Sanremo 2024: prime impressioni e pronostici

Sanremo 2024: prime impressioni e pronostici
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Si sta avvicinando il periodo più temuto: Sanremo, Amadeus e le tre del mattino. Ecco un po’ di pronostici e impressioni “a pelle”

Si sta avvicinando il periodo più temuto: Sanremo, Amadeus e le tre del mattino. Per esorcizzare il trauma imminente, il nostro caporedattore (cioè io. Credo. Ora non ho la certezza di nulla) si è sbilanciato in qualche breve riflessione e pronostico sui trenta cantanti che si sfideranno in gara.

Ricordiamo: prima sera di Sanremo 2024, esibizione di TUTTI i cantanti. Speriamo di non vedere l’alba con Amadeus che annuncia il ventottesimo artista.

Un po’ di riscaldamento…

Ok, partiamo. E che Al Bano e le sue flessioni in mondovisione ci proteggano.

Emma Marrone
“Apnea”

Ci aspettiamo grandi cose da Emma sul palco di Sanremo 2024. Solita potenza vocale, gran presenza scenica e soprattutto una badilata di punti al FantaSanremo. Speriamo, dato che in TSCK per due anni di fila qualcuno è stato fisso ultimo in classifica…

Rose Villain
“Click Boom!”

Se volessimo essere un po’ stronzi e con l’atteggiamento di chi fatica a far finta di
non rimpiangere dei generici “bei vecchi tempi”, potremmo
dire che abbiamo l’impressione che possa essere la versione 2024 di “La vroom del capo ha un buco nella gomma”…

Santi Francesi
“L’amore in bocca”

Con questo titolo, i più maliziosi stanno ridacchiando
immaginando un arrangiamento tipo la extended edition di un noto jingle di un noto sito di informazione sull’allenamento fisico in posizione per lo più orizzontale. Minchiate a parte, ha il sapore di melenso… Chissà.

Alessandra Amoroso
“Fino a qui”

Dopo una serie di ospitate sul palco dell’Ariston, quella di Sanremo 2024 sarà la prima edizione in cui Alessandra Amoroso parteciperà come concorrente. Tra un “no all’odio” e una citazione di Sally di Vasco, speriamo eviti le solite banalità sanremesi.

Negramaro
“Ricominciamo tutto”

Incredibile: questa è la prima volta da “Big” dei Negramaro. Ci sono opinioni non incoraggianti da chi ha ascoltato il brano in anteprima, ma chissà: delle volte la versione live spinge di più. Speriamo non sia una nenia, perché già pensare di arrivare alle 2:00 ogni sera…

Big Mama
“La rabbia non ti basta”

L’abbiamo conosciuta, è un “piezz ’e cor” di fanciulla come poche. La sensazione, però, è che il palcoscenico di Sanremo possa non giovarle appieno. Chi ha ascoltato in anteprima il brano, non è rimasto particolarmente colpito. Incrociamo le dita, dai…

Loredana Berté
“Pazza”

Passi l’eccessivo uso di Photoshop nelle foto promo, passi che su disco senti una cosa che live è tutt’altra pasta (il che non è un difetto, anzi), i bene informati dicono essere la canzone migliore
di Sanremo 2024. Ci crediamo e, per questo, non vincerà.

Dargen d’Amico
“Onda alta”

“Siaaaamooo Dargeeen, oltre gli occchiali c’èèè di piùùù”. Un’onda anomala, più che onda alta. Colui il quale se ne sbatte la ciolla delle varie convenzioni formali sanremesi e fa un po’ il cazzo che gli pare. Amadeus è già in allerta (non meteo).

Angelina Mango
“La noia”

Se in qualche modo tornasse allo stile che aveva costruito e mostrato ad “Amici”, potremmo essere davanti a qualcosa di interessante. Sì, sembra un ossimoro, ma è così. Ora, da bravi: andate su Google e cercate il significato di “ossimoro”.

