Ad aprire e gettare un ponte tra Italia e Belgio ci hanno pensato gli Ada Oda. La band si è formata nel 2020 dall’incontro di César Laloux (The Tellers, BRNS, Italian Boyfriend) e Victoria Barracato. I loro brani, incentrati su amore ed affetto, sono stati tradotti, in un primo memento, in italiano e poi riadattati dalla cantante, figlia di un immigrato siciliano. Al di là della lingua, il loro sound unisce strutture tipiche del cantautorato al rock e al post-punk.

Per motivi di salute, l’artista irlandese Aoife Nessa Frances non è riuscita ad esibirsi. A sostituirla tempestivamente ci ha pensato la nostrana Emma Nolde che dal 2022, anno di uscita del suo ultimo album “Dormi”, sta portando la sua discografia in giro per tutto il Paese. La sua scrittura, partita dall’inglese, si è dimostrata particolarmente adatta al contesto.

La terza cantautrice a salire sul palco è stata la francese Pomme, conosciuta già in Italia dopo il sold out milanese dello scorso anno. La polistrumentista, premiata nel 2021 come Female Artist of the Year ai French Music Awards, riceve un costante supporto sia dalla critica sia dal pubblico che si è dimostrato caloroso e affezionato.

Le ultime note sono spettate a Cristina Donà, una delle paladine del rock nazionale. Il suo mix di romanticismo ed egocentriche parti di chitarra ha coinvolto la sala regalando una chiusura diverte e commovente al tempo stesso.

9 marzo

Una rigenerante dormita e poi via, si torna sul “luogo del delitto”. Torniamo all’Estragon Club per la seconda serata dell’Europavox. Ci appropinquiamo con interesse e ci aspettiamo un bel po’ di sorprese, tra un bicchiere di sano nettare degli dei (birra bionda e schiuma non esagerata) e cominciamo alla grande con i Venga Venga.

Direttamente dalla terra del samba e di Pelè, la band è alla sua prima volta italiana. Sicuramente l’impatto estetico è straniante e catalizzante, tra tuniche e musica elettronica mescolata con forti elementi etnici della loro terra. È tutto talmente strano e particolare, che i presenti ballano allegramente. E anche noi, lo ammettiamo con estremo candore.

La serata prosegue e si avvicenda sul palco il secondo artista della serata. Stavolta ci spostiamo dal Brasile alla più (relativamente) vicina Danimarca: rap, elettronica e world music sono gli elementi cardine di Alo Wala. Molto particolare, originale e performance, per quel che ci riguarda, molto convincente; percepiamo la sua felicità di essere lì, davanti a noi, in questa edizione 2024 di Europavox, nonostante dica di essere vittima di condizioni fisiche non ottimali causa influenza. Promozione e pollice in su, come dicono gli americani di Potenza.

Secondo refill di birra (idratarsi è importante), quattro chiacchiere con alcuni ragazzi e ragazze presenti per capire come sta andando la seconda serata di questa edizione dell’Europavox (tutti molto fomentati e contenti di questa esperienza sonora-musicale-sociale) e iniziamo a intravedere di nuovo del movimento sul palco dell’Estragon. Non facciamo in tempo a guadagnare qualche metro, che i Rumba De Bodas galvanizzano il pubblico e lo portano verso terre musicali molto distanti dalla musica elettronica fino a ora presente e presentata. Funk, ska, afro, rock a tratti psichedelico: un mistone che prende bene, benissimo. Non vediamo draghi, ma solo tanta gioia. I beniamini della serata giocano in casa e se la giocano alla grande.

Voci di corridoio continuano a dire che lì fuori stia piovendo. Noi facciamo spallucce, vantiamo il nostro essere anfibi (mentendo spudoratamente, nonostante avessio più volte richiesto la cittadinanza reptiliana) e ci accingiamo a guardare e ascoltare con curiosità e interesse La Pegatina. Spagnoli, o meglio, catalani, da Barcellona con ardore, tornano in quel di Bologna a dieci anni di distanza dall’ultima volta. La voglia di festeggiare il ritorno con un pubblico che li ha sempre sostenuti è palese e palpabile: il risultato? Ska e rumba a badilate, creando un’atmosfera travolgente e di incredibile coinvolgimento. Qualche ansioso continua a dirci di non avere l’ombrello e che fuori piove. Noi rispondiamo che tutto questo è meraviglioso.

Le esibizioni sono state accompagnate dalla mostra espositiva di Richard Bellia: “immortalatore” francese specializzato in music photography, nel 2016 ha pubblicato il libro fotografico “Un oeil sur la musique 1980 – 2016”.

a cura di
Lucia Tamburello e Andrea Mariano

foto di
Bruno Acquaro e Mirko Fava

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Lucia Tamburello

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