“Cara Maestra” è la dedica di SELENIO alla sua infanzia

“Cara Maestra” è la dedica di SELENIO alla sua infanzia
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“Cara Maestra ho di nuovo perso” è il nuovo singolo di SELENIO pubblicato in collaborazione con il cantautore Francesco Lettieri per l’etichetta TSCK Records.

Il brano analizza le speranze disattese di una generazione abituata a vivere sempre su falsi miti e a poter contare su pochi e rari punti di riferimento. Per SELENIO però è andata fortunatamente in maniera leggermente diversa, tanto da dedicare proprio a uno dei pilastri della sua giovane età una canzone dal retrogusto nostalgico ma comunque dolce.

Il brano “Cara Maestra ho di nuovo perso” sembra avere un legame profondo con l’ambito scolastico. In che modo la tua esperienza educativa ha influenzato la tua scrittura e la tua prospettiva artistica?

L’esperienza educativa nonché quella scolastica e universitaria hanno influenzato sicuramente la mia scrittura e la mia prospettiva artistica e creativa in generale e continuano a farlo poiché oggi mi trovo dall’altro lato della cattedra e quindi un certo senso proseguire determinate emozioni sotto una prospettiva nuova.

La figura della “Maestra” è al centro della canzone, come un punto di riferimento. Qual è stato il ruolo di questa insegnante nella tua crescita personale?

Non riesco a parlarne senza trattenere l’emozione perché stiamo parlando non solo di una guida ma di una sorta di seconda mamma e ritengo sia stata centrale nella mia prima infanzia. Tina, questo il suo nome penso abbia lasciato una traccia nascosta dentro di me e dentro molti dei suoi piccoli alunni, che continua ancora oggi a lavorare e credo che questo sia il modo ideale per un insegnante di fare qualcosa di concreto verso i propri alunni.

La collaborazione con Francesco Lettieri va oltre la mera esecuzione musicale, coinvolgendo anche l’arrangiamento e il testo. Come avete affrontato insieme la tematica del brano e quale valore aggiunto ha portato alla canzone?

Come appunto accennavano nella domanda precedente io avevo questo grande legame con Tina e lui aveva avuto un legame simile nella scuola secondaria e quindi si è facilmente emozionato e immedesimato nel brano riuscendo ad aggiungere qualcosa al brano che, come dici bene, non si fermasse alla semplice stesura di un arrangiamento.
Francesco è rimasto così colpito dalla storia personale della canzone che ha chiesto di contribuire anche attraverso la stesura di piccole parti di testo e della produzione insieme a me.

Il tuo percorso artistico si intreccia con la tua esperienza di oltre 100 concerti e condivisione del palco con artisti affermati. In che modo l’ambiente musicale live e le dinamiche delle esibizioni dal vivo hanno plasmato la tua musica e la tua visione artistica?

Voglio fare una premessa doverosa: Io ho iniziato a suonare perché volevo farlo dal vivo, ho iniziato a scrivere immaginando di poterlo fare davanti tanta gente; questa magia è riuscita delle volte mentre altre volte no.  Oggi la musica dal vivo ha perso la sua forza attrattiva, perciò, anche un po’ di magia percepita da me verso tutto questo mondo. Devo dire che pur non essendo fanatico dello studio e della pubblicazione a tutti i costi, ho riscoperto di registrare in studio con musicisti che stimo.

Rispetto al panorama musicale attuale, come vedi il ruolo dell’arte e della musica nell’affrontare tematiche legate all’istruzione e alla crescita personale, specialmente in un contesto in rapida evoluzione come quello attuale?

Credo che la musica italiana sia abbastanza slegata dal ruolo dell’Istruzione che a sua volta è ancora troppo distante da quello della crescita personale. Purtroppo, a scuola in Italia, temi come l’empatia, l’ascolto attivo o il comprendere l’altro e la diversità vengono affrontati poco o in un modo spesso superficiale e quasi “consumistico” e questo non aiuta nessuno.
In questo contesto credo che la musica e l’arte possano smuovere qualche coscienza, ma purtroppo solo verso una minoranza di persone che sono già predisposte ad ascoltare.

a cura di
Redazione

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