Fiorella Mannoia
“Mariposa”

Maestosità, eleganza imperante e quei brani che vorrebbero dare quel giusto calcetto per darsi una svegliata. C’è a chi piace, c’è a chi pare fin troppo arroccata su stilemi superati. Qualche cliché di troppo? Forse, ma la differenza con gli altri è nel come lei li usa.

The Kolors
“Un ragazzo una ragazza”

“Scusa ma non resisto, mannagg…”, è un qualcosa che non ci leviamo ancora dalla capoccia.
Dal titolo del brano immaginiamo sarà un qualcosa di melenso, ammiccante, commovente e tutte quelle cose che piacciono alla generazione post-Z.

Fred De Palma
“Il cielo non ci vuole”

Ogni volta che leggiamo il nome di Fred De Palma, in automatico sussurriamo anche il nome di Ana Mena. In questo caso sussurriamo una sola certezza: il tormentone estivo fuori stagione è pronto. L’Ariston come il chiringuito di Rimini.

BNKR44
“Governo punk”

Ci piace l’idea di chiamare una band con una parte del codice fiscale dei componenti. Dicono vadano forte tra i giovani, che appena sentono una chitarrina con un leggero effetto distorto inneggiano al Punk e al Brutal Metal. Perplessi ma curiosi, lo confessiamo.

Il Volo
“Capolavoro”

Abbiamo subito pensato a Richard Benson quando urla “Capolavoro!” spaccando i timpani al mondo intero. Crediamo però che, se il buon Richard fosse ancora tra noi, urlerebbe, ma per il disagio. Siamo sinceri: non abbiamo grandi aspettative.

Annalisa
“Sinceramente”

All’Ariston è sempre stata nella categoria “bella voce, canzone standard”. Tant’è che il botto l’ha fatto con hit di tutt’altra sonorità (e perfette per TikkeTokke). Sinceramente, speriamo non sia l’ennesimo brano della serie “Ah! Ah… Aspe’, com’è che fa?”

Ghali
“Casa mia”

Il caporedattore inizia a sentirsi vecchio quando legge “Casa mia” e gli vengono in mente i dAri. Fatto sta che Ghali canta tante verità: il cielo è blu, il prato è verde. Parla della primavera? Del risveglio delle coscienze? Solo il 5G potrà dircelo. O Paolo Fox col suo oroscopo.

Sangiovanni
“Finiscimi”

Finiscimi Levante, se tu mi vo’ bene”. Semi-citazione a parte, è già alla sua seconda partecipazione a Sanremo. “Me cojoni”, direbbe Rocco Schiavone. Dopo “Piovono farfalle”, chissà se rispetterà il mantra “male a Sanremo, successo in radio”…

Clara
“Diamanti grezzi”

Da Sanremo Giovani con furore gggiovane. Più o meno. Sarà il solito pop che dici “Bellino, dai” e dopo 12 secondi di cronometro te ne dimentichi, o sarà possibile tormentone tiktokiano? Il mistero aleggia. In redazione la quota pro-TikTok è 3 a 1.

Ricchi e Poveri
“Non tutta la vita”

Il fatto che abbiano accettato una canzone dei Ricchi e Poveri e scartato per la trentesima volta i Jalisse, fa riflettere. Parecchio. In più, i Ricchi e Poveri sono rimasti in due. Sono il corrispettivo nostrano dei Take That, che si presentano in 3 anziché in 5.

Diodato
“Ti muovi”

Di certo non ci aspettiamo fuochi d’artificio e capriole di gioia festante. Una ballad intimista, che sicuramente piacerà a buona parte della platea sanremese, che tra pianoforti e robe emozionali ci sguazzano come caimani sulla spiaggia di Pineto.

Geolier
“I p’ me, tu p’ te”

“Mike, giro la ruota e compro una vocale”. Scherzi a parte, il ragazzo pare voler seguire le tracce solcate da Rocco Hunt, il quale conquistò un inaspettato favore del pubblico cantando in napoletano. Qui, però, si sente odor di macchietta…

Mahmood
“Tuta gold”

Il “Re Mida del Sanremo Moderno”: che sia da solo o in compagnia, porta a casa risultati, premi e favore di pubblico. Se fossimo nel Signore degli Anelli, Sauron si starebbe informando per una sua consulenza strategica per battere quel malfattore di Gandalf.

Gazzelle
“Tutto qui”

L’apice della scena indie italiana degli anni ‘10 in tutto il suo splendore. I genitori si chiederanno chi sia, i fratelli più giovani diranno “mi ricorda qualcosa”. Il nostro caporedattore invece ha letto male e ha pensato fosse una rilettura di “Tocca qui” degli Articolo 31.

Il Tre
“Fragili”

Queste sono schede “a sensazione”, aprioristiche. Il titolo “Fragili” fa pensare a qualcosa di struggente, che cerca di toccare la parte più sensibile dell’ascoltatore. Saremo stronzi, ma abbiamo il terribile presentimento di una semplice rottura di co…

Mr. Rain
“Due altalene”

Dopo la carta “coro dei bimbi che fanno tenerezza”, il ragazzo quest’anno a Sanremo ci prova con una tipica canzone d’ammore (sì, con due “m”). Due altalene, il tempo che si ferma quando siamo insieme… Il molare destro che cade a tutta la redazione per il troppo zucchero…

Irama
“Tu No”

“Tu no, non puoi salire sul palco di Sanremo” gli dissero nel 2021, causa COVID-19 tra il suo staff. E tu no, Irama, non sarai il nuovo Pappalardo, né urlando una rielaborazione di “Ricominciamo”, né urlando “Mai più” al malcapitato di turno.

La Sad
“Autodistruttivo”

Dietro c’è Riccardo Zanotti a guidarli: c’è forse una speranza che questi tre fanciulli realizzino qualcosa di particolare e che forse (FORSE) possa rendere interessante la sadica plurimaratona sanremese. Un’unica cosa: smettetela di dire che sono Punk, por favor señor…

Renga e Nek
“Pazzo di Te”

Fun fact: su YouTube vengono chiamati Renga Nek. Che suona un po’ come Ragnarok. Vichinghi a parte, gli idoli delle sedicenni degli anni Novanta cantano l’amore, di quanto è bello l’amore, cosa non si fa per amore. Ma noi siamo vuoti dentro, quindi…

Maninni
“Spettacolare”

No, nulla di buono fa presagire “Spettacolare”. Sentiamo odor di originalità distante 450 kilometri. Infatti non la sentiamo. In redazione abbiamo scommesso 12 goleador e un Cucciolone sulla sonnolenza assicurata al minuto 0:34.

Alfa
“Vai!”

Il nostro caporedattore si sveglia, fa un oplà dalla sedia,va verso Alfa e gli dà una pacca sulla spalla. Infine, torna a poltrire. Si sente fiero per aver compiuto, oggi, ancora una volta, il gesto da anziano che incoraggia la nuova generazione a fare meno schifo.

a cura di
Andrea Mariano

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Andrea Mariano

Andrea nasce in un non meglio precisato giorno di febbraio, in una non meglio precisata seconda metà degli Anni ’80. È stata l’unica volta che è arrivato con estremo anticipo a un appuntamento. Sin da piccolo ha avuto il pallino per la scrittura e la musica. Pallino che nel corso degli anni è diventato un pallone aerostatico di dimensioni ragguardevoli. Da qualche tempo ha creato e cura (almeno, cerca) Perle ai Porci, un podcast dove parla a vanvera di dischi e artisti da riscoprire. La musica non è tuttavia il suo unico interesse: si definisce nerd voyeur, nel senso che è appassionato di tecnologia e videogiochi, rimane aggiornato su tutto, ma le ultime console che ha avuto sono il Super Nintendo nel 1995 e il GameBoy pocket nel 1996. Ogni tanto si ricorda di essere serio. Ma tranquilli, capita di rado. Note particolari: crede di vivere ancora negli Anni ’90.

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